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10 novembre 2021

Reddito di cittadinanza, la proposta di modifica per non discriminare gli stranieri


Presentate dal Comitato scientifico per la valutazione del reddito di cittadinanza dieci proposte per rendere più efficace la misura


NON DISCRIMINARE I CITTADINI STRANIERI. Per ricevere il Reddito di Cittadinanza sono oggi necessari 10 anni di residenza in Italia, di cui gli ultimi 2 continuativi. Questa previsione – si legge nella Relazione presentata il 9 novembre scorso dal Comitato scientifico per la valutazione del Reddito di cittadinanza, produce una discriminazione nei confronti dei cittadini stranieri, limitandone fortemente la possibilità di accedere alla misura. Un simile criterio fa dell’Italia il Paese in Europa con i requisiti di residenza più stringenti: 10 anni, infatti, non sono previsti in nessun altro Stato.
Inoltre, tale previsione non risulta rispettosa delle direttive europee in materia di accesso alle prestazioni assistenziali, poste a tutela anche degli italiani all’estero. Introdurre un requisito di durata minima di residenza è ragionevole. Ma imporre un intero decennio di attesa come soglia minima significa lasciare senza aiuto famiglie e individui, inclusi minorenni, in condizioni di grave disagio, con il rischio che la loro situazione peggiori in modo irreversibile laddove un aiuto più tempestivo potrebbe prevenire l’avvio di traiettorie verso l’esclusione sociale, quando non la devianza.
Sono queste le motivazioni sulla cui base la prima delle dieci proposte scaturite dai lavori del Comitato Scientifico è quella di portare il periodo di residenza in Italia necessario per ricevere il Reddito di Cittadinanza a 5 anni.

Le altre proposte per rendere il RdC più efficace rispetto agli obiettivi sono quelle di: rendere tale strumento più a misura di famiglia, sostenere meglio i costi dell’abitare, non penalizzare chi lavora, considerare il patrimonio in modo flessibile, eliminare l’obbligo di dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro per chi è indirizzato ai servizi sociali, ridefinire i criteri di “lavoro congruo”, promuovere le assunzioni dei percettori di reddito di cittadinanza , rafforzare i patti per l’inclusione e superare le distorsioni nell’utilizzo abolendo l’obbligo di spendere il contributo entro una certa scadenza.

La relazione presentata – ha commentato il Ministro Orlando ringraziando i componenti del Comitato - offre uno spaccato che parte dalla realtà e, per questo, estremamente attendibile, un punto di riferimento per ogni discussione sul tema, una riflessione per ogni ulteriore integrazione parlamentare". Il lavoro del Comitato, infatti, ha anticipato il ministro, sarà sottoposto a confronto con le altre forze politiche.

Leggi l'Introduzione alla Relazione del Comitato Scientifico 
Scarica la Relazione del Comitato Scientifico 
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