È tempo di bilanci per il progetto “L.A.I.V. Lavoro, Alloggio, Istruzione, Vulnerabilità” del Comune di Prato, finanziato dal Fondo Politiche Migratorie del Ministero del Lavoro e Politiche Sociali, avviatosi ormai alla sua fase conclusiva.
Iniziato nel 2020 in piena emergenza pandemica, il progetto è riuscito a coinvolgere fino ad oggi più di 5.500 persone con background migratorio, sperimentando nuovi servizi di accoglienza ed inclusione dei cittadini provenienti da Paesi terzi e promuovendo un approccio agli interventi trasversale e multidisciplinare attraverso una forte collaborazione tra l’Ente locale e organizzazioni del Terzo settore.
Nell’ambito del progetto più di 4.000 alunni della scuola primaria e secondaria di primo grado sono stati coinvolti in laboratori di facilitazione linguistica e didattica inclusiva e circa 600 alunni hanno partecipato ad attività extra-scolastiche come laboratori di socializzazione e campi estivi interculturali. Per gli adulti sono stati organizzati corsi di italiano declinati sui bisogni dei partecipanti: dall’italiano per la patente, al corso per donne e sulla sicurezza sul lavoro. Interessante e innovativo il coinvolgimento dei partecipanti in visite presso alcuni musei della città di Prato, nell’ambito delle quali gli insegnanti di italiano, in collaborazione con gli operatori museali, hanno realizzato una programmazione didattica alla scoperta delle parole dell’arte.
Con L.A.I.V., il Comune ha rafforzato la comunicazione tra scuola e famiglia, erogando quasi 2.000 ore di mediazione linguistico-culturale presso sportelli ad hoc istituiti all’interno degli istituti scolastici del territorio e ha realizzato una mappatura dei livelli linguistico-comunicativi di tutti gli alunni non italofoni delle scuole primarie e secondarie di primo grado della città. Più di 200 genitori sono stati coinvolti in laboratori di genitorialità, lavorando in piccoli gruppi di sostegno per le mamme e i papà nella conoscenza delle attività scolastiche, nella scoperta del territorio e per approfondire le prospettive di vita che la scuola rappresenta per i propri figli.
Grazie alla strutturazione di un apposito sistema di coordinamento con il Servizio Sociale Professionale e con il Servizio Immigrazione del Comune, il progetto attraverso i suoi tutor ha realizzato per oltre 60 beneficiari attività di presa in carico, supporto all’autonomia (lavoro e alloggio) e accompagnamento ai servizi del territorio, attraverso progetti ritagliati sui loro bisogni e sulle loro competenze. L’attività è stata sostenuta anche dallo Sportello contro lo sfruttamento lavorativo del Comune di Prato, che ha assicurato i necessari percorsi di sostegno per alcune vittime di sfruttamento coinvolte nel progetto.
E poi, ancora, le attività nelle aziende del territorio con i tirocini di inserimento lavorativo, alcuni dei quali sono stati attivati nell’ambito del progetto “Rifò, Cenciaioli si diventa”, promosso da aziende attente alla formazione dei beneficiari vulnerabili per farli divenire specializzati nell’antico mestiere del cenciaiolo. Dal progetto è nato anche il podcast radiofonico “Stanza 41” (diffuso dal sito di WhiteRadio) sulle “storie” e sulle esperienze dei beneficiari.
Centrale per L.A.I.V. è stato infine il tema dei conflitti interculturali e la loro mediazione. Nella prima fase di progetto si è partiti da una mappatura dei bisogni ed è stata effettuata la formazione sia dei mediatori culturali con funzione di “antenne” che dei dipendenti pubblici. Nella seconda fase i servizi di mediazione sociale sono stati applicati concretamente al territorio, con interventi negli ambiti più svariati: dall’urbanistica allo sport, al verde pubblico, alla polizia municipale, alla società per la raccolta dei rifiuti, alle associazioni, alle ONG, fino alle amministrazioni di condominio, passando attraverso l’ascolto della cittadinanza e il confronto con gli amministratori locali.
Elemento cardine di tutte le azioni del progetto sono stati il coordinamento tra i vari servizi comunali interessati e le altre realtà pubbliche o private coinvolte e il collegamento costante con il sistema di inclusione territoriale che ha creato connessioni virtuose con gli altri progetti in corso, in un proficuo intreccio tra aree di intervento che ha potenziato i risultati e l’efficacia progettuale e ha portato a risultati che sarebbero stati impossibili da raggiungere se si fosse operato in maniera settorializzata.
Come sottolineato dal Sindaco di Prato Matteo Biffoni e dell’Assessore alla Cultura e Cittadinanza Simone Mangani, il progetto L.A.I.V. ha saputo svilupparsi sul territorio “non solo implementando azioni ma anche fungendo da connettore, contribuendo a rafforzare il sistema territoriale di inclusione scolastica e sociale, raccordando progettualità, servizi, attori istituzionali e del terzo settore. Quando la governance centrale e quella locale entrano in dialogo i risultati e l’efficacia progettuale si moltiplicano”.
Fonte: Comune di Prato