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05 dicembre 2022

IV rapporto monitoraggio sulla tutela volontaria dei Minori stranieri non accompagnati


Leggermente in calo nel 2021 il numero di tutori rispetto all’anno precedente (-0,35%). In notevole aumento i minori stranieri non accompagnati presenti in Italia (+73%).

Sono aumentati i minori stranieri non accompagnati presenti in Italia (+73%) e allo stesso tempo è rimasto pressoché costante, seppure lievemente diminuito (-0,35%), il numero dei tutori volontari iscritti negli elenchi dei tribunali per i minorenni. Il dato, riferito al 2021 in raffronto con l’anno precedente, emerge dal quarto Rapporto di monitoraggio sul sistema della tutela volontaria (1° gennaio 2021 – 31 dicembre 2021) pubblicato sul sito della tutela volontaria dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza.

I minori stranieri non accompagnati censiti dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali al 31 dicembre 2021 si attestano a 12.284 (erano 7.080 nel 2020): 9 su 10 sono maschi, in prevalenza diciasettenni (62,1%) e accolti per lo più nel sud e nelle isole (55,48%,). La Sicilia, da sola, ne accoglie il 28% (3.466). 

Il numero totale dei tutori è 3.457 (nel 2020 3.469), che risultano residenti in prevalenza nelle circoscrizioni dei tribunali per i minorenni di Roma (439), Venezia (309), Milano (305), Torino (268) e Palermo (208). Nel resto della Sicilia i tutori sono 188 a Catania, 35 a Messina, 27 a Caltanisetta, per un totale su base regionale di 458. Prevalgono - tra i tutori italiani - il genere femminile (67%), il titolo di studio universitario (65,18%) e l’età tra 46 e 60 anni (41,70%). Da segnalare l’aumento dei tutori under 36, in particolare di quelli tra i 18 e i 24 anni che passa da zero all’11,55%. Nel corso dell’anno, dopo il calo legato alla pandemia del 2020, sono stati tenuti 13 corsi dai garanti regionali e delle province autonome.

Gli abbinamenti tutore-minore straniero accettati nel 2021 sono stati complessivamente 5.737. Ogni tutore, per legge, può essere abbinato al massimo a tre minorenni, “salvo che sussistano specifiche e rilevanti ragioni” come recita la legge. Le ragioni più frequenti per le quali i tutori volontari non hanno accettato le proposte di abbinamento sono: problemi di lavoro (il 73,31% dei tutori è occupato), motivi personali e/o di salute, mancanza di risorse personali, lontananza del domicilio del minore.  La maggior parte dei minori abbinati a un tutore è collocata in strutture di accoglienza, diminuisce lievemente la percentuale dei minorenni in affido familiare, che passa dal 3% all’1%.

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