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28 gennaio 2022

Autocertificazioni, nuova proroga al loro utilizzo nei procedimenti in materia di immigrazione


Le banche dati della PA non dialogano, gli stranieri dovranno continuare a presentare i certificati originali almeno fino al 30 giugno 2022


Come ogni anno, ormai da dieci anni, a fine anno è arrivata una nuova proroga all’entrata in vigore delle norme relative alle autocertificazioni dei cittadini di paesi terzi in Italia.
Il nuovo “decreto milleproroghe” (DL. 228/2021, pubblicato il 30 dicembre scorso in Gazzetta Ufficiale) ha spostato al 30 giugno 2022 il termine a partire dal quale anche ai cittadini extra UE regolarmente soggiornanti in Italia potranno utilizzare le dichiarazioni sostitutive riguardanti gli stati, le qualità personali e i fatti certificabili o attestabili da parte di soggetti pubblici italiani in materia di immigrazione.
Si tratta dell’ennesima proroga dell’entrata in vigore delle disposizioni previste dal cosiddetto decreto Semplifica Italia (DL n.5/2012 “Disposizioni urgenti in materia di semplificazione e di sviluppo”).
Resta quindi ancora impossibile per i cittadini stranieri utilizzare autocertificazioni nelle procedure previste dal Testo Unico Immigrazione e dal suo regolamento di attuazione. Anche nel 2022, almeno per i primi sei mesi, dovranno presentare i certificati originali, ad esempio quello degli esami sostenuti all’Università se vogliono rinnovare un permesso per motivi di studio oppure quelli di casellario giudiziale e carichi pendenti se chiedono un permesso Ue per soggiornanti di lungo periodo.

Le ragioni dei continui rinvii sono tecniche, ovvero come ha spiegato il Governo nella relazione illustrativa del nuovo Milleproroghe, dati dalla mancata realizzazione “di un canale informatico in grado di consentire l’acquisizione dei certificati del casellario giudiziale italiano, delle iscrizioni relative ai procedimenti penali in corso sul territorio nazionale, dei dati anagrafici e di stato civile, delle certificazioni concernenti l'iscrizione nelle liste di collocamento del lavoratore licenziato, dimesso o invalido, di quelle necessarie per il rinnovo del permesso di soggiorno per motivi di studio, esclusivamente attraverso il ricorso a sistemi informatici e banche dati. Le azioni di informatizzazione dei suddetti processi lavorativi sono pertanto condizionate dal completamento di operazioni tecniche, finalizzate alla costituzione e all’alimentazione dei necessari sistemi informatici e delle relative banche dati.
Il percorso di implementazione informatica – osserva il Governo - è pertanto tecnicamente complesso e vede coinvolte diverse Amministrazioni dello Stato, (Interno, Giustizia, Lavoro, Istruzione, ecc) deputate al rilascio dei certificati e delle informazioni specificamente elencate nella norma.
Tali interventi di adeguamento tecnologico tuttora in corso impongono, conclude il Governo, di posticipare il termine di applicazione delle disposizioni in materia di autorcertificazione, dal 31 dicembre 2021 al 30 giugno 2022.