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23 luglio 2020

Youth with Refugees: il concorso artistico promosso da UNHCR


Annunciati i vincitori fra oltre 2000 partecipanti provenienti da 100 Paesi

L’UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, il 22 luglio ha annunciato i nomi dei vincitori del suo primo concorso artistico di sempre Youth with Refugees Art Contest (Giovani coi rifugiati).

Oltre 2.000 partecipanti provenienti da 100 Paesi hanno presentato disegni e strisce di fumetti. Un quarto dei partecipanti era costituito da rifugiati o richiedenti asilo stessi.

Lanciato ad aprile 2020 durante la pandemia da COVID-19, il concorso esortava giovani di età compresa tra i 12 e i 25 anni a riflettere in modo creativo sul tema: “tutti contano nella lotta contro il virus, anche i rifugiati”.

sette disegni vincitori sono stati trasformati in storie animate dallo studio giapponese SPEED INC. L’UNHCR, inoltre, ha assegnato cinque premi regionalicinque premi per cartoni animati 20 menzioni speciali. L’elenco dei vincitori, insieme alle loro testimonianze e alle loro illustrazioni, è consultabile a questo link.

“In una fase in cui il COVID-19 ha imposto il confinamento in numerosi Paesi, i giovani ci hanno chiesto in che modo potessero aiutare l’UNHCR da casa”, ha dichiarato Pauline Eluère, che dirige l’iniziativa per l’UNHCR. “Abbiamo lanciato il concorso per spronarli a fare uso della loro creatività per una buona causa. E abbiamo pensato che un modo perfetto per dare forma ai loro messaggi fosse quello di trasformare in piccole storie animate alcune delle loro illustrazioni”.

I vincitori sono stati selezionati da una giuria di influencer, artisti, esperti del mondo dell’animazione, rifugiati e partner.

“I disegni veicolano un messaggio di resilienza”, ha affermato Foni Joyce Vuni, rifugiato, fra i membri della giuria “Adoro il fatto che abbiano mostrato che noi (rifugiati) abbiamo qualcosa da dare. Competenze, amore, tempo, attenzione. A volte, ciò che conta davvero non sono gli avvenimenti più gravi, ma gli sforzi che sappiamo fare nel prenderci cura uno dell’altro”.

Per saperne di più:

Fonte: UNHCR

 

 

 

         



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