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Istat: popolazione quasi stabile grazie all'immigrazione
04 aprile 2024
Istat: popolazione quasi stabile grazie all'immigrazione
5,3 milioni di stranieri residenti al primo gennaio 2014. Il report Istat Indicatori Demografici 2023
Al 1° gennaio 2024 la
popolazione residente in Italia è pari a 58 milioni 990mila unità
(dati provvisori), in calo di 7mila unità rispetto alla stessa data dell’anno precedente (-0,1 per mille abitanti).
Il
saldo naturale,
cioè la differenza tra il numero d’iscritti per nascita e il numero di cancellati per decesso dai registri anagrafici dei residenti, è ancora
fortemente negativo: -281mila unità
. D'altro canto, le iscrizioni dall’estero (416mila) e le cancellazioni per l’estero (142mila) determinano un
saldo migratorio con l’estero positivo di 274mila unità
. "In tali condizioni, che consentono di compensare quasi totalmente il deficit dovuto alla dinamica naturale con una
dinamica migratoria favorevole
, la popolazione residente ha la possibilità di rimanere, almeno sul piano numerico, in
sostanziale equilibrio
", sottolinea Istat nel report
Indicatori Demografici Anno 2023
, pubblicato qualche giorno fa.
La
popolazione residente di cittadinanza straniera al 1° gennaio 2024 è di 5 milioni e 308mila unità
, in aumento di 166mila individui (+3,2%) sull’anno precedente. L’incidenza sulla popolazione totale tocca il 9%. Il 58,6% degli stranieri, pari a 3 milioni 109mila unità, risiede al Nord, per un’incidenza dell’11,3%. Altrettanto attrattivo per gli stranieri è il Centro, dove risiedono un milione 301mila individui (24,5% del totale) con un’incidenza dell’11,1%. Più contenuta la presenza di residenti stranieri nel Mezzogiorno, 897mila unità (16,9%), che raggiunge un’incidenza appena del 4,5%.
Le iscrizioni per
trasferimento di residenza dall’estero nel 2023 sono pari a 416mila
, in lieve aumento (+1,1%) rispetto al 2022, ma in decisa crescita rispetto alla media dell’ultimo decennio (circa 314mila l’anno). Dai primi dati provvisori si osserva che è l’Ucraina il principale paese di origine dei flussi (7,9% del totale) in chiara relazione agli ingressi per motivi umanitari dovuti al conflitto ancora in corso. Seguono l’Albania (7%) e il Bangladesh (6%). Dalla Romania arriva solo il 5,4% degli immigrati, un Paese che è stato per lungo tempo (dai primi anni Duemila fino al 2021) la prima provenienza dei flussi di immigrazione
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