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Corridoi umanitari, in Italia settanta persone dall'Etiopia
28 maggio 2021
Corridoi umanitari, in Italia settanta persone dall'Etiopia
Profughi accolti da associazioni, parrocchie e famiglie grazie al protocollo tra Cei, Sant'Egidio e Stato Italiano
Settanta persone
partite da Addis Abbeba sono arrivate stamattina in sicurezza all’aeroporto di Fiumicino grazie ai
corridoi umanitari
promossi dalla Comunità di Sant’Egidio e dalla Conferenza Episcopale Italiana d’intesa con lo Stato Italiano.
Tra loro, 8 nuclei familiari con 13 minori e 40 singoli, in maggioranza giovani sotto i 25 anni, tutti provenienti dal Corno d’Africa e rifugiati nei
campi profughi dell’Etiopia
, dove il conflitto in corso in Tigrai aveva reso ancora più difficili le loro condizioni. Ad accoglierli, i
volontari
e alcuni
familiari
che vivono da tempo in Italia, in alcuni casi già cittadini italiani.
Il
protocollo d’intesa
che ha permesso questi arrivi è stato firmato nel 2019 e vuole portare in Italia in modo legale e sicuro
fino a 600 persone
potenzialmente beneficiarie di protezione internazionale, a partire da quelle più vulnerabili. Vengono individuate in Etiopia, Niger e Giordania, si rilascia loro un visto d’ingresso e quindi sono trasferite in Italia, dove Cei e Sant’Egidio si fanno carico anche dell’accoglienza.
I settaanta arrivati stamattina, spiega Sant’Egidio, “saranno
ospitati in diverse città
(Roma, Bologna, Belluno, Parma, Brisighella, Cologno Monzese, Padova, Rieti, Ancona, Taranto) presso
associazioni, parrocchie, appartamenti
di privati e istituti religiosi, con il supporto di famiglie italiane che si occuperanno di
accompagnare il percorso d’integrazione
sociale e lavorativa sul territorio, garantendo servizi, corsi di lingua italiana, inserimento scolastico per i minori, cure mediche adeguate”.
“Tutto ciò - sottolinea l’organizzazione - grazie a un
progetto totalmente autofinanziato
con l’8x1000 della Cei, fondi raccolti dalla Comunità di Sant’Egidio e la generosità non solo di associazioni e parrocchie ma anche di cittadini che hanno offerto le loro case e il loro impegno gratuito e volontario".
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