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23 ottobre 2019

Agenda Europea sulle migrazioni - 4 anni dopo


Una nuova Comunicazione della Commissione Europea fa il punto sui risultati ottenuti

 

Relazione sullo stato di attuazione dell'agenda europea sulla migrazione

 

A 4 anni dall'approvazione dell'Agenda Europea sulla migrazione la Commissione Europea, in una Comunicazione del 16 ottobre scorso, fa il punto sui principali passi compiuti, soffermandosi in particolare sulle misure prese dall'UE a partire da marzo 2019 (data dell'ultima comunicazione).

Negli ultimi 5 anni la Commissione riferisce di aver lavorato molto per costruire una politica più forte dell'UE sulla migrazione.

Di seguito i principali punti trattati nella Comunicazione.

 

Solidarietà e sostegno agli Stati membri

L'Unione collabora più strettamente – riferisce la Commissione  -  con gli Stati membri tramite il sistema basato sui punti di crisi (hotspot) e le agenzie dell'UE, con più di 2 300 agenti dispiegati sul terreno, per gestire meglio la migrazione, rafforzare le frontiere esterne, salvare vite umane, ridurre il numero degli arrivi irregolari ed effettuare rimpatri efficaci.

 

Cooperazione rafforzata con i paesi partner

L'Unione ha intensificato la collaborazione con i paesi al di fuori dell'Europa per affrontare le cause profonde della migrazione irregolare, proteggere rifugiati e migranti e sostenere le comunità di accoglienza. A questo scopo è stato mobilitato un importo senza precedenti di 9,7 miliardi di €, specialmente tramite il Fondo fiduciario dell'UE per l'Africa, il Fondo fiduciario per la Siria e lo strumento per i rifugiati in Turchia, nell'ambito del quale è già stato stanziato il 97 % di 6 miliardi di €. Il sostegno dell'UE è finalizzato anche a potenziare la resilienza, la stabilità e le opportunità economiche e occupazionali.

È inoltre migliorata in questi anni – riferisce la Commissione -  la cooperazione con i Paesi partner sul rimpatrio e oggi sono in vigore accordi e intese in materia di rimpatrio e riammissione con 23 paesi partner.

 

Le basi di una futura normativa forte ed equa sull'asilo

La Commissione ricorda di aver presentato tutte le proposte necessarie per  riformare il sistema europeo comune di asilo, ma sebbene siano stati compiuti progressi su cinque delle sette proposte, la riforma non è ancora una realtà e rimane aperta l'esigenza di un approccio comune per realizzare un sistema di asilo equo, più efficace e sostenibile.

 

Percorsi sicuri e legali di ingresso

Negli ultimi 5 anni gli Stati membri – rivela la Commissione -  hanno compiuto uno sforzo collettivo in materia di reinsediamento, che ha permesso di trasferire quasi 63 000 persone.

Gli Stati membri hanno risposto all'invito della Commissione a proseguire il reinsediamento nel 2020 impegnandosi al momento ad offrire circa 30 000 posti.

Sono anche proseguiti in questi anni gli sforzi per attirare talenti al di fuori dell'UE: nel 2016 è stata approvata la riforma per favorire la mobilità di  studenti, ricercatori, tirocinanti e volontari. Il numero di cittadini di paesi terzi che si recano nell'UE a studiare è passato da 200.000 nel 2011 a 320.000 nel 2018.

Purtroppo, si sono invece fermati i negoziati sulla proposta di riforma per rendere la Carta blu UE più attraente.

 

Necessità di ulteriori iniziative e misure immediate nei settori strategici

Sebbene i flussi migratori su tutte le rotte siano tornati nel complesso ai livelli precedenti alla crisi (gli arrivi registrati nel settembre 2019 sono inferiori di circa il 90 % a quelli del settembre 2015), la situazione rimane instabile – sottolinea la Commissione - e gli sviluppi geopolitici hanno creato nuove sfide per l'UE. È necessario, pertanto, un ulteriore impegno per far fronte ai gravi problemi immediati e proseguire le azioni in corso. In particolare occorrono, secondo la Commissione:

  • Misure urgenti per migliorare la situazione nel Mediterraneo orientale

Negli ultimi mesi le autorità greche hanno preso alcune iniziative per alleviare la pressione sulle isole, specialmente una nuova strategia di accoglienza e nuove misure sull'asilo, ma l'aumento degli arrivi ha messo a dura prova un sistema già sotto tensione. La rinnovata pressione migratoria in Turchia e l'instabilità dell'intera regione continuano a destare preoccupazione.

È necessario agire con urgenza per migliorare le condizioni di accoglienza, aumentare i trasferimenti dalle isole alla Grecia continentale e aumentare i rimpatri – sostiene la Commissione – la quale sta inoltre rafforzando il suo sostegno a Cipro, che attualmente deve far fronte a un aumento degli arrivi.

  • Maggiore solidarietà nelle operazioni di ricerca e soccorso

Nonostante le attività di ricerca e soccorso, molte persone continuano a perdere la vita in mare e le soluzioni di ricollocazione ad hoc coordinate dalla Commissione non costituiscono chiaramente rimedi a lungo termine. La Commissione conferma il suo impegno a collaborare con gli Stati membri e ad assisterli nella ricerca di soluzioni temporanee per facilitare gli sbarchi in seguito alle operazioni di ricerca e soccorso nel Mediterraneo, e incoraggia più Stati membri a partecipare agli sforzi di solidarietà; tali soluzioni potrebbero servire da modello per la gestione dei flussi migratori in altre parti del Mediterraneo.

  • Accelerare le evacuazioni dalla Libia. 

La situazione in Libia continua a destare grande preoccupazione: dopo il violento conflitto scoppiato a Tripoli e nei dintorni nell'aprile 2019, occorre proseguire gli sforzi intensificati tramite la task force trilaterale UA-UE-ONU per contribuire a liberare i migranti dai centri di trattenimento, agevolare i rimpatri volontari (finora ne sono stati effettuati 49 000) ed evacuare le persone più vulnerabili (di cui più di 4 000 sono già state evacuate).

È urgente – sottolinea la Commissione -  che gli Stati membri aumentino e accelerino il ritmo dei reinsediamenti tramite il meccanismo di transito d'emergenza in Niger, gestito con l'UNHCR, e sostengano il meccanismo di transito di emergenza in Ruanda di recente istituzione.

 

Per quanto riguarda le politiche di integrazione,  la Commissione rivela come siano state messe in atto numerose azioni in diversi settori: istruzione, lavoro, facilitazione dell'accesso ai servizi di base e promozione della partecipazione.

Nel settore dell'integrazione del mercato del lavoro, la Commissione ha sviluppato uno strumento di profilazione delle competenze per cittadini di paesi terzi (skill profile tool)  e ha lavorato a stretto contatto con partner sociali ed economici per migliorare l'integrazione nel mercato del lavoro dei rifugiati.

 

Per approfondire:

Scheda informativa - I risultati in materia di reinsediamento

Scheda informativa - Migrazione: solidarietà all'interno dell'UE 

Scheda informativa – Sostegno e solidarietà per la migrazione e la gestione delle frontiere nel bilancio dell'UE

Scheda informativa - Le azioni dell'UE lungo la rotta del Mediterraneo occidentale

Scheda informativa - Le azioni dell'UE lungo la rotta del Mediterraneo centrale

Scheda informativa - Lo strumento dell'UE per i rifugiati in Turchia

Scheda informativa – Schede informative per paese sul sostegno finanziario agli Stati membri

Fonte: Commissione Europea