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07 settembre 2020

Rinnovata la European Partnership for Integration


Commissione e parti economiche e sociali rilanciano la collaborazione per il lavoro e l'integrazione di rifugiati e migranti

?“Solo insieme possiamo realizzare una ripresa giusta e inclusiva, che sia costruita sulle competenze e sul potenziale di migranti e rifugiati e che renda le nostre società ed economie più forti”. È la convinzione di Commissione Europea e Parti Sociali ed Economiche, che hanno rinnovato oggi European Partnership for Integration (qui il testo).

Nella dichiarazione di intenti, si rilanciando gli impegni presi nel dicembre 2017 per “offrire ai rifugiati opportunità di integrazione nel mercato del lavoro europeo”, puntando su approccio multistakeholder, sostegno all’imprenditoria e competenze. Si guarda, però, anche alla migrazione economica e, in particolare, al miglioramento degli ingresso per lavoro.  
 
I firmatari riconoscono il contributo dei lavoratori rifugiati e migranti durante l’emergenza Covid-19 e il ruolo che potranno giocare nella ripresa se verranno impiegati a pieno le loro competenze e il loro potenziale. Ma questi lavoratori dovranno anche affrontare, con la crisi, delle sfide specifiche, a cominciare dal razzismo e dalla xenofobia in crescita mentre aumenta la disoccupazione.  
 
“Supportare mercati del lavoro sostenibili, inclusione sociale, pari opportunità ed eguaglianza di genere richiede la collaborazione attiva di autorità pubbliche a livello locale, regionale, nazionale ed Europeo con la società civile, e in particolare con i partner economici e sociali, visto il ruolo chiave che questi giocano nel funzionamento del mercato del lavoro, dell’economia e della protezione e welfare di tutti i lavoratori”, si legge nella dichiarazione congiunta.  
 
Nel documento si ricordano le iniziative già avviate in 20 Paesi europei dai partner economici e sociali e il sostegno economico offerto dalla Commissione ai progetti che hanno messo insieme datori di lavoro, Camere di commercio, industria e artigianato e sindacati per aiutare i rifugiati a integrarsi nel mercato del lavoro. “Ora è tempo di costruire su questi risultati e dare nuova vita a questa fruttuosa cooperazione, per realizzare un impatto più grande per l’economia e la società europea”.   
 
Gli sforzi futuri si concentreranno su tre aree:  
 
-“Favorire un approccio multistakeholder che coinvolga autorità pubbliche, servizi per l’impiego, parti sociali ed economiche, associazioni imprenditoriali, Camere di commercio, industria e artigianato, imprese e lavoratori, datori pubblici, enti educativi e di formazione, organizzazioni della società civile e rifugiati stessi”; 
 
-“Supportare l’imprenditoria come contributo importante all’economia e alla ripresa”; 
 
-“Facilitare l’identificazione, la valutazione e la validazione delle competenze e la trasparenza delle qualifiche e, per quanto riguarda le parti sociali ed economiche, fornire informazione e consulenza sui diritti e i doveri nell’accesso al mercato del lavoro e sui luoghi di lavoro”. 
 
Parallelamente a questa partnership, in linea con la nuova European Skills Agenda e il nuovo Pact on Migration and Asylum in arrivo, la Commissione e le Parti Economiche e Sociali si dicono interessate ad allargare la loro collaborazione “all’area della migrazione per lavoro”. Potranno quindi “concentrarsi su come migliorare i canali di ingresso legale per lavoro in modo da soddisfare i cambiamenti del mercato del lavoro europeo e il fabbisogno di competenze”.  
 
“Al di là della crisi attuale, e strutturalmente, la migrazione per lavoro può offrire un’opportunità unica per supportare la crescita economica e rendere i più resilienti i nostri mercati del lavoro. La cooperazione con i Paesi d’origine e una migliore intelligence sui fabbisogni di competenze e del mercato del lavoro possono giocare un ruolo importante in questo sforzo”.