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31 luglio 2023

"Noi che siamo italiane"


Donne con background migratorio, ponti fra culture e nuovi modelli di italianità

Noi che siamo italiane. Donne venute da lontano (Edizioni Radici Future, 2023) di Roberta Gisotti, giornalista, autrice e docente, è un libro dedicato alle donne italiane con background migratorio e che ripercorre, attraverso dieci interviste, il loro percorso di integrazione e inclusione in Italia e il loro rapporto con l'italianità. Quello che emerge è un quadro virtuoso di donne che, attraverso impegno e lavoro, oltre a costruirsi un futuro per loro e le proprie famiglie, hanno saputo farsi veri e prorpi ponti culturali fra il paese di origine e quello di accoglienza.   

Il libro si apre con alcuni dati di contesto sulla presenza straniera femminile in Italia, fra cui si evidenziano quelli dedicati al mondo imprenditoriale: le imprenditrici straniere sono infatti aumentate arrivando a oltre 200mila, l’80% delle quali possiede imprese individuali. In totale in Italia ci sono oltre 136mila imprese guidate da donne straniere. Rappresentano l’11% di tutte le imprese femminili e il 27% delle imprese fondate da soggetti nati all’estero e le loro aziende crescono a un tasso più elevato rispetto alle imprese degli imprenditori maschi stranieri.

Le protagoniste del libro, tuttavia, provengono dai contesti lavorativi più variegari. Parliamo di Sihem Zrelli, imprenditrice nata in Tunisia; Isabel Fernandez, psicoterapeuta di origine uruguayana; Suor Angel Bipendu, medico arrivata dalla Repubblica democratica del Congo; Myriam Sylla, campionessa di pallavolo, capitana della Nazionale italiana, nata a Palermo da genitori della Costa d’Avorio; Blerida Banushi, biologa, nata in Albania e cresciuta tra Corato e Pavia; Alganesc Fessaha, manager e attivista dei diritti umani di origine eritrea; Roseline Eguabor, vittima del traffico di esseri umani dalla Nigeria, sottratta alla prostituzione, oggi mediatrice culturale; Liliana Ocmin Alvarez, sindacalista nata in un paesino del Perù, prima donna di origine straniera eletta ai massimi vertici della Cisl; Tetyana Shyshnyak, cantante lirica, originaria di Donetsk in Ucraina; e Parisa Nazari, farmacista nata in Iran.

Nonostante i numerosi ostacoli e le difficoltà legate alla migrazione, le testimonianze di queste donne restituiscono nella sua interezza e complessità il contributo positivo dell'integrazione, capace di ridisegnare un'Italia multiculturale, ricca di talenti e competenze, le cui anime sono però accumunate dal "sentirsi italiane" - senza dimenticare le proprie origini, naturalmente, valorizzate nel percorso identitario di ognuna.

Non tutte le donne protagoniste del libro sono nate in altri paesi. Ci sono anche donne nate e cresciute in italia, quindi seconde generazioni o, meglio, nuove generazioni. Come Myriam Sylla, capitana della Nazionale italiana di pallavolo, ragazza nata a Palermo nel 1995 da genitori ivoriani, trasferitasi poi in giovane età con la famiglia a Valgreghentino, in Lombardia, dove ha inizio la sua carriera agonistica, grazie alla quale nel 2021 ottiene dal Presidente della Repubblica Mattarella l'onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica italiana, a seguito della vittoria della medaglia d’oro ai Campionati Europei. A proposito di questo episodio Myriam confessa: “È stato un giorno indimenticabile una grande soddisfazione, su cui avevamo anche scherzato incredule quando ci era arrivata la notizia di questa onorificenza inaspettata. È un grande riconoscimento anche per lo sport, che ci ha fatto entrare nella storia della nazione”.



La pagina dedicata al libro.

 

 

         



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