Sulla scia di quanto annunciato dalla Presidente Ursula von der Leyen nel suo discorso sullo stato dell'Unione 2022, la Commissione ha adottato il 12 ottobre scorso una proposta per proclamare il 2023 Anno europeo delle competenze.
La transizione verde e digitale, si legge nel comunicato stampa diffuso, sta aprendo nuove opportunità per i cittadini e per l'economia dell'UE: disporre delle competenze necessarie consente alle persone di affrontare con successo i cambiamenti del mercato del lavoro e di partecipare appieno alla società e alla democrazia. Questo farà sì che nessuno sia lasciato indietro e che la ripresa economica e la transizione verde e digitale siano socialmente eque e giuste. Una forza lavoro dotata delle competenze richieste contribuisce anche alla crescita sostenibile, accresce l'innovazione e migliora la competitività delle imprese.
Secondo Margaritis Schinas, vicepresidente per la Promozione dello stile di vita europeo,"attirare le persone dotate delle competenze necessarie per l'UE, anche agevolando il riconoscimento delle loro qualifiche, sarà una priorità fondamentale per l'Anno europeo delle competenze; inoltre, le competenze acquisite in Europa possono essere trasferite ad altri paesi e l'Europa può svolgere un ruolo importante nel trasferire le conoscenze e le nuove conoscenze dove sono più necessarie."
Attualmente oltre tre quarti delle imprese dell'UE incontrano difficoltà a trovare lavoratori con le competenze necessarie, e i dati più recenti di Eurostat indicano che solo il 37% degli adulti ha l'abitudine di seguire formazioni. L'indice di digitalizzazione dell'economia e della società mostra che, in Europa, 4 adulti su 10 e 1 persona su 3 che lavora non dispongono delle competenze digitali di base; inoltre, già nel 2021 c'era carenza di competenze per 28 tipologie di attività lavorative, che spaziavano dall'edilizia all'assistenza sanitaria, all'ingegneria e all'informatica, con una domanda crescente di lavoratori (sia di quelli altamente qualificati che di quelli scarsamente qualificati). Si registra anche una scarsa rappresentanza femminile nelle professioni e negli studi di natura tecnologica: solo 1 informatico su 6 e 1 laureato in discipline STEM su 3 è donna.
Con l'Anno europeo delle competenze, la Commissione propone di imprimere nuovo slancio all'apprendimento lungo tutto l'arco della vita:
- promuovendo investimenti maggiori, più efficaci e inclusivi nella formazione e nel miglioramento del livello delle competenze per sfruttare appieno il potenziale della forza lavoro europea e sostenere le persone nel passaggio da un posto di lavoro a un altro;
- garantendo che le competenze siano adeguate alle esigenze del mercato del lavoro, anche cooperando con le parti sociali e le imprese;
- abbinando le aspirazioni e le competenze delle persone alle opportunità offerte dal mercato del lavoro, in particolare per la transizione verde e digitale e la ripresa economica.
- attraendo persone provenienti da paesi terzi con le competenze necessarie all'UE, anche rafforzando le opportunità di apprendimento e la mobilità e agevolando il riconoscimento delle qualifiche.
Per l'Anno europeo delle competenze sarà possibile basarsi sulle numerose iniziative UE già in atto per sostenere le competenze e aumentarne la diffusione. Tra queste, la Commissione ha recentemente proposto nuove iniziative per affrontare le carenze di competenze dell'UE e per migliorare la cooperazione in materia di migrazione. La creazione di un bacino di talenti dell'UE e di partenariati volti ad attirare talenti con un gruppo di partner terzi mira ad adeguare alle esigenze del mercato del lavoro le competenze di chi si candida a lavorare in Europa.
Per ulteriori informazioni
Proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio relativa a un Anno europeo delle competenze 2023
Sito web - Competenze e qualifiche