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Istat: le migrazioni non invertiranno il calo demografico
29 luglio 2024
Istat: le migrazioni non invertiranno il calo demografico
Nel 2080 la popolazione residente scenderà a 46 milioni, flussi migratori segnati dall'incertezza. Le nuove Previsioni della popolazione residente e delle famiglie
Le nuove previsioni sul
futuro demografico del Paese
, aggiornate al 2023, evidenziano tendenze la cui direzione parrebbe irreversibile, pur se in un contesto nel quale non mancano elementi di incertezza. La popolazione residente è in decrescita: da circa 59 milioni al 1° gennaio 2023 a 58,6 mln nel 2030, a 54,8 mln nel 2050 fino a
46,1 mln nel 2080
.
È quanto scrive
Istat
nel Report
Previsioni della popolazione residente e delle famiglie – Base 1/1/2023
pubblicato qualche giorno fa. Lo
scenario mediano
tracciato dai ricercatori mostra che, nel passaggio che condurrà la popolazione dagli odierni 59 milioni di individui a circa 46 nel 2080, si avranno 21 milioni di nascite, 44,4 milioni di decessi,
18,2 milioni di immigrazioni
dall’estero e 8 milioni di emigrazioni.
Lo stesso scenario mediano contempla
movimenti migratori netti con l’estero positivi
. A una prima fase molto intensa, fino al 2040, cui corrisponde una media di flussi netti superiore alle
200mila unità annue
, segue una fase di stabilizzazione che si protrae fino al 2080 a una
media annuale di 165 mila unità
.
I futuri flussi migratori, sottolinea Istat,
non controbilanciano il segno negativo
della dinamica naturale. Nondimeno, essi sono contraddistinti da
incertezza
, per la presenza di molteplici fattori (spinte migratorie nei Paesi di origine, attrattività del Paese sul piano economico-occupazionale, instabilità del quadro geopolitico internazionale caratterizzato da crisi belliche e dal potenziale innescamento di periodi di recessione economica alternati a periodi di ripresa).
L’analisi dei risultati a lungo termine deve pertanto corredarsi di
grande cautela
; sotto tale punto di vista è significativo che l
’intervallo di confidenza al 90%
del saldo migratorio netto con l’estero restituisca nel 2080 estremi che variano da -20mila a +349mila unità.
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