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16 giugno 2025

Valorizzare e proteggere il lavoro domestico e promuovere un lavoro dignitoso per tutti


Il contributo di OIL nella Giornata internazionale delle lavoratrici e dei lavoratori domestici

Il 16 giugno si celebra la Giornata internazionale del lavoro domestico. Esattamente 14 anni fa l’Organizzazione Internazionale del Lavoro adottava la Convenzione n. 189 sulle lavoratrici e i lavoratori domestici, che riconosce il loro contributo significativo all’economia globale, consentendo opportunità di lavoro retribuito, servizi di assistenza e trasferimenti di reddito all’interno e tra i Paesi. Essa invita gli Stati membri ratificanti a garantire un lavoro dignitoso ai lavoratori domestici, su un piano di parità con gli altri lavoratori, sia di diritto che di fatto. La Risoluzione dell’OIL sul lavoro dignitoso e l’economia della cura ha ribadito nel 2024 che i lavoratori domestici sono fondamentali nell’erogazione dei servizi di cura.

Nel comunicato pubblicato oggi dall’OIL, si sottolinea come, nonostante le lavoratrici e i lavoratori domestici forniscano servizi di cura che sono essenziali per le nostre famiglie, il loro contributo spesso non viene riconosciuto.
L’OIL stima che nel mondo ci siano 75,6 milioni di lavoratori domestici di età superiore ai 15 anni. I dati suggeriscono inoltre che la forza lavoro domestica continuerà a crescere: entro il 2030, circa 2,3 miliardi di persone avranno bisogno di servizi di assistenza e di cura e molti Paesi stanno già affrontando una significativa carenza di manodopera a causa dell’invecchiamento della società. Le lavoratrici e i lavoratori domestici rappresentano almeno il 25 per cento dei lavoratori dell’assistenza, e in determinati contesti, essi costituiscono una percentuale di gran lunga superiore.

Permangono nel settore diverse sfide. L’81% della forza lavoro è intrappolata nel lavoro informale, privo di tutele legali e sociali, costretta a lunghi orari di lavoro, bassi salari e accesso limitato alle misure di sicurezza e salute sul lavoro. Le lavoratrici e i lavoratori domestici sono inoltre esposti a varie forme di abuso, violenza e molestie e spesso non sono rappresentati nel dialogo sociale, il che ostacola la loro capacità di promuovere condizioni migliori.

Dall’adozione della Convenzione OIL sui lavoratori domestici del 2011, molti Paesi hanno esteso le leggi sul lavoro per proteggere meglio le lavoratrici e i lavoratori domestici e integrarle nei loro sistemi di sicurezza sociale. Da allora, inoltre, l’OIL ha supportato oltre 60 Paesi nella realizzazione dei diritti e del benessere delle lavoratrici e dei lavoratori domestici. Nonostante questi progressi, tuttavia, restano delle lacune significative. L’Organizzazione Internazionale del Lavoro individua dei passi da compiere per  costruire una società modellata sulla cura. Gli investimenti nel lavoro domestico e nell’economia dell’assistenza contribuiranno a costruire società più resilienti, eque e con pari opportunità di genere. I governi possono garantire che i lavoratori domestici siano riconosciuti nelle politiche di assistenza come prestatori di servizi, garantendo al contempo l’accesso a servizi per il lavoro, la protezione sociale e i servizi di cura che soddisfino i bisogni delle cittadine e dei cittadini.
Infine, le organizzazioni rappresentative dei lavoratori e delle famiglie svolgono un ruolo fondamentale nel dare voce al settore attraverso il dialogo sociale. I datori di lavoro possono costituire organizzazioni che riflettano il loro interesse a servizi di cura di qualità e che siano accessibili e appropriati, anche rispetto ai costi.

Leggi l’articolo completo sul sito dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro