Sostenere un meccanismo nazionale efficiente di riconoscimento delle qualifiche dei rifugiati in Italia (2022- 2024)
Il progetto, co-finanziato dall’Unione Europea attraverso lo Strumento di supporto tecnico (STI) 2022, è attuato dal Consiglio d’Europa, in collaborazione con la Direzione generale della Commissione europea per il Sostegno alle riforme strutturali - DGREFORM, ed è svolto in cooperazione con il Ministero dell’università e della ricerca. Al progetto collabora anche il CIMEA quale Ente di supporto tecnico nazionale. Il progetto è iniziato ufficialmente il 1-9-2022, ha una durata di 24 mesi.
L'obiettivo generale del progetto è quello di sostenere le autorità italiane nei loro sforzi per progettare e promuovere riforme per il riconoscimento delle qualifiche dei rifugiati attraverso lo sviluppo di un meccanismo di coordinamento nazionale all'interno del settore pubblico, nel mondo accademico e non solo.
Attraverso attività ad-hoc, questo supporto tecnico mira a a migliorare la capacità degli enti della pubblica amministrazione di valutare le domande di riconoscimento delle qualifiche dei rifugiati e ad aumentare le opportunitè dei rifugiati nelle professioni regolamentate.
Output 1: Raccomandazioni basate su dati concreti per migliorare i quadri legislativi e politici nazionali
Output 2: Quadro analitico per il coordinamento e il coinvolgimento degli stakeholder nazionali
Output 3: Relazione sull'analisi comparativa di iniziative simili a livello europeo (ad esempio, l'EQPR).
Output 4: Rapporto sulle attività di sviluppo delle capacità e di sensibilizzazione sull’EQPR tra le autorità pubbliche italiane
FATTI RI/CONOSCERE! 2 (2021-2023)
Il progetto si articola sulle seguenti linea di attività:
- Mappatura nazionale di enti, progetti e servizi attivi nell'inserimento lavorativo e in percorsi di formazione e istruzione di cittadini di origine straniera con titoli e competenze acquisti all'estero e realizzazione di schede informative;
- Aggiornamento della banca dati dei servizi presente sul portale dell’Osservatorio sull’Immigrazione e sul diritto d’asilo e delle FAQ relative alla sezione “Studiare in Italia”;
- Analisi, raccolta e sistematizzazione delle normative Europee sul tema del riconoscimenti di titoli e qualifiche, comparazione con la normativa nazionale e regionale vigente, analisi della normativa di alcuni paesi europei sugli stessi temi;
- Percorsi formativi sui temi oggetto del progetto rivolta a personale pubblico e del terzo settore;
- Tavoli di confronto e scambio tra enti del terzo settore e istituzioni organizzati tematicamente (focus su Asilo e istruzione terziaria).
Il progetto mira a rafforzare le competenze e l’efficacia del lavoro di organizzazioni pubbliche e private operanti con cittadini stranieri agendo sui processi di trasparenza e validazione normativa delle informazioni per l’accesso al sistema educativo e al mercato del lavoro, delle relative possibili procedure di valorizzazione di titoli di studio, qualifiche e competenze e promuovendo la formulazione di strategie e prassi e il potenziamento delle competenze delle risorse umane coinvolte nelle organizzazioni stesse.
Il metodo di lavoro concerne
• la ricerca e l’analisi a partire dalle risorse informative e dalla letteratura esistente in materia per una loro sistematizzazione efficace;
• la realizzazione di tavoli di lavoro con esperti del settore;
• la creazione di banche dati e risorse in/formative digitali.
I risultati attesi sono i seguenti:
- Aggiornamento della banca dati interrogabile disponibile sul portale dell’Osservatorio regionale sull’immigrazione e il diritto d’asilo sui percorsi di accesso allo studio e al lavoro;
- Aggiornamento della sezione FAQ “Studiare in Italia” del portale PiemonteImmigrazione;
- Percorsi formativi sui temi del progetto;
- Tavoli di confronto e scambio tra enti del terzo settore e istituzioni finalizzati a rilevare vincoli e buone prassi;
- Seminario conclusivo.
MATCH (2020-2022)
FONDO ASILO, MIGRAZIONE E INTEGRAZIONE (FAMI) 2014-2020
Il progetto MATCH (Migration of African Talents through Capacity building and Hiring) mira ad affrontare le carenze del mercato del lavoro in quattro Stati membri dell'UE, consentendo a giovani laureati provenienti dalla Nigeria e dal Senegal di lavorare per aziende in Belgio, Italia, Lussemburgo o Paesi Bassi, dove sono state individuate carenze di manodopera in settori specifici. Il programma mira a valorizzare le competenze dei giovani migranti e ad aumentarne l'occupabilità, affrontando al contempo le carenze del mercato del lavoro dell'UE e contribuendo, a lungo termine, allo sviluppo della Nigeria e del Senegal. In Italia, il progetto MATCH è attuato dall’OIM in collaborazione con Unioncamere Piemonte e si pone come obiettivo di aiutare le aziende ad attrarre talenti qualificati da quelle aree del mondo spesso sottovalutate per livello di qualifica della forza lavoro che hanno da offrire. Attraverso questo progetto sperimentale di migrazione legale, Unioncamere Piemonte vuole offrire alle imprese interessate la possibilità di assumere giovani talenti che si sono formati nei migliori hub tecnologici di Senegal e Nigeria. Questi Paesi offrono, infatti, forza lavoro altamente qualificata, specialmente in ambito IT, ingegneria e nuove tecnologie. Il progetto MATCH funziona attraverso i seguenti passaggi: 1. Le imprese invieranno a Unioncamere Piemonte le offerte di lavoro relative ai profili professionali di cui necessitano. Sulla base di tali profili, sarà avviato un processo di reclutamento in Senegal e Nigeria. I candidati interessati saranno oggetto di una valutazione preliminare effettuata da una commissione preselettiva formata dall’Agenzia per il lavoro locale insieme a Unioncamere Piemonte e all’OIM - Organizzazione Internazionale per le Migrazioni. 2. La commissione preselettiva procederà quindi a fornire alle imprese i 5 migliori profili per ogni posizione da ricoprire e fornirà assistenza nella fase finale della selezione, che sarà completamente in mano alle aziende. 3. I recruiter di ogni impresa avranno la possibilità di intervistare i candidati (da remoto o in altra maniera) e/o sottoporli a prove aggiuntive. La commissione garantirà la qualità dei candidati, con una particolare attenzione alle qualifiche, alle competenze tecniche e alla conoscenza delle lingue di ciascun candidato. 4.L’OIM si farà carico delle questioni amministrative e logistiche legate alla preparazione pre-partenza dei candidati selezionati, fornendo loro una formazione ad hoc in vista del loro arrivo in Italia.
http://www.pie.camcom.it/Page/t02/view_html?idp=1567; https://eea.iom.int/match-hiring-african-talents
Savoir Faire (2018-2021)
FONDO ASILO, MIGRAZIONE E INTEGRAZIONE (FAMI) 2014-2020 - OS 2: Integrazione / Migrazione legale - ON 3: Capacity building - lett . m) Scambio di buone Pratiche - Inclusione sociale ed economica
Anci Toscana è capofila del progetto Savoir Faire: il partenariato è composto anche da Regione Toscana, Arci Comitato Regionale Toscano, Centro di ricerca interuniversitario su carcere, devianza, marginalità e governo delle migrazioni L’Altro Diritto (Università degli studi di Firenze, Dipartimento di Scienze Giuridiche), Fondazione Finanza Etica, COSPE (Cooperazione per lo Sviluppo dei Paesi Emergenti).
Savoir Faire prevede una serie di azioni per promuovere i processi di inclusione economica, finanziaria e sociale dei cittadini di Paesi terzi, sostenendone l’autoimprenditorialità e l’inserimento lavorativo.
Il progetto intende:
1. Accrescere le competenze e la capacità di innovazione degli operatori del sistema pubblico e del privato sociale impegnati in servizi e percorsi di accompagnamento connessi al riconoscimento delle competenze e all’accesso al mercato del lavoro dei cittadini di Paesi terzi attraverso attività di ricerca-azione e scambio e confronto con pratiche e modelli innovativi regionali, nazionali ed europei.
2. Migliorare e sostenere la capacità di azione degli operatori dei servizi al lavoro pubblici e privati presenti in Toscana con approfondimenti sui percorsi di fair recruitment e sulla validazione/certificazione delle competenze dei cittadini dei Paesi terzi anche attraverso il coinvolgimento dei CPI.
3. Studiare e introdurre strumenti innovativi (anche di carattere amministrativo e finanziario) che possano costituire il volano per l’avvio di attività di microimpresa e impresa sociale di cittadini di Paesi terzi con particolare riferimento alla moneta complementare e alla valorizzazione dei beni mobili e immobili nella disponibilità delle amministrazioni locali.
4. Rafforzare le competenze dei migranti in campo economico finanziario al fine di far crescere l’attitudine alla microimprenditorialità e alla cooperazione sociale anche attraverso l’utilizzo di strumenti finanziari innovativi per l’avvio di iniziative di microimpresa.
- Report finale
REC – Professional skills’ development for recognition and validation of informal and non-formal competences learning of migrants and refugees & labour market inclusion (2018-2021)
Co-finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del Programma Erasmus+ 2018 Attività Chiave 2, Cooperazione per l’innovazione e lo scambio di buone pratiche.
Il progetto REC intende creare/trovare standard comuni in termini di competenze dei professionisti, strumenti, percorsi di qualificazione dei professionisti- nell’ambito della formazione professionale e propedeutici all’inserimento nel mondo del lavoro di migranti e rifugiati.
Gli obiettivi del progetto REC sono:
1. 1.la creazione e/o il miglioramento degli standard transnazionali relativi alle competenze professionali degli operatori e di tutti gli enti coinvolti a vario titolo nell’ambito dell’istruzione e formazione professionale, in linea con gli standard europei;
2. 2.la condivisione e il miglioramento di strumenti e pratiche che possano rendere visibili e comparabili le competenze non formali e informali di migranti e rifugiati e sostenere la loro integrazione nel mercato del lavoro.
Le attività comprendono:
• l’elaborazione di un profilo professionale transnazionale dei professionisti impegnati nel campo della validazione di abilità/competenze informali e non formali di migranti/rifugiati
• la creazione e l’adattamento di una serie di strumenti per il riconoscimento e la convalida non formale delle competenze acquisite di migranti/rifugiati
• test e convalida per allineare gli standard condivisi con ECVET, EQF ed ESCO
• l’elaborazione di raccomandazioni e linee guida indirizzate ad enti nazionali/regionali e locali per allineare i loro sistemi con il modello REC, volto a potenziare le competenze e gli strumenti in possesso dei professionisti coinvolti al fine di un migliore e più agevole riconoscimento e convalida delle abilità non formali dei migranti e dei rifugiati
• la diffusione e la divulgazione dei prodotti progettuali.
Il progetto, coordinato dalla Cooperativa Sociale Folias, ha tra i partner: Programma integra (IT) – TANDEM PLUS – (Fr) -Agence nationale pour la formation professionnelle des adultes (FR)– Fédération des Centres d’Insertion (FRANCIA)– Eurotraining educational organization (GRECIA) Association europeenne pour la formation professionnelle (BELGIO), Centre d’Information et d’Education Hainaut Centre (BELGIO) – Bildungsmarkt e.v. (GERMANIA) – INCOMA – INternational Consulting and Mobility Agency (sPAGNA
- REC_Transantional report
DIMICOME (2018-2021)
FONDO ASILO MIGRAZIONE E INTEGRAZIONE (FAMI) 2014-2020 - OBIETTIVO SPECIFICO 2 “Integrazione/Migrazione legale” ON 3 “Capacity building – lett.m) scambio di buone Pratiche – Inclusione sociale ed economica SM” – PROG-2195
Il progetto DIMICOME mira a promuovere l’integrazione economica dei migranti attraverso la valorizzazione delle loro peculiarità e competenze, massimizzandone l’impatto positivo sulla competitività aziendale.
Le azioni sono implementate in 5 regioni italiane (Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte, Puglia e Veneto) e coinvolgono 5 enti aderenti stranieri (in Danimarca, Francia, Germania, Spagna e Ungheria).
Il progetto intende concorrere, oltre che al sostegno dell’occupabilità dei migranti nel breve periodo, al rinnovamento del modello italiano d’integrazione, rendendolo più coerente con istanze di sostenibilità nel lungo periodo, attraverso:
• una trasformazione in senso inclusivo delle organizzazioni del mercato del lavoro, verso una maggior propensione a reclutare lavoratori migranti sulla base delle loro abilità specifiche e a incentivare strategicamente l’espressione della diversità delle risorse umane;
• il rafforzamento, tra gli attori impegnati nella governance del mercato del lavoro, della capacità di riconoscere e valorizzare il potenziale dei migranti, in termini di competenze e in particolare di soft skill collegate all’esperienza migratoria.
Le azioni si articolano come segue:
Il WP1, tramite attività di ricerca e scambio di buone pratiche, definisce linee guida per la sensibilizzazione/formazione dei diversi stakeholder sulle strategie aziendali per la valorizzazione degli immigrati; realizza e diffonde una mappatura di buone pratiche di imprese che coniugano competitività e inclusione in Italia, un Report, un booklet di sensibilizzazione e un kit formativo; eroga formazione a 35 aziende.
Il WP2, tramite una metodologia multi-stakeholder basata su Tavoli di discussione e workshop per lo scambio di esperienze mira a: individuare i punti di forza/debolezza delle metodologie per l’identificazione e valutazione delle soft skill dei migranti; dotare 120 immigrati di un portfolio delle soft skill; costruire un repertorio delle soft skill legate all’esperienza migratoria. Linee guida per l’identificazione e la valutazione delle soft skill dei migranti
Il WP3 diffonde risultati e output tramite seminari di sensibilizzazione, un convegno finale e una pagina web (disponibile online dal 2020). Grazie ai network dei partner la diffusione avviene su scala nazionale/europea.
Nell’ambito del progetto Dimicome è stato elaborato un set di linee guida metodologiche per l’identificazione e la valutazione delle soft skill dei migranti. Si tratta di una serie di indicazioni operative che intendono migliorare l’efficacia degli interventi volti alla messa in trasparenza e alla valorizzazione di queste preziose risorse. Le linee guida sono state messe a punto attraverso la consultazione di 30 realtà impegnate nell’identificazione e valutazione delle competenze dei migranti. La consultazione ha coinvolto soggetti operanti in tre diverse regioni italiane: Lombardia, Piemonte e Puglia. I risultati emersi sono stati discussi nell’ambito di un workshop, che si è tenuto a Milano il 9 e 10 ottobre 2019 e che ha coinvolto, oltre ai partner di progetto, anche alcune organizzazioni con una ricca esperienza nel settore attive in altri paesi europei: Francia, Germania e Ungheria.
- Le linee Guida
"Fatti Riconoscere! Accesso allo studio e al lavoro in Italia" (2019 - 2021)
E' un progetto promosso dalla Fondazione Compagnia di San Paolo, dedicato al tema delle opportunità di valorizzazione di esperienze e competenze pregresse. Il progetto è frutto di un percorso partito dall'osservazione operativa e da esperienze di confronto con le istituzioni regionali e cittadine che hanno evidenziato la necessità, da un lato, di un'azione conoscitiva più approfondita delle esigenze della popolazione straniera interessata al tema del riconoscimento e della valorizzazione di titoli e competenze pregresse e, dall'altro, di una sistematizzazione di norme e procedure applicate sul territorio in materia. Suo obiettivo è favorire la possibilità di tutte le persone di valorizzare le competenze personali e di implementarle e svilupparle, in linea con quanto previsto dal Consiglio europeo sul tema dell'apprendimento permanente (Raccomandazioni 2006 e 2018) e con l'obiettivo 10 dell'Agenda 2030. Il progetto vede coinvolto un partenariato costituito da A Pieno Titolo, Ires Piemonte, Dipartimento di Culture Politiche e Società Unito (che hanno avviato il percorso promosso dalla Fondazione Compagnia di San Paolo), ASGI (Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione) e Dipartimento di Giurisprudenza Unito. Le attività del progetto saranno realizzate in cinque aree territoriali della Regione Piemonte: Torino, Cuneo, Asti-Alessandria, Novara-Verbano- Cusio- Ossola- Biella- Vercelli.
ESPoR - European Skills Passport for Refugees (2018 - 2022)
ESPoR, l’European Skills Portfolio for Refugees, è un progetto che permette di sperimentare un percorso di Bilancio di competenze (BdC) per aumentare l’efficacia del sistema dell’accoglienza nelle attività di Supporto all’Inserimento Lavorativo (SIL), quali la scelta di corsi di qualificazione o riqualificazione professionale, l’organizzazione di tirocini, la validazione o certificazione delle competenze, il riconoscimento della qualifica, la ricerca attiva del lavoro, l’inserimento lavorativo mediato. . L’obiettivo è quello di accelerare, e rendere più efficace, il processo di inserimento lavorativo dei migranti e, di conseguenza, facilitare il processo di autonomizzazione degli stessi riducendo i tempi di permanenza nelle strutture di accoglienza, e la loro integrazione nello Stato ospitante. All’interno del progetto ESPoR è stata sprerimentata un’azione di complementarietà con lo strumento “EU Skills Profile Tool for Third Country Nationals”, già riconosciuto a livello internazionale per la sua potenziale capacità di raccogliere, in modo sistematico e trasferibile, una gran quantità di informazioni sulla professionalità dei migranti, ma che rischia di produrre documenti incompleti e scarsamente affidabili se la sua compilazione non è preceduta da un adeguato intervento di Bilancio di competenze.
Il progetto ESPoR ha coinvolto 400 destinatari, divisi in 40 gruppi circa, di cui 362 sono riusciti a completare il percorso con la redazione del proprio bilancio di competenze. In generale il percorso, della totalità di 28 ore, consiste di due incontri individuali di un’ora ciascuno, uno inziale dedicato al racconto autobiografico e un altro finale in cui l’operatore e l’utente discutono la bozza del documento. Nel mezzo dei due incontri individuali, si effettuano 8 incontri di gruppo della durata di 3 ore ciascuno. L’incontro di gruppo finale ha la durata di due ore ed è riservato alla consegna del portfolio.
Sintesi dei risultati - Per approdondire vedi anche il Report a cura di Inapp "Il bilancio di competenze come strumento di integrazione dei giovani migranti
COMMIT – Competenze Migranti in Toscana (2018 - 2021)
Il progetto "COMMIT" (COMpetenze MIgranti in Toscana) propone un potenziamento del sistema territoriale per l'inclusione lavorativa, concentrandosi in particolare sulle attività di coinvolgimento di migranti, richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale. il progetto a valere sul Fondo Asilo Migrazione e Integrazione - Fami 2014/2020 è promosso dalla Regione Toscana in partenariato con ANCI Toscana, Consorzio Metropoli Scs Onlus, F.I.L Formazione Innovazione Lavoro Srl, Servizi Lavoro Società Consortile a R.L., e Solidarietà Caritas. Il titolo del progetto, COMMIT, è un acronimo che richiama due missioni cruciali: non solo la valorizzazione delle competenze dei migranti in Toscana ma anche il commitment, l'impegno e la responsabilizzazione che si vuole attivare presso i diversi attori della filiera del lavoro. Aspetto caratterizzante della proposta è la valorizzazione delle competenze dei cittadini stranieri in relazione ai bisogni del tessuto produttivo locale. Il progetto agisce su un doppio livello: azioni sistemiche sulla rete dei servizi esistenti e sperimentazioni locali di modelli d'azione innovativi. Asse portante della proposta è il potenziamento del contributo di tutti gli attori della filiera del lavoro, a partire dai Centri per l'impiego (CPI), cui si attribuisce un ruolo di regia all'interno di un modello di presa in carico integrata. Nell'ambito del progetto è prevista: l'attivazione o il potenziamento dell'uso di strumenti ad hoc – quali lo "Skills profile tool for Third country nationals" per la profilazione e messa in trasparenza delle conoscenze, competenze ed abilità possedute; interventi volti a validare le competenze non formali e informali acquisite, anche durante il percorso migratorio; interventi volti a consentire la validazione/certificazione dei titoli posseduti acquisiti nei paesi di origine o durante il percorso migratorio.
EMBRACE - Enhancement of Migrants Abilities and Recognition of their Acquired Competences in Europe (2016-2019)
Il progetto EMBRACE (Enhancement of Migrants aBilities and Recognition of their Acquired Competences in Europe), finanziato dal programma Erasmus+ (KA2 – Partnership Strategiche per l'Educazione degli Adulti) aveva come obiettivo specifico quello di strutturare e collaudare una metodologia (modello di presa in carico e toolkit) condivisa a livello Europeo per il riconoscimento (identificazione, validazione e certificazione) di competenze non formali e informali acquisite dai migranti provenienti da paesi extra UE nei loro paesi di origine, al fine di migliorare le loro opportunità di inserimento nel mercato del lavoro Europeo. A monte di questo obiettivo specifico c'era l'obiettivo generale consistente nella promozione di una progettualità a livello europeo focalizzata sull'integrazione e l'inclusione di cittadini provenienti da paesi extra UE che passasse per la messa a regime di strategie per il riconoscimento delle esperienze professionali richieste del mercato del lavoro europeo. Le attività del progetto sono state implementate dal capofila En.A.I.P. Piemonte in partenariato con altre 7 organizzazioni: Consorzio FIQ (Italia), MFR Maison Familiale Rurale (Francia), acli e. V. — Das Selbsthilfewerk für interkulturelle Arbeit (Germania), VIFIN (Danimarca), Pressure Line (Olanda) e Oxalis (Francia). All'interno del progetto è stata sperimentata una procedura per il riconoscimento di competenze non formali e informali su 36 cittadini provenienti da paesi extra UE. La sperimentazione è stata effettuata su profili del settore agro-alimentare, scelto in quanto accomunava tutti i partner come ambito professionale di "approdo" per cittadini stranieri neo-arrivati. A tal proposito, uno dei principali output del progetto è stato un Catalogo dei Fabbisogni Professionali per il settore agro-alimentare contenete un repertorio di profili professionali risultato di una sintesi operata tra tutti quelli presenti nei diversi paesi partner. Il percorso è stato strutturato in 3 incontri tra l'operatore e l'utente, dove il primo per lo screening iniziale, la presa in carico e la consegna del Dossier Personale a totale cura del candidato; il secondo incontro per la consegna del Dossier e la relativa valutazione delle evidenze allegate a supporto delle esperienze professionali riportate; il terzo incontro, infine per la prova tecnica/pratica di validazione laddove il Dossier abbia passato la valutazione. Due aspetti innovativi del progetto sono stati:
- la possibilità per il candidato di validare l'intero profilo professionale, laddove il Dossier e le prove pratiche attestino la totale padronanza di tutte le competenze necessarie, oppure di validare solo alcune competenze inerenti il profilo di riferimento, quindi di ottenere comunque un attestato di validazione;
- la creazione di una piattaforma online (multilingua) in cui è stata trasportata l'intera procedura "cartacea" per l'identificazione e la validazione delle competenze.
All'interno del progetto sono stati prodotti anche i seguenti materiali:
- Linee guida per riconoscere e validare le competenze dei cittadini provenienti da paesi terzi
- kit di strumenti per i consulenti e gli operatori di certificazione
EUMentorSTEM - Creation of a EUropean e-platform of MENTORing and coaching for promoting migrant women in Science, Technology, Engineering and Mathematic (2017-2019)
Il progetto europeo Erasmus Plus "EUMentorSTEM", che vede l'Università di Bologna referente per l'Italia, è incentrato sulla promozione e lo sviluppo di apprendimento di donne con background migratorio per consolidare la loro carriera in posti di lavoro in ambito STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) in Europa. Il progetto mira a rafforzare il legame tra le donne migranti e il mercato del lavoro europeo STEM che necessita di competenze e diversità, concentrandosi sull’inclusione sociale degli adulti attraverso l’offerta di efficaci strategie di orientamento e accompagnamento, mentoring and coaching. Nell'ambito del progetto è stata reallizzata na piattaforma online gratuita (Virtual Hub) per supportare le donne straniere qualificate in ambito STEM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria, Matematica) nella ricerca del lavoro a partire dallo sviluppo delle loro competenze trasversali. Nell'ambito dell' hub è disponibile, anche, un corso per tutti quei professionisti/e (educatori/trici, operatori/trici sociali, responsabili delle risorse umane, ecc.) che desiderano conoscere il mentoring e il coaching quali strategie utili per favorire l'inserimento lavorativo di una categoria di beneficiarie così specifica. I corsi per donne altamente qualificate e per professionisti/e (EUMentoring) offrono kit formativi e risorse utili non solo per lo sviluppo delle competenze trasversali, ma anche per favorire la ricerca attiva del lavoro. I corsi sono disponibili in italiano, inglese, svedese, ungherese e greco.
FromSkills2work: l'informazione per l'inclusione (2016-2018) Il progetto, finanziato dal Commissione Europea e realizzato dall'OIM, ha come obiettivo quello di facilitare, per i beneficiari di protezione internazionale e i richiedenti asilo, l'inserimento nel mercato del lavoro garantendo l'informazione sulle procedure richieste e i servizi competenti per il riconoscimento delle competenze formali, non formali e informali. Il progetto prende avvio dalla partnership tra le sedi nazionali dell'OIM di 9 Paesi (Belgio, Olanda, Ungheria, Irlanda, Italia, Slovacchia, Spagna, Slovenia, Inghilterra). Vi collaborano anche Agenzie per il riconoscimento e la validazione delle competenze, Agenzie di accoglienza, Ministeri competenti, Servizi di integrazione e Istituzione accademiche. Gli obiettivi specifici del progetto sono tre:
- Sviluppare delle Linee guida sul processo di riconoscimento delle competenze e di inserimento nel mercato del lavoro nella fase della richiesta di asilo, sulla base delle buone pratiche riscontrate nei 9 Paesi partner e delle consultazioni con gli stakeholder nazionali;
- Sviluppare un Pathfinder a supporto dei servizi di integrazione e di accoglienza, dedicato a richiedenti asilo, rifugiati e datori di lavoro. Si tratta di una piattaforma web in cui verranno messe a disposizione informazioni sulle procedure esistenti per la validazione delle competenze informali e non formali, su eventuali offerte di lavoro, sulle misure a sostegno dell'occupazione e sull'opportunità di corsi accademici e formazione professionale;
- Coinvolgere il settore privato per la formazione di un network volto a favorire l'incontro e il job match tra datori di lavoro e lavoratori migranti.
Il servizio di individuazione, validazione e certificazione delle competenze in Regione Liguria
La Regione Liguria ha dato attuazione alla normativa nazionale sulla validazione e certificazione delle competenze (IVC) acquisite in ambito non formale e informale adottando nel 2015 le "Linee guida per la disciplina del sistema regionale di individuazione, validazione e certificazione delle competenze acquisite dai cittadini in contesti di apprendimento non formali e informali", poi completato con il Decreto n. 522/2018 "Il sistema regionale di certificazione delle competenze – Indirizzi operativi". La regione Liguria, attraverso ALFA – Agenzia Liguria Formazione e Accreditamento –, ha attuato alcune sperimentazioni per definire un processo efficace, completo e snello. Le sperimentazioni, svolte nel periodo di costruzione del sistema, hanno consentito di verificare sul campo l’applicazione concreta dell’IVC, favorendo la definizione di strumenti, processi e metodologie concretamente applicabili, misurabili e sostenibili in termini di esito favorevole per la persona coinvolta.Per ulteriori informazioni e approfondimenti:
- L'IVC in Regione Liguria: Attuazione, sperimentazioni e prospettive
- Il Sistema regionale di certificazione delle competenze in Liguria: l'operatività del servizio
ESPaR - European Skills Passport for Refugees (2017-2018)
Progetto, ideato e promosso dal Cross, Centro di ricerca sull'orientamento e lo sviluppo socio-professionale dell'Università Cattolica, grazie ad un finanziamento FAMI (Obiettivo Specifico 2. Integrazione / Migrazione legale. Obiettivo Nazionale 3. Capacity building lett.m) Scambio di buone Pratiche) Alla base del progetto è l'idea di rispondere ai diversi bisogni dei migranti che cercano di inserirsi nel mondo del lavoro del Paese che li accoglie, primo fra tutti la scarsa conoscenza delle proprie competenze. Espar promuove un modello di intervento che facilita l'analisi delle precedenti esperienze lavorative, formative e professionali attraverso la narrazione autobiografica. A conclusione del percorso viene prodotto un documento personale, un portfolio, che racconta le proprie esperienze formative e lavorative, le competenze tecniche e trasversali, i propri desideri e obiettivi di carriera. L'European Skills Passport for Refugees è in pratica un bilancio di competenze volto a garantire una veritiera raccolta delle esperienze, dei titoli di studio e, più in generale, delle competenze professionali possedute dai rifugiati e dai richiedenti asilo. Per favorire la diffusione del modello, è stato redatto un apposito Manuale che potrà essere scaricato gratuitamente dal sito https://www.refujob.eu/ in italiano (e prossimamente anche in inglese, francese, tedesco e spagnolo). Lo sviluppo del progetto prevede l'esportazione di questo modello in altri Paesi europei e la formazione dei formatori del percorso.
Il progetto ha avuto un seguito dopo il 2018 con il progetto ESpOR (vedi sopra)
PRODOME (2016- 2019)
Nell'ambito del programma Erasmus+ Alliances delle competenze settoriali, il progetto, avviato nel 2016, si propone l'obiettivo di sviluppare la professionalizzazione dei lavoratori domestici in Europa. Il progetto ha coinvolto 8 partners provenienti da 4 paesi dell'Unione Europea : Francia, Italia, Spagna e Belgio. Il partner italiano è Assindatcolf Il progetto conclusosi a dicembre del 2019 ha visto la la realizzaione di:
- Un'indagine dello "Stato dell'arte dei lavoratori domestici in Europa",che ha consentito innanzitutto di analizzare la situazione attuale grazie alla ricerca sul campo. Consulta la ricerca
- Lo sviluppo di un programma di apprednimento blended su piattaforma online e di un kit formativo in 4 lingue : francese, inglese, spagnolo e italiano. Scarica il kit di formazione
- Uno studio sulla certificazione Europea per i lavoratori domestici. Per leggere il riassunto del rapporto, fare clic qui. Per accedere al rapporto completo, fare clic su Scaricare.
Tutti i risultati del progetto sono disponibili al seguente link: https://www.prodome.eu/it/i-risultati/
MigrEmpower (2017- 2019)
MigrEmpower è un progetto avviato nel settembre 2017 e co-finanziato da Erasmus + Programme che mira a sostenere migranti e rifugiati nei loro sforzi di integrazione e a promuovere una migliore convivenza all'interno delle loro nuove comunità ospitanti. Gli 8 partner appartenenti a 6 paesi dell' Unione Europea (Spagna, Italia, Cipro, Germania, Austria e Francia), sono coinvolti in diverse azioni volte al raggiungimento dei seguenti risultati:
- acquisizione e sviluppo delle competenze sociali e civiche dei beneficiari del progetto coinvolti (migranti e/o rifugiati), promozione e rafforzamento della loro coesione sociale, diritto di cittadinanza attiva e rispetto dei diritti umani
- acquisizione/rafforzamento di strumenti metodologici e di intervento da parte di professionisti che lavorano con migranti e/o rifugiati per intraprendere con loro un percorso incentrato sull'orientamento, la valutazione delle competenze, l'autovalutazione e l'empowerment
- scambio di buone pratiche tra le organizzazioni dei partner al fine di aumentare le loro conoscenze e competenze e acquisire nuove metodologie
Nell'ambito del progetto sono stati prodotti i seguenti materiali:
- uno studio delle politiche e delle buone pratiche di integrazione;
- un manuale di orientamento e autovalutazione:
- delle linee guida per la promozione dell'occupabilità dei migranti;
- un pacchetto formativo per il rafforzamento delle competenze sociali e lavorative.
Per ulteriori informazioni e approfondimenti tvai alla pagina web ufficiale del progetto.
REVaLUE – Refugees Empowerment through VET in an incLUsive Europe (2016-2019)
Il progetto REVaLUE si pone l'obiettivo di migliorare l'inclusione lavorativa dei rifugiati attraverso la promozione e facilitazione del loro accesso a lavori qualificati. A questo scopo, il progetto ideerà e validerà un kit di strumenti per la valutazione delle competenze dei destinatari, due corsi di formazione professionali per sviluppare abilità professionali, abilità chiave e trasversali, e laboratori di formazione on the job. REVaLUE è co-finanziato dal Programma Erasmus+, annualità 2016, Attività Chiave 2 – Cooperazione per l'innovazione e lo scambio di buone pratiche – Partenariati strategici per la formazione professionale.
LABOUR-INT - Labour Market Integration of Migrants. A Multi-Stakeholder Approach (2017- 2021)
Il progetto realizzato Confederazione Europea dei Sindacati (CES/ETUC – European Trade Union Confederation), attraverso un finanziamento FAMI, aveva l'obiettivo di promuovere programmi di inclusione dei migranti, in particolar modo di richiedenti asilo e rifugiati, nel mercato del lavoro. FIERI, partner del progetto, ha coordinato il work package su "Migrazioni e competenze" che fa il punto sul quadro normativo esistente a livello internazionale e nazionale sul tema del riconoscimento delle competenze formali e non formali,con l'obiettivo di preparare il campo per l'inserimento lavorativo dei migranti a livello europeo. Il lavoro è stato realizzato attraverso il supporto di un gruppo di esperti che hanno fornito indicazioni concrete e specifiche sulle politiche e pratiche di riconoscimento delle competenze a livello europeo e nei vari contesti nazionali. Nel 2017 è stato lanciato il progetto LABOUR-INT 2 con lo scopo di rafforzare il conseguimento degli obiettivi della prima fase del progetto e di identificare soluzioni comuni per risolvere le principali sfide affrontate dai migranti per l'integrazione nel mercato del lavoro, con particolare riferimento alle competenze e alle qualifiche. Tre azioni pilota sono state implementate in Austria (Tirolo), Grecia (Atene) e Italia (Napoli), insieme a un approfondimento delle azioni pilota di LABOUR-INT 1 in Belgio, Germania e Italia. Ciascuna di esse ha affrontato argomenti specifici relativi all'integrazione di richiedenti asilo e rifugiati nel mercato del lavoro. Il progetto LABOUR-INT 2 si è concluso nel 2021. Per saperne di più http://www.labour-int.eu/the-labour-int-project-2/
Valikom (2015)
Al fine di promuovere il riconoscimento delle competenze acquisite non formalmente e informalmente in Germania, la Confederazione tedesca dell'artigianato specializzato (DHKT) e le Camere di commercio e industria tedesche (DIHK) hanno avviato il progetto ValiKom, insieme al Ministero federale dell'Istruzione e ricerca (BMBF). Obiettivo del progetto è sviluppare una procedura standardizzata che consenta l'identificazione e la validazine delle competenze acquisite non formalmente e informalmente.
L'esperienza vale (2015)
"L'Esperienza Vale" è un Documentario. Al centro del racconto quattro storie italiane ed estere, quattro storie di persone normali: che hanno trovato lavoro, realizzato i propri desideri di integrazione, oppure sono rientrati in formazione grazie alla validazione e certificazione delle proprie competenze. Il racconto porta in giro per l'Italia, ma anche in Francia e in Olanda, per scoprire come la validazione delle competenze funziona anche in contesti differenti dal nostro Paese e rappresenta uno strumento trasversale di valore sia per le persone, sia per i sistemi che lo adottano. Il documentario è stato prodotto con il contributo del FSE come azione di sperimentazione e diffusione delle azioni di ricerca che l'Isfol (oggi Inapp) promuove su questi temi.
Recognition of Refugees Qualifications. A pilot project (2016)
Il progetto, avviato a novembre 2016 e guidato dal Consiglio d'Europa, vede come partner il Ministero dell'Istruzione, della Ricerca e degli Affari Religiosi greco, e i centri NARIC di 4 paesi europei: il CIMEA (Italia), il NOKUT (Norvegia), lo UK NARIC e il DOATAP (Grecia), con il coinvolgimento dell'UNHCR. Alla seconda fase del progetto si sono aggiunti Armenia, Canada, Francia, Germania e Paesi Bassi. Lo scopo del progetto è quello di implementare e testare sul campo delle metodologie per ricostruire il percorso accademico e le competenze dei rifugiati presenti nei campi profughi, anche in presenza di scarsa o insufficiente documentazione, e in particolare il Qualifications Passport for Refugees. Il "passaporto europeo di qualificazione per i rifugiati" è un documento a disposizione dei rifugiati per certificare le loro qualifiche accademiche e le esperienze professionali sulla base degli attestati disponibili o, in mancanza di essi, di un colloquio. L'obiettivo è facilitare l'integrazione dei rifugiati nel mercato del lavoro o il proseguimento di studi superiori. Il formato è pensato per essere usato anche al di fuori del Paese ospitante: se i rifugiati si trasferiscono in un altro Paese in Europa, le loro qualifiche non dovranno essere nuovamente certificate. Dopo la fase sperimentale, è ora in corso la fase di "capacity building" di coloro che attraverso una ben precisa metodologia dovranno valutare il livello d'istruzione dei rifugiati, esperienze lavorative e competenze linguistiche in assenza di documentazione completa. In Italia, i valutatori di credenziali provenienti dai Centri nazionali di informazione europei (ENIC) di Francia, Germania, Grecia, Italia e Norvegia, hanno esaminato le qualifiche dei rifugiati durante le sessioni di valutazione tenutesi a Torino e a Milano dal 12 al 16 novembre 2018. Nel corso della nuova fase avviatasi nel 2018, si sono tenute fino ad oggi 3 sessioni, due in Grecia e una in Italia, durante le quali sono state condotte 142 interviste, e sono stati rilasciati 115 Passaporti. Complessivamente, dall'inizio del progetto sono state condotte 234 interviste ed emessi 188 Passaporti.
Refugees & Recognition: Toolkit for recognition of higher education for refugees, displaced persons and persons in refugee-like situation (2016 – 2019)
Il progetto, co-finanziato da Erasmus + Programme, mira alla realizzazione di strumenti utili al fine del riconoscimento di titoli di studio in possesso di rifugiati e, più in generale, di persone che non dispongono della documentazione relativa ai titoli posseduti al fine di accedere alle procedure di riconoscimento. Il CIMEA è partner ufficiale del progetto e partecipa allo sviluppo delle singole attività e dei risultati finali. Tra le principali attività previste dal progetto:
- lo sviluppo di schede sui sistemi educativi dei cinque più importanti paesi di provenienza dei rifugiati: Afghanistan, Eritrea, Iraq, Libia e Siria;
- la produzione di linee guida per la valutazione delle qualifiche dei rifugiati;
- la sperimentazione del toolkit di procedure e linee guida comuni sviluppate nel progetto in tutti e sei i paesi partecipanti ( CIEP- Francia; CIMEA- Italia; EP-NUFFIC - Paesi Bassi; UK NARIC - Regno Unito; ArmENIC –Armenia; KMK –Germania; UHR -Svezia).
"Anàbasi" – Accoglienza attiva per richiedenti asilo (2016-2017)
Progetto realizzato da Quanta Spa, agenzia di lavoro interinale, rivolto a richiedenti asilo politico con l'obiettivo di realizzare di appositi percorsi di politiche attive, integrati a corsi di formazione professionale qualificante e certificata, per favorirne l'inserimento lavorativo. Nello specifico, ad attività di formazione linguistica e civica si sono affiancati corsi professionalizzanti, servizi di accompagnamento e assistenza e benefici economici per le aziende pronte ad assumere. Il progetto si è proposto di soddisfare il fabbisogno di professionalità difficili da reperire sul territorio italiano, in particolare nel settore della cantieristica navale. Nel marzo 2018 il progetto è stato insignito del Welcome - Working for refugee integration, prestigioso riconoscimento assegnato dall'Agenzia Onu per i rifugiati alle aziende italiane che nel 2017 si sono contraddistinte per aver favorito l'inserimento professionale dei rifugiati e per aver sostenuto il loro processo d'integrazione in Italia.
I'VE, I Have Experienced (2014- 2016)
Il progetto realizzato da Lunaria con il supporto del programma Erasmus+ e dell'Agenzia dei Giovani, ha permesso di costruire un sistema di riconoscimento delle competenze che i volontari sviluppano partecipando ai campi di volontariato internazionale. I'VE è strutturato sulla base di due ricerche sui metodi esistenti e sulle aspettative dei volontari, dei datori di lavoro e delle organizzazioni giovanili. Inoltre i formatori e gli youth workers del partenariato hanno strutturato un set di materiali formativi, che includono una app e un software gestionale. I materiali sono pensati per gestire sessioni di riconoscimento delle competenze, abbracciando le metodologie dell'educazione non formale e l'approccio del supporto tra pari. Metodi, strumenti e struttura del sistema I'VE, grazie al contributo dei partners e in particolare di CSV Net, la rete italiana dei centri per il volontariato, sono facilmente adattabili ad altri contesti di volontariato e di servizio civile. Nell'ambito del progetto il CSV Net ha realizzato la ricerca "Riconoscimento e validazione delle competenze acquisite attraverso il volontariato: buone pratiche in Italia.
"Work for you" (2014-2015)
Progetto di orientamento al lavoro e all'occupabilità dei cittadini dei Paesi Terzi presenti sul territorio pugliese, finanziato con il Fondo Europeo per l'Integrazione di Cittadini di Paesi Terzi (FEI) e promosso dalla Regione Puglia (Assessorato alle Politiche giovanili e cittadinanza sociale - Ufficio Immigrazione), in partenariato con la Provincia BAT (Assessorato alle Politiche del Lavoro), l'Università degli Studi di Bari "Aldo Moro" (Dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia e Comunicazione), il Comune di Cursi e l'Istituto di Culture Mediterranee. Il progetto ha operato in forma sperimentale sui territori di Bari, Lecce e Foggia dal 2014 al 2015 avviando cento percorsi di certificazione delle competenze informali e portando a termine oltre 250 percorsi di bilancio di competenze di cittadini di Paesi Terzi, erogando oltre 9.000 ore di consulenza specialistica e coinvolgendo 24 tutor stranieri.
