La popolazione di cittadinanza straniera al 1° gennaio 2023 è di 5 milioni e 50 mila unità, in aumento di 20mila individui (+3,9‰) sull’anno precedente. Continua a calare, invece, la popolazione complessiva in Italia, che al 1° gennaio 2023 è di 58 milioni e 851 mila unità, 179mila in meno sull’anno precedente, per una riduzione pari al 3‰.
È quanto scrive Istat nel Report Indicatori Demografici anno 2022, appena pubblicato.
L’incidenza degli stranieri residenti sulla popolazione totale è dell’8,6%, in leggero aumento rispetto al 2022 (8,5%). Quasi il 60% degli stranieri, pari a 2 milioni 989mila unità, risiede al Nord, per un’incidenza dell’11%, la più alta del Paese. Risulta attrattivo per gli stranieri anche il Centro, dove risiede un milione 238mila individui (25% del totale) con un’incidenza del 10,6%, al di sopra della media nazionale. Il Mezzogiorno ha invece meno presenza straniera, 824mila unità (16%), per un’incidenza del 4,2%.
Nel 2022 i movimenti migratori tornano ai livelli pre-pandemia. Le iscrizioni dall’estero per trasferimento di residenza sono 361mila, cresciute del 13,3% sul 2021 (318mila), del 45,7% rispetto a quelle del 2020 (247mila), ma anche dell’8,4% rispetto al 2019 (333mila). Le cancellazioni per l’estero, invece, continuano a diminuire. Nel 2022 sono appena 132mila, in calo di circa il 17% rispetto agli ultimi due anni, ma del 26,5% rispetto al 2019 quando se ne contarono 153mila.
Il saldo migratorio netto con l’estero sale al 3,9‰ abitanti, a conferma di una tendenza di crescita avviatasi dal 2014 e interrottasi solo nel periodo pandemico.