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Assegno unico per i figli anche ai genitori stranieri
01 aprile 2021
Assegno unico per i figli anche ai genitori stranieri
Ok a extraue lungo soggiornanti o titolari di permessi annuali per lavoro o ricerca
Un
assegno mensile per ogni figlio
, riconosciuto dal settimo mese di gravidanza al compimento dei 18 anni, con la possibilità di proroga ai 21 anni per i figli che frequentano corsi di studio o di formazione e maggiorazioni dal terzo figlio in poi o per i figli disabili. Un aiuto dello Stato che, a determinate condizioni, spetterà
anche ai genitori stranieri
in Italia.
È quanto prevede la
legge “Delega al Governo per riordinare, semplificare e potenziare le misure a sostegno dei figli a carico attraverso l’assegno unico e universale”
, approvata martedì scorso definitivamente a larghissima maggioranza (227 sì, 4 astensioni, nessun contrario) in Senato. L’obiettivo è "favorire la natalità”, “sostenere la genitorialità” e “promuovere l’occupazione, in particolare femminile".
L’assegno, che si calcola possa arrivare fino a 250 euro al mese, avrà un importo variabile in base alla condizione economica della famiglia e sostituirà progressivamente tutte le misure oggi esistenti a sostegno dei figli a carico (bonus bebè, assegni familiari, detrazioni ecc.). Ora sarà il governo a disciplinarlo nel dettaglio tramite decreti legislativi, restando, però, all’interno dei paletti definiti dalla legge delega, come quei “requisiti di accesso, cittadinanza, residenza e soggiorno” che aprono anche ai cittadini stranieri in Italia.
Chi richiede l’assegno, infatti, "dovrà cumulativamente:
1) essere cittadino
italiano
o di uno Stato membro dell’
Unione europea
, o suo familiare, titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, ovvero essere cittadino di uno Stato
non appartenente all’Unione europea
in possesso del permesso di soggiorno UE per
soggiornanti di lungo periodo
o del permesso di soggiorno
per motivi di lavoro o di ricerca
di durata almeno annuale;
2) essere soggetto al pagamento dell’
imposta sul reddito in Italia
;
3) essere residente e domiciliato con i
figli a carico in Italia
per la durata del beneficio;
4) essere stato o essere
residente in Italia per almeno due anni
, anche non continuativi, ovvero essere
titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinat
o di durata
almeno biennale
”.
Qui il testo della
legge delega sull'assegno unico
, qui il
dossier del servizio studi
del Senato
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