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24 marzo 2022

Voce alla Diaspora: la parola alla comunità bangladese in Italia


Un’occasione preziosa di confronto su punti di forza e criticità dei percorsi di inclusione

Nell’ambito del ciclo di incontri “Voce alla Diaspora”, l’iniziativa promossa dalla Direzione Generale dell’Immigrazione e delle Politiche di Integrazione del Ministero del Lavoro, si è tenuto martedì 22 marzo il settimo appuntamento, dedicato alla comunità bangladese in Italia. Il webinar, che ha visto la partecipazione di alcuni rappresentanti dell’Ambasciata della Repubblica Popolare del Bangladesh e associazioni della diaspora, ha consentito di condividere le attività promosse dalla Direzione Generale e di creare uno spazio di confronto per evidenziare criticità e punti di forza nel percorso di stabilizzazione della comunità nel nostro Paese.

L’incontro si è aperto con i saluti di Renato Sampogna, Dirigente della Divisione III della Direzione Generale dell'Immigrazione e delle politiche di integrazione, che ha sottolineato l’importanza di questi momenti quali occasioni di scambio e riflessione utili anche alla definizione degli interventi futuri nell’ottica della nuova Programmazione integrata pluriennale in tema di lavoro, integrazione e inclusione 2021-2027.

All’incontro hanno preso parte l’Incaricato d’affari dell’Ambasciata del Bangladesh in Italia Jasim Uddin, il Consigliere del Lavoro, Arfanul Hoque, Mohammad Saiful Islam e Ashfaqur Rahman, Primo e Secondo Segretario Passport & Visa. Il Consigliere Uddin ha voluto ricordare le proficue relazioni in corso tra l’Italia e il Bangladesh, nonché le caratteristiche principali della comunità bangladese la cui presenza in Italia è in costante aumento e si prefigge di raggiungere alti standard di integrazione come già avvenuto in altri Paesi.

Durante l’incontro sono stati presentati i dati più rilevanti relativi alla presenza bangladese in Italia, tratti dai Rapporti annuali sulle comunità migranti in Italia ed. 2020, che si conferma essere una delle comunità con maggior crescita (si parla di un aumento del 30% dal 2012 al 2020), che fa registrare una rilevante concentrazione nel Lazio, in Lombardia e nel Veneto. Indicatore importante del progressivo livello di inclusione è il dato relativo alle acquisizioni di cittadinanza, oltre al forte protagonismo in ambito imprenditoriale. Da registrare altresì la scarsa partecipazione delle donne bangladesi al mercato del lavoro e l’elevato numero di Minori stranieri non accompagnati che fa di quella bangladese la prima nazionalità fra i MSNA.

Ampio spazio è stato dedicato alla presentazione degli interventi promossi dalla Direzione Generale nella lotta al caporalato e allo sfruttamento lavorativo, soprattutto nel settore dell'Agricoltura. Si tratta di progetti che si inseriscono nella più ampia strategia nazionale del Piano triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo e al caporalato in agricoltura e si sviluppano su diversi ambiti di azione: dalla prevenzione, alla vigilanza, al contrasto, al supporto alle vittime finalizzato all’inserimento socio-lavorativo.
Tra i 14 progetti finanziati a valere sui fondi FAMI e FSE nell’ambito dell’Avviso 1/2019, sono stati presentati i servizi offerti da quelli che più intercettano, fra i rpopri beneficiari, cittadini bangladesi: Il progetto Laborat, attivo nella provincia di Latina, Pina-Q, presente in Umbria, Lazio, Marche e Friuli-Venezia Giulia, e Diagrammi Nord, attivo in 8 regioni del centro Nord.
Tutti i progetti offrono punti di accesso disseminati sul territorio di riferimento finalizzati all’emersione delle situazioni di sfruttamento, alla presa in carico delle vittime o potenziali vittime e all’accompagnamento in percorsi d’inclusione sociale e lavorativa.
È stato presentato, inoltre, anche il servizio Help desk interistituzionale anti-caporalato: strumento multicanale (numero verde, whats-app, pagina FB ed e-mail) che intende facilitare l’attivazione di processi di emersione, offrendo ai destinatari un facile accesso alle informazioni, per facilitarne l’orientamento e l’accesso ai servizi territorialmente disponibili. Il servizio, disponibile in 11 lingue, offre assistenza legale oltre alla valutazione delle singole richieste da parte di una equipe multidisciplinare.

Nel secondo panel, sono stati presentati i progetti avviati dalla Regioni nell’ambito dell’Avviso IMPACT (1/2018, a valere su Fondo FAMI), rivolti all’empowerment dell’associazionismo straniero attraverso attività formative, la creazione di sportelli dedicati alle associazioni migranti e l’organizzazione di attività di incontro e dialogo interculturale. Sono state illustrate anche le progettualità messe in campo dai Comuni per l’inclusione dei cittadini di Paesi terzi nelle aree urbane a maggiore vulnerabilità sociale, finanziate dal Ministero del Lavoro a valere sul Fondo Nazionale Politiche Migratorie. Di interesse per la comunità bangladese anche il Progetto Futurae, nato da un accordo fra Ministero del Lavoro e Unioncamere per promuovere l’imprenditoria straniera e il progetto Percorsi 4, di recente avvio e dedicato all’inclusione dei minori stranieri non accompagnati e dei giovani migranti fino a 23 anni entrati in Italia come MSNA, realizzato da Anpal Servizi a valere sul POC Legalità.
Si è colta, inoltre, l’occasione per ricordare ai partecipanti la possibilità di iscriversi nella Banca dati delle associazioni migranti, strumento utile a dare visibilità a livello a tutte le associazioni presenti sul territorio nazionale, nell’ottica di promuovere il loro protagonismo nella vita pubblica.
I rappresentanti delle associazioni della diaspora bangladese, nei momenti di dibattito, hanno evidenziato il proprio impegno per sostenere l’integrazione e l’inserimento della comunità, attraverso il supporto legale e amministrativo ai concittadini. Diverse associazioni hanno rappresentato le problematiche legate a iter burocratico-amministrativi con cui si confrontano quotidianamente e l’opportunità di estendere anche al proprio Paese di origine progetti miranti alla formazione pre-partenza.

A chiudere l’evento è stato Roberto Mengoni, Consigliere della Direzione Generale Italiani all’Estero e Politiche Migratorie - Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, che ha affermato l’importanza di proseguire nella proficua collaborazione tra i due Paesi, di favorire la formazione pre-partenza anche in Bangladesh e di approfondire la conoscenza di questa comunità, che nonostante la recente storia migratoria nel nostro Paese, ha già raggiunto un numero di presenze rilevante ed è protagonista di percorsi virtuosi di integrazione.