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06 settembre 2023

Il mondo in una classe


Un’indagine sul pluralismo culturale nelle scuole italiane di Save the Children

In vista della riapertura delle scuole, Save the Children pubblica il Rapporto “Il Mondo in una classe. Un’indagine sul pluralismo culturale nelle scuole italiane”, una fotografia delle diseguaglianze educative che compromettono i percorsi di crescita di bambine, bambini e adolescenti in Italia.

In uno scenario in cui la scuola italiana è alle prese con un numero sempre minore di studenti, a causa del calo demografico che da anni investe il nostro Paese (rispetto a 7 anni fa, quasi 71.000 bambini in meno hanno varcato la soglia della scuola elementare) e con classi sempre più multiculturali, il Rapporto annuale sulla scuola di Save the Children mette a fuoco i percorsi educativi degli studenti con background migratorio, evidenziando l’opportunità per il nostro Paese di riconoscere e valorizzare le diversità a scuola e superare gli stereotipi legati al percorso migratorio, con proposte capaci di sostenere una scuola inclusiva e multiculturale. Gli studenti con background migratorio sono più di 800 mila, pari ad oltre 1 su 10 (10,6%) tra gli iscritti nelle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie nel nostro Paese. Il mancato riconoscimento della cittadinanza italiana, si legge nel comunicato stampa dell’organizzazione, ha un impatto sul successo scolastico e segna il loro percorso di crescita e di formazione rispetto ai coetanei.

Leggi il comunicato stampa di Save the Children

Molti studenti con background migratorio, pur nascendo o crescendo in Italia, hanno meno opportunità rispetto ai loro compagni di scuola, a partire dall’inserimento alla scuola dell’infanzia, al ritardo scolastico dovuto alla collocazione in classi inferiori a quelle corrispondenti all’età anagrafica o alla mancata ammissione all’anno successivo, fino all’abbandono precoce, passando in alcuni territori anche per il cosiddetto fenomeno del white flight, ovvero lo spostamento, da parte delle famiglie italiane, di bambini e adolescenti verso scuole situate in aree urbane centrali, con il conseguente aumento della concentrazione di alunni stranieri nelle scuole periferiche e il distanziamento, non solo fisico, ma anche sociale e culturale tra studenti di origine italiana e studenti con background migratorio. Il percorso scolastico di queste bambine, bambini e adolescenti nel nostro Paese è reso ancora più difficile dalla mancanza del riconoscimento della cittadinanza italiana.

Le disuguaglianze si rilevano anche negli apprendimenti: al termine del primo ciclo di istruzione la percentuale degli studenti che non raggiungono le competenze adeguate in italiano, matematica e inglese (secondo i dati INVALSI del 2023) tra gli immigrati di prima generazione è doppia (26%) rispetto agli studenti italiani o stranieri di seconda generazione. A gravare sul percorso educativo dei minori con background migratorio, anche le condizioni di povertà economica – con un’incidenza del 36,2% della povertà assoluta tra le famiglie con minori composte esclusivamente da stranieri (per le famiglie composte solo da italiani si ferma all’8,3%, per quelle miste arriva al 30,7%) - e l’impatto della pandemia, che ha in molti casi comportato l’interruzione dell’insegnamento della lingua italiana e delle attività extrascolastiche, la mancanza di dispositivi tecnologici per seguire le lezioni, la mancanza di occasioni di socialità e di rapporto scuola-famiglia.

Fonte: Save the Children