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10 febbraio 2022

Europarlamento contro il razzismo in cultura, scuola, media e sport


Risoluzione in Commissione con proposte su più fronti. "Adottare Direttiva Anti-discriminazione"

Per combattere razzismo e discriminazioni nell'Ue, gli Stato Membri devono intervenire su più fronti, dalla scuola ai media, dalla cultura allo sport. E dovrebbero anche trovare un accordo sulla Direttiva Anti-discriminazione che è bloccata in Consiglio dal 2008. 

Lo chiede il Parlamento Europeo, in una risoluzione adottata lunedì 7 febbraio dalla Commissione Cultura ed Educazione con 21 voti a favore, 3 contrari e 4 astensioni. Secondo una sintesi pubblicata sul portale del Parlamento Europeo, queste sono le indicazioni principali della risoluzione:

Istruzione
I curricula educativi dovrebbero essere rivisti per fornire un approccio contestualizzato alla storia europea e contribuire a sradicare gli stereotipi che portano alla discriminazione, dicono i deputati, aggiungendo che la storia delle comunità razziali ed etniche europee dovrebbe essere inclusa negli studi pertinenti. Autori, storici, scienziati, artisti e altre figure provenienti da diversi contesti razziali ed etnici dovrebbero essere inclusi nei materiali educativi chiave, dicono i deputati.

I deputati chiedono che la segregazione razziale ed etnica che esiste ancora nelle scuole di alcuni paesi dell'UE sia eliminata e chiedono che il personale docente proveniente da gruppi razziali ed etnici minoritari abbia pari accesso ai lavori di insegnamento.

Cultura
I fondi dell'UE dovrebbero essere diretti verso iniziative che promuovano un settore culturale più diversificato, chiedono i deputati, aggiungendo che gli stati membri dovrebbero introdurre programmi di formazione permanente per i dipendenti pubblici e le forze di sicurezza dello stato per eliminare comportamenti razzisti e xenofobi.

Media
I deputati chiedono ai media di smettere di diffondere narrazioni stigmatizzanti che disumanizzano i membri di particolari gruppi etnici o razziali, ad esempio coprendo in modo sproporzionato i crimini commessi dai migranti. Chiedono anche programmi che mirano ad ampliare le conoscenze dei professionisti dei media sulla diversità e l'inclusione.

I regolatori nazionali dell'audiovisivo dovrebbero avere il potere di sanzionare i programmi che promuovono contenuti razzisti, propongono. Bisognerebbe anche fermare i finanziamenti dell'UE e dello stato ai media che promuovono discorsi di odio e xenofobia.

Sport
I deputati vogliono che la Commissione sviluppi delle raccomandazioni per combattere il razzismo nello sport a livello locale, regionale, nazionale ed europeo e promuovere l'inclusione e il rispetto. Esortano inoltre la Commissione, gli Stati membri e le federazioni sportive ad adottare misure per sostenere le vittime dei crimini d'odio nello sport.

I dati restituiscono un quadro preoccupante:  il 45% delle persone di origine nordafricana, il 41% dei rom e il 39% delle persone di origine subsahariana affrontano la discriminazione sulla base del loro background etnico o di immigrazione (dati dell'Agenzia UE per i diritti fondamentali, FRA) e oltre la metà degli europei ritiene che la discriminazione razziale sia diffusa nel loro paese, con "Essere rom" (61% degli intervistati), "Origine etnica" (59%) e "Colore della pelle" (59%) come i primi tre motivi di discriminazione identificati dai cittadini (Eurobarometro 2019).