Dal giorno 3 dicembre 2018 al giorno 17 dicembre 2018 si è svolta una consultazione pubblica, propedeutica alla pubblicazione di un Avviso multifondo FAMI-FSE per il finanziamento di azioni di prevenzione, integrazione e accompagnamento al lavoro di cittadini di Paesi Terzi vittime o potenziali vittime di sfruttamento lavorativo. Tale consultazione è stata indetta attraverso il portale http://www.integrazionemigranti.gov.it con l'obiettivo di raccogliere i contributi di associazioni ed enti coinvolti nel contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura al fine di perfezionare i contenuti dell'avviso.
La Direzione Generale dell'immigrazione e delle politiche di integrazione ha ricevuto 34 contributi, inviati da parte di soggetti istituzionali, enti e associazioni operanti nel terzo settore, associazioni di categoria operanti nel settore dell'agricoltura, sindacati e organizzazioni internazionali.
CHI HA RISPOSTO ALLA CONSULTAZIONE
In risposta alla consultazione pubblica, sono pervenuti alla Direzione Generale dell'immigrazione e delle politiche di integrazione 34 contributi totali.
I contributi sono pervenuti, per la maggior parte, da enti ed associazioni operanti nel terzo settore. Nello specifico, alla consultazione hanno partecipato 3 associazioni di categoria operanti nel settore agricolo, 4 associazioni sindacali, 1 Regione, 2 organizzazioni internazionali e 24 enti operanti nel terzo settore (cooperative sociali, associazioni di promozione sociale, ONLUS).
Il questionario proposto riguardava diversi temi; in particolare veniva richiesto di indicare, nell'ottica di un efficace contrasto al fenomeno del caporalato e al connesso sfruttamento lavorativo in agricoltura, le principali filiere produttive e i più rilevanti ambiti di intervento, i principali stakeholders da coinvolgere, gli strumenti, le buone pratiche o i modelli di intervento già sperimentati che avrebbero potuto essere implementati o replicati in altri territori. Per la consultazione è stata predisposta una scheda contenente quattro domande aperte.
I CONTRIBUTI RICEVUTI
Per quanto attiene alle filiere produttive nelle quali si ritiene prioritario un intervento la quasi totalità dei soggetti intervenuti nella consultazione fa riferimento al settore agricolo (in particolare per quanto attiene alle attività di raccolta di frutta e ortaggi che coinvolgono prevalentemente manodopera stagionale). Un numero rilevante di interventi (circa 1/3 del totale) fa riferimento anche al settore dell'allevamento e della produzione alimentare, auspicando un controllo sull'intera filiera che coinvolge anche le attività di trasformazione. Alcune associazioni operanti nel settore rilevano inoltre la necessità di un intervento nel comparto manifatturiero, dell'edilizia e di cura/assistenza alla persona.
Per quanto concerne le azioni da intraprendere la quasi totalità degli interventi auspica una sinergia tra le azioni repressive e di controllo volte all'emersione dell'illegalità e un'efficace prevenzione del fenomeno. Sotto tale aspetto appare prioritario un intervento nel settore dei trasporti (circa 1/3 dei contributi in questo senso) e degli alloggi destinati ai lavoratori stagionali. Particolare attenzione viene data inoltre ai canali di reclutamento del personale, con richiesta di interventi volti alla sensibilizzazione degli operatori e all'introduzione di figure specifiche che possano garantire una corretta informazione ai lavoratori migranti sin dal momento della prima accoglienza (mediatori culturali, esperti legali). In tale ambito si propone anche l'attivazione di tirocini formativi da utilizzare come canale alternativo di reclutamento. Un' ulteriore proposta riguarda l'introduzione di misure di incentivazione per le aziende che operano nella legalità attraverso sgravi fiscali e contributivi.
Altro profilo evidenziato è la valorizzazione dei prodotti alimentari ottenuti operando nella legalità attraverso una specifica etichettatura che ne attesti il valore "etico" di modo da giustificare un prezzo eventualmente maggiore.
Per quanto concerne, infine, le categorie di operatori da coinvolgere negli interventi la maggior parte dei contributi sottolinea la necessità di un'azione coordinata tra Istituzioni (sia a livello centrale sia a livello locale), forze dell'ordine e parti sociali nell'ottica della complementarietà tra strumenti repressivi e azioni preventive. Interessanti contributi sottolineano la necessità di coinvolgere anche associazioni culturali rappresentative delle comunità migranti, che possono incoraggiare una cultura della legalità per il tramite di specifiche figure di riferimento (mediatori culturali, esperti). Infine, viene richiesta la creazione di una cabina di regia che possa organizzare efficientemente le azioni sui territori.
In seguito all'analisi dei contributi ricevuti, è stato possibile integrare il testo dell'Avviso con particolare riferimento ai seguenti temi:
- ampliamento delle categorie dei soggetti che possono presentare le proposte progettuali;
- estensione degli ambiti tematici all'interno dei quali presentare i progetti;
- valorizzazione di proposte progettuali che prevedono diverse tipologie e categorie di soggetti operanti sul territorio.
La raccolta dei contributi è stata un'occasione per conoscere esperienze e buone prassi avviate sui territori dagli enti e dalle associazioni che hanno partecipato alla consultazione.
Sul Portale integrazione migranti è stato pubblicato un approfondimento (http://www.integrazionemigranti.gov.it/Attualita/Approfondimenti/Pagine/Caporalato-e-sfruttamento-in-agricoltura.aspx) che raccoglie anche i progetti per il contrasto al caporalato e per la promozione di un'agricoltura sostenibile, e che può essere alimentato e aggiornato con contributi e segnalazioni di associazioni ed enti coinvolti nel contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura.