Save the Children e UNHCR hanno pubblicato il 20 luglio scorso una mappatura aggiornata sullo stato di attuazione delle procedure per l’identificazione e l’accertamento dell’età dei minori stranieri non accompagnati (MNSA)
La mappatura, attraverso l’analisi di documentazione già esistente e la realizzazione di consultazioni con diversi attori chiave (istituzioni, terzo settore e organizzazioni internazionali), nonché direttamente con i minori stranieri non accompagnati, restituisce una fotografia dello stato di attuazione delle procedure per l’identificazione e l’accertamento dell’età dei minori stranieri non accompagnati (MNSA)Sulla base dei risultati della mappatura, che mette in luce le sfide, le opportunità e le buone prassi esistenti, sono state elaborate una serie di proposte e raccomandazioni rivolte agli attori istituzionali che hanno un mandato specifico in materia di identificazione e accertamento dell’età, al fine di migliorare la protezione dei minori stranieri non accompagnati e il rispetto dei loro diritti in conformità con le disposizioni della legislazione nazionale e dei protocolli esistenti.I principali ambiti di analisi hanno riguardato: la garanzia di accesso all’informazione nei luoghi di sbarco o frontiere terrestri; la dichiarazione delle generalità; l’accoglienza nelle more dell’accertamento; il collocamento dei MSNA sul territorio nazionale e i suoi effetti; il primo colloquio ai sensi dell’art. 19 bis d. lgs. 142/2015.Riguardo in particolare all’accertamento dell’età, l’analisi si è concentrata sull’analisi documentale, l’applicazione del beneficio del dubbio e il fondato dubbio, l’applicazione del Protocollo per la determinazione dell’età dei minori stranieri non accompagnati, approvato in Conferenza Unificata il 9 luglio 2020, le esperienze dei territori e il ruolo delle istituzioni coinvolte.
Dalla mappatura è emersa l’esistenza di prassi relative all’identificazione e all’accertamento dell’età molto diversificate nelle varie aree geografiche del territorio nazionale -e in alcuni casi anche difformi rispetto a quanto previsto dalla vigente normativa. A tale situazione contribuisce anche la mancata emanazione del DPCM, volto a regolamentare il primo colloquio, come previsto dal Decreto Legislativo N. 142 del 2015.In diverse realtà territoriali è emersa una particolare difficoltà a mettere in atto il “Protocollo multidisciplinare per la determinazione dell’età dei minori stranieri non accompagnati” (Luglio 2020) , per carenza di personale addetto, per la loro inadeguata formazione, per mancato raccordo tra i soggetti istituzionalmente preposti ad assicurarne l’applicazione.Altri aspetti particolarmente critici rilevati riguardano la carenza di mediazione linguistico culturale, la lungaggine delle procedure per accertare l’età, la carenza di spazi e tempi idonei ad assicurare lo svolgimento dei colloqui necessari per acquisire informazioni corrette e informare i minori sugli aspetti relativi alle procedure di accertamento, ma anche sulle conseguenze che possono derivare da errate/false dichiarazioni.Ulteriori nodi problematici riguardano la lunghezza dei tempi per la nomina dei tutori e la necessità di definire in modo chiaro e meno soggetto a interpretazioni soggettive il concetto di “fondato dubbio” per procedere all’accertamento dell’età.
Mappatura sullo stato delle procedure di identificazione e accertamento dell’età