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27 ottobre 2022

Ridurre i rischi di sfruttamento e traffico di esseri umani per i profughi ucraini


Le raccomandazioni dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro e dell’Autorità Europea del Lavoro

L'Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) e l'Autorità Europea del Lavoro (ELA) hanno unito le forze per rispondere ai rischi di traffico di esseri umani, lavoro forzato e lavoro nero che coinvolgono le persone in fuga dalla guerra in Ucraina.

Il 4 ottobre 2022 a Budapest si è tenuto un workshop congiunto in cui si sono discusse le migliori pratiche e le raccomandazioni chiave per proteggere meglio i rifugiati puntando su prevenzione, protezione, azione penale e cooperazione internazionale; implementando campagne di sensibilizzazione mirate; incoraggiando le ispezioni nei settori più a rischio e aumentando la cooperazione tra gli Ispettorati del lavoro, le forze dell'ordine e la magistratura.

Il workshop ha riunito gli Ispettorati del lavoro e le autorità preposte all'applicazione della legge dell'UE e di altri Stati europei che sono paesi di transito o di destinazione dei rifugiati in fuga dal conflitto. All'incontro hanno partecipato anche rappresentanti dei ministeri dell'Economia e delle Politiche sociali dell'Ucraina, del Ministero del Lavoro della Moldavia, di Europol, Eurojust e della Commissione europea.

I partecipanti al workshop hanno elaborato delle Raccomandazioni per “Ridurre i rischi di sfruttamento del lavoro, di tratta di esseri umani, di lavoro forzato e di lavoro sommerso che corrono gli sfollati ucraini" rispetto alle aree chiave prevenzione, protezione, azione penale e cooperazione internazionale. Il documento è disponibile in inglese, rumeno e ucraino.

Dall'inizio della guerra, più di 7,5 milioni di ucraini hanno trovato rifugio in Europa, di cui circa l'85% donne e bambini. Per loro i rischi di accettare un lavoro senza un contratto adeguato, vedersi sottrarre i documenti o trovarsi in altre situazioni in cui possono essere sfruttati è elevato. In casi estremi, possono diventare vittime del lavoro forzato o del lavoro minorile.

Le attività dell'ELA relative agli sfollati provenienti dall'Ucraina mirano a sostenere gli Stati membri nella protezione dal rischio di lavoro nero o di sfruttamento sul posto di lavoro. L'ELA cerca di facilitare l'accesso alle informazioni pertinenti, di prevenire lo sfruttamento del lavoro e di contrastare il lavoro sommerso. Le attività comprendono la creazione di video di sensibilizzazione rivolti ai rifugiati ucraini o che incoraggiano l'organizzazione di ispezioni transfrontaliere tra i Paesi dell'UE.

L'Autorità europea del lavoro (ELA) è stata creata per aiutare gli Stati membri e la Commissione europea a garantire una mobilità del lavoro equa ed efficace all'interno dell'UE, anche sostenendo l'organizzazione di ispezioni transfrontaliere. L'Autorità ha inoltre il compito di facilitare la cooperazione nella lotta al lavoro sommerso. L'ELA è stata istituita il 31 luglio 2019 e dal settembre 2021 ha sede permanente a Bratislava, in Slovacchia.

L'Ufficio dell'OIL per l'Europa centrale e orientale fornisce servizi di consulenza a 18 Paesi membri per sviluppare politiche e programmi che promuovano posti di lavoro migliori e più numerosi per tutte le donne e gli uomini. L'OIL ha fornito assistenza ai rifugiati ucraini, compresi aiuti umanitari e sostegno al reddito. Ha inoltre ideato una campagna di informazione sui pericoli della tratta di esseri umani e del lavoro forzato che ha raggiunto finora 1,2 milioni di sfollati e rifugiati ucraini.

 

 

         



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