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Il 10,3% della popolazione studentesca è rappresentato da studenti con cittadinanza non italiana
05 agosto 2022
Il 10,3% della popolazione studentesca è rappresentato da studenti con cittadinanza non italiana
Disponibili i dati del MIUR per l’anno scolastico 2020/2021
Per la prima volta dal 1983/1984, primo anno scolastico nel quale sono stati raccolti dati statistici attendibili,
nel 2020/2021 si registra una flessione della presenza di studenti con cittadinanza non italiana
nelle nostre scuole: sono 865.388, 11.000 in meno rispetto all’anno precedente (-1,3%). Nonostante la flessione,
resta inalterata la percentuale
di studenti con cittadinanza non italiana sul totale degli studenti in Italia (sono il
10,3%
) poiché è diminuito, al contempo, di quasi 121 mila unità (-1,4%) anche il totale generale degli alunni.
È quanto emerge dall’annuale
approfondimento statistico del Ministero dell’Istruzione
in riferimento all’anno scolastico 2020/2021.
La diminuzione più consistente si registra nella scuola nell’infanzia, seguono primaria e secondaria di I grado.
In controtendenza i dati della Secondaria di II grado
in cui si rileva un aumento di oltre 13 mila ragazzi/e.
I
tassi di scolarità
sono analoghi a quelli degli studenti italiani con l’eccezione della fascia 17-18 anni per cui il tasso di scolarità degli studenti con cittadinanza non italiana scende al 77,4%.
Le studentesse e gli studenti con cittadinanza non italiana si trovano soprattutto nelle
scuole del Nord
che raccolgono il 65,3% del totale, seguono il Centro, con il 22,2%, e il sud con il 12,5%. La Regione con la presenza maggiore è la Lombardia, che nello scorso anno scolastico ha ospitato oltre un quarto del totale presente nel nostro Paese (25,5%).
Due su tre studenti con cittadinanza non italiana sono nati in Italia
, in aumento rispetto all’anno di rilevazione precedente. Colpisce il dato degli studenti di origine cinese che, nell’86% dei casi, sono di seconda generazione.
I Paesi di origine coprono quasi 200 cittadinanze. Il 44,95% è di origine europea, una percentuale stabile, seppure in lieve diminuzione. Seguono bambini e ragazzi di provenienza africana (26,9%) e asiatica (20,2%).
Il Report del MIUR evidenzia anche le tendenze relative al
ritardo scolastico
, che nell’anno scolastico 2020/2021 coinvolge il 7,5% degli studenti italiani contro il 26,9% degli studenti con cittadinanza non italiana. Il massimo divario si riscontra nella Secondaria di II grado dove le percentuali dei ritardi diventano rispettivamente 16,0% e 53,2%.
Le differenze fra i due gruppi sono particolarmente marcate anche rispetto al
tasso di abbandono scolastico
: l’indicatore europeo degli Early Leaving from Education and Training (ELET) per gli studenti stranieri nel nostro Paese è pari al 35,4% a fronte di una media nazionale del 13,1% ed il più alto in Europa.
Fonte: MIUR
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