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09 aprile 2021

Calano nel 2020 di oltre il 20% le segnalazioni per delitti legati alla tratta


Nel focus pubblicato dal Ministero dell'Interno emerge anche, come effetto della pandemia, una riduzione del 60% delle vittime censite

 

La direzione centrale della Polizia Criminale del dipartimento della Pubblica Sicurezza ha realizzato un focus sul fenomeno della tratta degli esseri umani sul territorio nazionale, evidenziando come l'emergenza pandemica ancora in corso, abbia «condizionato l'andamento di condotte delittuose senza confini, caratterizzate dal coinvolgimento di strutture criminali sempre più organizzate e interconnesse».

Nel documento di analisi – elaborato sulla base dei contributi forniti periodicamente dalle Forze di polizia e dei dati statistici estrapolati dalla Banca Dati Interforze – emerge il dato significativo del «calo del 21,4% rispetto al 2019 delle segnalazioni di persone denunciate e arrestate per delitti legati al fenomeno della tratta degli esseri umani».

Sono 254 i reati complessivi riferibili al fenomeno della tratta di esseri umani nel 2020 che, come precisato nel report, comprende lo smuggling, ovvero l'introduzione illegale di migranti nel territorio di uno Stato e il trafficking, ossia lo sfruttamento sessuale o economico in condizioni analoghe alla schiavitù. Continuano a prevalere le segnalazioni per la riduzione o mantenimento in schiavitù o servitù (117, in diminuzione del 5,6% rispetto all'anno precedente) e per la tratta di persone (88, in calo del 34,8%) rispetto a quelle di acquisto e alienazione di schiavi (49, con una flessione del 23,4%).

Registrato analogo decremento anche del dato delle vittime che, nell'anno 2020 in Italia, sono in totale 34, con una diminuzione del 60% rispetto a quelle rilevate nel precedente anno. A prevalere sono quelle di nazionalità italiana e nigeriana.

L'analisi del Servizio si sofferma anche sulle principali etnie coinvolte nella tratta di esseri umani, evidenziando tra le nazionalità più attive nel trafficking, i nigeriani, seguiti dai romeni, dagli italiani e dagli albanesi e che, in linea generale, le vittime di tratta sono della stessa nazionalità dei propri aguzzini con i quali condividono i legami etnico culturali.

Il focus prende anche in esame, a livello nazionale, alcune fattispecie delittuose che rappresentano possibili indicatori dell'esistenza di situazioni riconducibili alla tratta di esseri umani. In questa direzione, a fronte di una generale diminuzione della delittuosità, preoccupano l'aumento dei reati di soggiorno illegale nel territorio italiano (+32,6% rispetto al 2019), con 32.601 casi rispetto alle 24.589 segnalazioni del 2019 e l'aumento dei reati relativi alla detenzione di materiale pornografico e pornografia virtuale (+50,3% nel complesso, con 639 in confronto alle 425 del 2019) che, secondo gli esperti del Servizio, è una diretta conseguenza dei diversi lockdown.

Il documento si conclude con una panoramica delle principali attività di contrasto svolte dalle Forze di polizia in Italia che tengono conto dei cambiamenti creati dalla pandemia nel contesto sociale, specialmente nei confronti dei soggetti più fragili.

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(9 Aprile 2021)