HomeRicerca Normative e giurisprudenzaFormazione svolta all'estero finalizzata all'ingresso in Italia per motivi di lavoro



Formazione svolta all'estero finalizzata all'ingresso in Italia per motivi di lavoro


L'articolo 23, comma 1 del Testo Unico sull'immigrazione (D.Lgs. del 25.07.1998 n. 286) prevede la possibilità di realizzare attività di istruzione e formazione professionale a favore di cittadini di Paesi Terzi residenti nei paesi di origine.

I soggetti che possono realizzare tali attività sono:

-Regioni/Province autonome e altri enti locali;

-associazioni di categoria dei datori di lavoro/lavoratori;

-organismi internazionali;

-enti e associazioni operanti nel settore dell'immigrazione iscritti al Registro delle associazioni e degli enti che svolgono attività a favore degli immigrati

-Università e Istituti di ricerca, operatori pubblici e privati accreditati per lo svolgimento di servizi al lavoro ai sensi del D.lgs. 276/2003 e del D.lgs. 150/2015.

La formazione all'estero permette di realizzare progetti formativi direttamente nei Paesi di origine dei cittadini stranieri e mira a integrare le altre forme di cooperazione internazionale con i Paesi Terzi - ad esempio, gli accordi bilaterali - per la gestione congiunta dei flussi migratori per motivi di lavoro e il rafforzamento dei canali di ingresso regolari di lavoratori qualificati. I progetti di formazione professionale e civico linguistica pre-partenza sono finalizzati all'ingresso in Italia per motivi di lavoro, di formazione professionale o per ricongiungimento familiare.

Iniziative progettuali

La Direzione Generale dell'Immigrazione e delle politiche di integrazione in qualità di Autorità Delegata del Fondo Asilo Migrazione e Integrazione (FAMI) - ha stanziato nel 2019/2020 oltre 10 milioni di euro per la realizzazione di progetti di formazione e orientamento pre-partenza destinate a cittadini stranieri non comunitari.

Il bando di gara (Avviso 2/2019) ha finanziato dieci progetti di formazione professionale e civico linguistica pre-partenza finalizzati all'ingresso in Italia per motivi di lavoro subordinato, di formazione professionale e per ricongiungimento familiare di cittadini di Paesi Terzi.

Le iniziative implementate nell'ambito dell'Avviso 2/2019 si svolgono attualmente in 15 Paesi extra UE: Albania, Bosnia-Erzegovina, Costa d'Avorio, Egitto, Etiopia, Gambia, Ghana, India, Mali, Marocco, Moldova, Nigeria, Senegal, Tunisia e Ucraina.

I corsi di formazione professionale e linguistica sono stati organizzati in settori produttivi specifici richiesti dal mercato del lavoro nazionale, con l'acquisizione almeno del livello A1 di conoscenza della lingua italiana attestato dagli enti certificatori, con elementi di educazione civica e normativa in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, in un'ottica di accrescimento delle competenze per un migliore inserimento nel mercato del lavoro nazionale.

Procedura di ingresso nel mercato del lavoro di lavoratori formati all'estero

La procedura per l'ingresso in Italia e l'inserimento nel mercato del lavoro dei cittadini di Paesi Terzi che hanno frequentato e completato i percorsi di formazione all'estero e che hanno conseguito la certificazione di livello A1 di lingua italiana è la seguente:

-          il soggetto responsabile della formazione comunica l'elenco nominativo dei cittadini formati al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali che provvede ad inserirli in apposite liste pubblicate sul sistema informatico S.I.L.E.N. del ministero, per renderli visibili agli Ispettorati Territoriali del Lavoro, ai fini del rilascio del parere di competenza per la successiva emanazione del nulla osta al lavoro da parte dello Sportello Unico per l'Immigrazione;

-          i lavoratori inseriti in tali liste potranno essere richiesti dal datore di lavoro, attraverso la richiesta di nulla osta al lavoro agli Sportelli Unici per l'Immigrazione, utilizzando il Modello BPS presente sul sistema informatico del Ministero dell'Interno, dove sarà necessario indicare il corso di formazione all'estero frequentato nonché presentare l'attestato di certificazione di lingua italiana con allegata documentazione;

-          i lavoratori inseriti nelle liste hanno diritto ad una quota riservata nell'ambito di quelle previste annualmente nel c.d. "Decreto flussi", e di una istruttoria prioritaria nell’esame delle domande presso lo Sportello Unico (il DPCM 21.12.2021 ha previsto 100 quote di ingressi per lavoratori formati all'estero).