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03 marzo 2025

Trentino: Istruzione formazione- i dati ISPAT


Gli studenti di origine straniera contribuiscono a limitare il calo delle iscrizioni

In Trentino il 75,3% dei residenti tra 25 e 64 anni è diplomato. Considerando il percorso formativo delle giovani generazioni a partire dalla scuola dell’infanzia fino agli studi universitari, si registrano in Trentino livelli di partecipazione alle attività educative e scolastiche superiori rispetto a quelli nazionali. 

I dati arrivano dall’Ispat, Istituto di statistica della provincia di Trento.

In termini assoluti la riduzione della natalità, in atto da anni, comporta un calo degli iscritti ai vari livelli formativi.
Gli studenti d’origine straniera contribuiscono a limitare questa tendenza.
Negli ultimi dieci anni il numero totale di studenti con cittadinanza non italiana è diminuito (-2,7%), aumentando invece leggermente la sua incidenza sul totale degli iscritti (da 12,1% a 12,4%). Quasi due terzi degli studenti d’origine straniera sono nati in Italia (62,8% nel 2023).

Tornando al quadro generale italiani e stranieri, sul lungo periodo, migliorano in modo evidente i livelli di scolarizzazione.
La quota di popolazione (dai 6 anni in su) che ha conseguito al massimo la licenza media è pari al 41,1% (era più del doppio nel 1981), mentre la quota di diplomati o laureati è pari al 58,9% (12,6% nel 1981). Ancora maggiore l’incremento per la popolazione femminile, che in quarant’anni annulla il gap di genere.

L’Università di Trento risulta sempre più attrattiva. In trent’anni gli iscritti all’Ateneo di Trento sono cresciuti del 29%. I residenti in Trentino sono il 34,8% del totale, seguono gli studenti provenienti da regioni limitrofe e gli stranieri che costituiscono il 3,4% del totale. Anche da questa prospettiva si può apprezzare il cambiamento intervenuto nella composizione della popolazione studentesca: nel 1993/1994 gli iscritti da fuori provincia erano solo il 41% e gli stranieri poche unità.

Consulta il sito di Ispat   

Fonte: Cinformi