DIVERSE – Diversity Improvement as a Viable Enrichment for Society and Economy (2013-2015)
Il progetto co-finanziato dal Fondo Europeo d'Integrazione e coordinato dal centro di ricerca WWELL dell'Università Cattolica è stato realizzato in collaborazione con 14 partners in 10 paesi europei: Estonia, Finlandia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Spagna, Svezia e Ungheria. L'obiettivo complessivo e di lungo termine del progetto DIVERSE è di "reinventare" l'approccio europeo – e italiano – all'immigrazione, risolvendo le sue tradizionali contraddizioni. Il progetto ha individuato tre leve strategiche: a) Sostenere il riconoscimento e la valorizzazione delle conoscenze, competenze e abilità acquisite dai migranti in contesti sia formali, sia informali e non formali, con una particolare attenzione a quelli maturati proprio grazie all'esperienza migratoria; b) promuovere una maggiore consapevolezza, tra i manager d'impresa e i responsabili organizzativi, dell'importanza e delle potenzialità connesse con le pratiche di Diversity Management, ovvero con una strategia che miri a trasformare la "diversità" da problema da gestire a risorsa da valorizzare; c) incoraggiare la partecipazione sociale e l'impegno civico dei migranti (e in particolare la loro partecipazione alle organizzazioni di volontariato) per la costruzione di una società inclusiva, così da modificare la loro comune percezione di persone da aiutare e assistere. Oltre a una estesa attività di ricerca realizzata nei 10 paesi coinvolti nell'ambito del progetto è stata promossa la costruzione di un dispositivo originale e partecipato per l'assessment delle competenze dei migranti. L'analisi trasversale di tutti i risultati di ricerca e delle esperienze realizzate è contenuta nel volume The Diversity Value. How to Reinvent the European Approach to Immigration. Ogni team nazionale ha inoltre prodotto un report (per consultare e scaricare clicca QUI) e un policy brief (clicca QUI) indirizzato a tutti gli stakeholder che possono giocare un ruolo nello sforzo condiviso per raggiungere questi obiettivi strategici.
KVALUES Key competences: Validating Adult Learners' eDucational Experiences (2012-2014)
Il digital storytelling come strumento innovativo per l'autovalutazione delle competenze acquisite in contesti d'apprendimento informali. Questo l'obiettivo del progetto KVALUES_Key competences: Validating Adult Learners' edUcational ExperienceS. Il progetto è stato finanziato dalla Commissione europea nell'ambito del programma Lifelong Learning Programme GRUNDTVIG. MeP ha partecipato all'iniziativa in partenariato con Istituto Luigi Sturzo (IT), Coleg Cambria (UK), Grimme Institute Gesellschaft für Medien (DE), DIK (SE), Tallinn 2011- Foundation (EE), Human (BG). L'iniziativa mira a favorire, tra soggetti in condizioni di svantaggio, l'autovalutazione delle competenze acquisite in contesti di apprendimento informale come il lavoro, il volontariato, la famiglia e la vita comunitaria. In particolare, sono stati sensibilizzati adulti e giovani adulti, disoccupati o inattivi, sulla possibilità di trasformare gli ambienti lavorativi e di vita in luoghi di apprendimento. L'approccio utilizzato ha contribuito allo sviluppo di strategie outreaching per coinvolgere nella formazione permanente beneficiari più difficilmente raggiungibili attraverso canali tradizionali. Nell'ambito del progetto è stato prodotto uno strumento utile e versatile dedicato alla metodologia del digital storytelling e agli step partici per l'organizzazione di un workshop finalizzato alla creazione di storie digitali curriculari.
FORTH - From non-formal and informal learning to a flexible training system for healthcare workers (2012 - 2013)
Il progetto FORTH è nato nell'ambito del programma europeo di Lifelong Learning con l'obiettivo di sensibilizzare i contesti e i decisori che operano a livello nazionale, sul tema della certificabilità delle competenze acquisite attraverso apprendimenti non formali e informali, stimolando l'elaborazione di strategie nazionali e un maggior coordinamento tra politiche formative e del lavoro con riferimento alla figura dell'Operatore Socio-sanitario (OSS). L'osservazione preliminare che ha orientato il progetto è partita dalla mancanza di uniformità a livello nazionale del riconoscimento dei crediti (percorsi di apprendimento non formale e informale) e delle qualifiche precedenti (es. OSA, OTA) ai fini dell'accesso al percorso formativo per la qualifica OSS. A livello professionale, questa situazione si traduce in uno scarso riconoscimento delle competenze attribuite all'OSS da parte degli enti e degli utenti legata a differenziazione nei percorsi di qualifica (monte ore) e di riqualifica (OSA in OSS, OTA in OSS, ausiliari in OSS) a livello nazionale e in una scarsa specializzazione dell'OSS che incide negativamente sullo standard qualitativo dei servizi erogati e sulla capacità di rispondere ai bisogni emergenti e alle esigenze organizzative degli enti.
"RIVALUTA" PER RIAPPROPRIARSI DELLE PROPRIE COMPETENZE E VALORIZZARLE (2014)
Il progetto, co-finanziato dal FEI (Fondo Europeo per l'Integrazione dei cittadini di Paesi terzi) è stato realizzato dall'Amministrazione comunale genovese, in partnership con Arci Liguria, la cooperativa La Comunità, il Comune di Savona e con l'apporto tecnico della società a responsabilità limitata Job Centre Il progetto ha previsto la realizzazione di un servizio specifico per accompagnare i migranti a svolgere un percorso individuale di riappropriazione delle proprie competenze, finalizzato alla loro valorizzazione e al loro riconoscimento e, in quanto possibile, alla loro certificazione e al loro riutilizzo.
"..FONDATA SUL LAVORO" (2014)
Favorire l'inserimento occupazionale dei cittadini migranti presenti nel territorio pugliese e, in particolare, dei cittadini provenienti dai Paesi Terzi è l'obiettivo di "...fondata sul lavoro". progetto promosso dalla Regione Puglia -Ufficio Immigrazione (uff.immigrazione@regione.puglia.it) attraverso il Fondo Europeo per l'Integrazione di Cittadini di Paesi Terzi 2007-2013, e realizzato in collaborazione con l'Università degli Studi di Bari "Aldo Moro"- Dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia e Comunicazione, le associazioni Mondo Nuovo di Lucera, P.A.S.E.R.'F. Imhoff' (Pubblica Assistenza Soccorso Emergenza Radio), cooperativa sociale Medtraining. Nell'ambito dell'iniziativa, il Dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia, Comunicazione attraverso il CAP – Centro per l'Apprendimento Permanente - ha avviato lo studio e la sperimentazione di nuovi servizi di validazione delle competenze informali, di riconoscimento dei titoli di studio acquisiti dai migranti nel proprio Paese di origine e dei crediti formativi universitari spendibili per l'accesso ai corsi di laurea triennali dell'Ateneo barese. Inoltre, attraverso il Job Center aperto a Foggia, la cooperativa Medtraining, l'associazione Paser e l'associazione Mondo Nuovo hanno offerto servizi di orientamento, bilancio di competenze, ricerca attiva del lavoro e consulenza per la creazione d'impresa, rivolti a cittadini immigrati.
Ultimo aggiornamento: Ottobre 2022)