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23 marzo 2021

Torino: Capitale dei Diritti


Il 19 marzo la Città di Torino ha approvato in delibera il testo del Patto dei Beni Comuni, esempio unico in tutta Italia: un documento ricco di azioni, progetti, impegni reciproci e che garantisce per la prima volta un approccio unitario e strategico e un coinvolgimento diretto delle comunità e delle persone razzializzate nelle fasi di ideazione, implementazione e valutazione delle politiche.

Le attività previste sono state raggruppate in cinque Linee di azione: Eventi e iniziative; Spazi; Empowerment; Accesso ai Servizi; Educazione e cultura.

La Città e i Soggetti civici si impegnano a:   

  • realizzare eventi ed iniziative in ambito interculturale e antirazzista, che restituiscano voce alle persone e alle comunità che subiscono quotidianamente varie forme di discriminazione;
  • fornire strumenti e orientamento per l’accesso ai beni e ai servizi cittadini, in particolare ai servizi anagrafici e civici, ai bandi di concessione di spazi comunali, e alla salute con una prospettiva di genere;
  • formare i/le dipendenti della Città e operatori/operatrici e volontari/e dei soggetti civici;
  • creare tavoli di confronto e di scambio nell’ambito dell’educazione ai diritti umani e al contrasto alle discriminazioni;
  • ideare e rendere visibili spazi sicuri liberi da razzismo, fascismo e sessismo;
  • co-progettare e cercare fondi e finanziamenti per l’implementazione di attività e progetti.

La Città supporterà suddette azioni anche attraverso risorse specifiche del proprio bilancio.

Per la co-gestione delle attività e il coordinamento delle iniziative, Comune e Soggetti civici costituiranno inoltre un Tavolo di lavoro permanente, che non sarà solo uno strumento per la valutazione dei progressi del Patto ma anche un vero e proprio spazio di confronto e di indirizzo per le politiche pubbliche.


Fonte: ANGI-Torino