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26 ottobre 2023

Sfide educative per i minori migranti: il progetto IMMERSE


Concluso il progetto promosso da Save the Children per  mappare l’integrazione dei rifugiati e dei bambini migranti in Europa

Nella mattinata di lunedì 23 ottobre si è tenuto a Roma, presso la sede di Save the Children Italia, l’evento finale di IMMERSE (Integration Mapping of Refugee and Migrant Children in Europe), il progetto di ricerca finanziato da Horizon 2020 volto a mappare l’integrazione dei rifugiati e dei bambini migranti in Europa e realizzato in collaborazione con 11 partners di 6 Paesi europei.

In questo incontro, Save the Children ha presentato i risultati qualitativi e quantitativi della ricerca prendendo in esame il lavoro svolto in Italia, mentre l’evento finale in cui verranno condivisi i risultati ottenuti in tutti i 6 Paesi si terrà a novembre a Bruxelles. I dati condivisi durante l’incontro, riassunti all’interno del Policy Paper, mostrano il bisogno di maggiore sostegno ai bambini con background migratorio, soprattutto quelli di prima generazione che più faticano ad integrarsi nella scuola a causa del gap linguistico. In Italia, infatti, molti di questi minori hanno uno scarso senso di appartenenza alla scuola, sentono di avere poco supporto da amici e insegnanti, e hanno poca fiducia nella scuola (questi dati peggiorano all’aumentare dell’età).

Save the Children da anni organizza progetti e campagne per l’integrazione scolastica dei minori con background migratorio e per sostenere i minori che provengono da contesti deprivati, come ad esempio i progetti Fuoriclasse e Buon Inizio.

In seguito all’esposizione del progetto di ricerca è stata organizzata una tavola rotonda in cui rappresentati delle istituzioni e del mondo scolastico hanno dialogato sul tema dell’inclusione dei bambini migranti e rifugiati. È emersa la necessità di investire in progetti che favoriscano l’inclusione nelle scuole, di formare i docenti garantendone lo sviluppo delle competenze interculturali per poter gestire classi sempre più multiculturali e plurilingue, di garantire la presenza (fondamentale) di mediatori culturali nelle scuole e di adottare approcci didattici che favoriscano l’inclusività.

Inoltre, si è parlato dell’importanza del riconoscimento della cittadinanza italiana per i bambini nati e cresciuti in Italia e di come questo riconoscimento possa essere determinante nel favorirne l’inclusione e migliorare la loro performance scolastica. Ad oggi in Italia si contano circa 800 mila bambini che vivono questa situazione e Save the Children da anni chiede alle istituzioni di riformare la Legge N. 91/1992, al fine di garantire a tutti loro questo diritto.

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