Ieri la Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati, nell’ambito dell’Indagine conoscitiva in materia di politiche dell'immigrazione, diritto d'asilo e gestione dei flussi migratori, ha svolto l’audizione del presidente dell’Istat Gian Carlo Blangiardo. Tra gli argomenti trattati, ci sono struttura e dinamiche della popolazione residente, cittadini non comunitari, rifugiati e richiedenti asilo, acquisizioni di cittadinanza e “nuovi italiani”, seconde generazioni.
Blangiardo ha ricordato che al 31 dicembre 2018 sono 5.255.503 i cittadini stranieri iscritti in anagrafe, l’8,7% della popolazione residente, 111 mila in più (+2,2%), rispetto al 2017. Tra le 196 cittadinanze d’origine rappresentate in Italia, le cinque più numerose totalizzano circa la metà dei residenti stranieri: romeni (1 milione 207 mila), albanesi (441 mila), marocchini (423 mila), cinesi (300 mila) e ucraini (239 mila.
Alla stessa data, i cittadini non comunitari con regolare permesso di soggiorno sono 3.714.934, poche centinaia in più rispetto all’anno precedente, un dato sul quale influiscono sia l’incremento dei flussi d’ingresso che le acquisizioni di cittadinanza nel 2017. Sono presenze sempre più stabili: nel 2018 i permessi di lungo periodo ammontano a 2.293.159 (circa il 62% dei permessi).
Per quanto riguarda i flussi in arrivo in Italia, l’Istat ricorda che, dopo la diminuzione registrata nei due anni precedente, nel corso del 2017 è aumentato il numero di nuovi permessi rilasciati: 262.770, il 16% in più rispetto al 2016. Tra le motivazioni del rilascio, il lavoro è ai minimi storici (4,6%), mentre salgono asilo e protezione umanitaria (38,5%) e i permessi per famiglia continuano a rappresentare il motivo di ingresso più rilevante (43,2% dei nuovi rilasci).
Intanto, pur restando elevate, frenano le acquisizioni di cittadinanza: dopo la crescita registrata nell’ultimo decennio fino al 2016, quando si è toccato il record di oltre 200 mila acquisizioni, nel 2017 si è scesi a meno di 147 mila, nel 2018 a meno di 113 mila. Un aspetto interessante, segnala l’Istat, è l’elevata quota di giovanissimi che prendono la cittadinanza italiana: tra il 2013 e il 2018 i minori hanno sempre rappresentato circa il 40% delle acquisizioni.
Quanto alle nuove generazioni, al 1° gennaio 2018 i figli di immigrati, stranieri o italiani per acquisizione, sono 1 milione e 316 mila: di questi il 75% è nato in Italia (991 mila, seconda generazione in senso stretto). Quelli che l’Istat chiama “minori di seconda generazione” costituiscono il 13% della popolazione minorenne; tra i più giovani (0-5 anni) si arriva al 15%. Ad alimentare il contingente sono nascite e nuovi ingressi. Dal 2000 al 2017 sono nati in Italia quasi un milione e 100 mila bambini stranieri, dal 2011 al 2017 sono stati iscritti in anagrafe dall’estero 324 mila stranieri minorenni.
Per approfondire:
Indagine conoscitiva in materia di politiche dell'immigrazione, diritto d'asilo e gestione dei flussi migratori
Audizione del Presidente dell’Istituto nazionale di statistica Prof. Gian Carlo Blangiardo (versione provvisoria)
Allegato statistico (versione provvisoria)
Video dell'audizione