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Terzo Settore, nel RUNTS 120 mila enti con 2,5 milioni di volontari
30 maggio 2024
Terzo Settore, nel RUNTS 120 mila enti con 2,5 milioni di volontari
Criticità principali: il reperimento di fondi e di volontari. I dati dell'Osservatorio promosso dal MLPS e Unioncamere
Sono
120mila gli Enti del Terzo settore iscritti al RUNTS
al 31 dicembre 2023. Un universo che continua a crescere (a fine aprile gli ETS sono già 126mila) perché, come mostra una indagine campionaria effettuata sui 25mila enti non trasmigrati da altri registri, nati negli ultimi due anni, i
scriversi conviene
: apre a opportunità economiche, a partire dall’accesso al 5x1000, migliora i rapporti con la PA e consente un maggiore accesso a fondi.
Sono alcuni degli elementi che emergono dall’
analisi effettuata grazie all’
Osservatorio del RUNTS
, promosso dal Ministero del Lavoro e da Unioncamere sulla base di un Accordo istituzionale. Il Registro unico del Terzo settore è stato istituito nel 2021 dal Ministero del Lavoro con il supporto tecnico di InfoCamere, la società di informatica del sistema camerale, mentre le analisi dello Osservatorio sono curate del Centro Studi delle Camere di Commercio Guglielmo Tagliacarne.
Al 31 dicembre 2023, i 120mila enti registrati nel RUNTS sono in netta prevalenza
Associazioni di promozione sociale
(oltre 52mila, pari al 43,7%), O
rganizzazioni di volontariato
(circa 37mila, pari al 30,7%) e
Imprese sociali
(quasi 24 mila, pari al 19,9%). Complessivamente, quindi, queste tre tipologie di ETS rappresentano il 94,3% del totale degli enti registrati. Sono inferiori le quote relative agli Altri enti del terzo settore (5,4%) e residuali quelle riferite agli altri soggetti.
Dal Registro risultano più di
2,5 milioni i volonta
ri che prestano la propria opera negli ETS, la maggior parte dei quali operanti nelle ODV (65,5%, corrispondenti a quasi un milione e settecentomila unità) e nelle APS (23,9%, oltre 600mila unità). A questi si aggiungono quasi 55 mila lavoratori, concentrati per il 43,3% nelle ODV, 27,5% nelle APS e 26,4% negli Altri enti, mentre nelle imprese sociali si stima ci siano quasi 470mila lavoratori.
Se la
concentrazione di ETS è elevata nel Mezzogiorno (
31,6%), seguito da Nord-Ovest (23,3%), Centro (23,2%) e Nord-Est (21,9%), i
dati rapportati alla popolazione residente
evidenziano una presenza relativa più significativa nell’
Italia orientale
(237,6 ETS per 100mila abitanti) e in quella centrale (227,6), con il Mezzogiorno a seguire (190) e infine il Nord-Ovest (176,4). Le prime tre posizioni sono occupate da
Bolzano
(433,6 enti ogni 100mila abitanti),
Rieti
(362,9) e T
rento
(350,6), seguite da Firenze, Terni e Biella (con valori compresi tra i 309,5 e i 301 enti ogni 100mila abitanti). Solo una provincia del Sud è presente nella top ten: Isernia, con 295,3 enti ogni 100mila abitanti.
Oltre un quarto degli enti opera nelle
Attività ricreative e di socializzazione
(26,5%). Altri ambiti particolarmente rappresentativi sono:
Assistenza sociale e protezione civile
(23,2%); Attività culturali e artistiche (19,8%) e Sanità (13,1%).
Per quanto riguarda le imprese sociali i principali settori di operatività sono Assistenza sociale e protezione civile (48,7%), Sviluppo economico e coesione sociale (30,7%) e Istruzione e ricerca (10,1%).
Il
5x1000
rappresenta una straordinaria opportunità di finanziamento per il Terzo Settore: Il 40,4% degli ETS (al netto delle imprese sociali) ha dichiarato di essere accreditato al 5x1000, soprattutto Enti filantropici (73,3%), Reti associative (71,4%), Altri enti del terzo settore (61,0%) e ODV (48,3%).
Dall’analisi campionaria su 25mila ETS non iscritti nei registri preesistenti (a cui si sommano alcune imprese sociali di nuova iscrizione) emerge che per questi operatori i
problemi finanziari e di reperimento fondi
sono fondamentali (li segnala il 45,8% degli intervistati), con l’autofinanziamento che diventa la scelta principale per il 63,6% degli ETS. Anche il
reperimento di volontari
rappresenta una nota dolente (34,7%, ma diventa 57,1% per gli ODV), seguito dalla complessità degli adempimenti burocratici (lo segnala il 34,4% del totale).
C’è poi il problema delle
competenze
oggi necessarie per assicurare continuità ai progetti. Per molto più della metà degli ETS (58,5%), è fondamentale sviluppare competenze di progettazione, soprattutto per l’accesso ai bandi pubblici e reperimento fondi. Al secondo posto vengono segnalate le competenze per la gestione della comunicazione e dei social media (37,9%). Seguono competenze tecnico-operative (32,4%) e relazionali (27,3%).
Secondo i due terzi dei “nuovi” Ets l’iscrizione al RUNTS è
una opportunità più che un semplice adempimento
. L’accesso al 5x1000 emerge in assoluto come il beneficio maggiormente percepito dagli ETS di nuova iscrizione. L’accesso a forme di collaborazione, convenzionamento e/o contratti riservati con Pubbliche Amministrazioni, altro beneficio esplicitato dagli intervistati, riguarda il 17,0% del totale degli enti, a cui segue la possibilità di collaborazione con altri ETS (14,9%).
Rapporto RUNTS 2024
Presentazione RUNTS - Slide dr Rinaldi - Centro Studi Tagliacarne
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