Complice la difficile congiuntura economica, i contributi per i lavoratori domestici per il 2021 restano gli stessi del 2020.
L’importo dei contributi viene ritoccato al rialzo ogni anno coerentemente con l’aumento dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati. Lo scorso anno, però, per quell’indice si è registrata una variazione negativa, -0,3%, mentre per legge la variazione dei contributi non può essere inferiore a 0.
“Conseguentemente, per l'anno 2021, sono state confermate le fasce di retribuzione pubblicate con la circolare n. 17 del 6 febbraio 2020, su cui calcolare i contributi dovuti per l’anno 2021 per i lavoratori domestici”, scrive l’Inps nella circolare n.9 del 25 gennaio 2021, che riporta tutte le tabelle con i diversi importi.
I valori variano in base alla tipologia di contratto (a tempo determinato o indeterminato) e alla retribuzione oraria. I versamenti vengono fatti dai datori di lavoro, che poi possono trattenere dalla retribuzione la quota a carico del lavoratore.
I lavoratori domestici regolari registrati all’Inps sono circa 850 mila, il 70% dei quali stranieri. Secondo il secondo Rapporto Annuale sul lavoro domestico, pubblicato qualche settimana fa dall’associazione datoriale Domina in collaborazione con la Fondazione Leone Moressa, considerando il sommerso si arriva, però, a una platea di 2 milioni di lavoratori.