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La filiera Etika di Rosarno fa "100"
08 febbraio 2022
La filiera Etika di Rosarno fa "100"
100 tonnellate di arance e 100 ore lavoro vendute in un anno per
il sistema di produzione e acquisto solidale promosso dalla FCEI
Arance, mandarini e conserve prodotti nella Piana di Gioia Tauro acquistati in Italia e all’estero, in particolare dalle comunità e dalle chiese protestanti. È la
filiera “Etika”
promossa dalla
FCEI
, attraverso il suo programma migranti e rifugiati, Mediterranean Hope, con Sos Rosarno, facendo leva sulla tutela dei
diritti dei lavoratori,
sulla
responsabilità sociale di impresa
e sulla
sostenibilità ambientale.
In un anno, Etika ha venduto
100 tonnellate di arance e 100 giornate di lavoro
. “Stiamo parlando, tra lavoratori diretti e indiretti, tutti stipendiati e regolarmente contrattualizzati, ovviamente, di oltre 50 persone, africani, ucraini, calabresi, di tante nazionalità – spiega Giuseppe Pugliese di Sos Rosarno – . Grazie alla nostra filiera etica e solidale, questi acquisti hanno davvero fatto sì che
alcune aziende non chiudessero
. Il mercato tradizionale è in crisi, gli agricoltori stanno affrontando una stagione difficile, e dunque siamo stati una “scialuppa di salvataggio” per loro”.
Le aziende agricole che lavorano con Sos Rosarno e producono le arance di Etika, infatti, lavorano in parte per il progetto implementato dalle chiese protestanti e in parte per il “mercato tradizionale”.
“L’
emergenza sanitaria
, in questo territorio, ha purtroppo avuto ripercussioni drammatiche anche dal punto di vista economico, sul fronte delle vendite ma contemporaneamente ha dato un forte
impulso alle reti di solidarietà
verso tutti quelli che sono stati o rischiato di essere stritolati dalla pandemia, appunto. La solidarietà è cresciuta nelle resti del consumo critico e consapevole, non nel libero mercato”, conclude Pugliese.
Attraverso il marchio Etika, in accordo con le cooperative partner, Mediterranean Hope da quest’anno ha proposto a chi acquista le arance un prezzo che comprende l’aggiunta di una
“quota sociale” del 10%
. Con l’acquisto dei prodotti solidali, quindi, si sostiene parte dei
progetti sociali
realizzati in Calabria. Tra questi, nei prossimi mesi, ci sarà l’apertura di un “ostello sociale” per i braccianti.
“L’obiettivo delle nostre attività, che sono tutte realizzate e pensate “dal basso” – spiega Francesco Piobbichi, operatore di MH a Rosarno – è quello di creare una filiera etica e virtuosa che sia anche un
esempio di economia circolare
, in un luogo fragile e complesso come la Piana di Gioia Tauro”. Capace di tenere insieme la tutela dell’ambiente e la valorizzazione del territorio con i diritti di tutti i lavoratori, migranti e non.
Calabria
Caporalato
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