La Ministra ha aperto l'intervento sottolineando la necessità di garantire la piena attuazione della legge 199/2016: dalla sua approvazione la legge ha avuto una immediata applicazione nella sua parte repressiva, come dimostrano l'aumento dei controlli da parte dell'Ispettorato nazionale del Lavoro, così come l'incremento delle indagini delle magistratura.
Non c'è però solo l'attività di repressione da portare avanti, sottolinea Bellanova, c'è un pilastro fondamentale che è quello della prevenzione. Bisogna tutelare, insieme ai lavoratori, le migliaia di imprese oneste che subiscono la concorrenza sleale di chi sfrutta, creando iniquità nella catena del valore. L'urgenza è quella di semplificare la vita delle imprese, renderle più competitive.
La Ministra si è quindi soffermata sul ruolo del Tavolo inter-istituzionale di contrasto e prevenzione del caporalato, che ha presentato una prima bozza di piano triennale di attività. Si tratta di uno strumento nuovo, per metodo e per contenuti: il Piano prevede infatti interventi contemporanei su tutti i fronti. Intermediazione legale del lavoro, trasporto, alloggio, rete del lavoro agricolo di qualità, controlli. Su questi aspetti si lavorerà in coerenza con il Piano e in maniera coordinata tra Ministeri e regioni interessate. Bellanova ha posto l'accento sul fatto che, per la prima volta, ci sarà una mappatura dei fabbisogni di lavoro agricolo con un calendario delle principali colture e delle esigenze di raccolta e di manodopera a livello nazionale. Entro tre mesi dall'approvazione del piano si potrà avere un quadro chiaro di dove e quando servono i lavoratori stagionali. Questo anche per rispondere alle esigenze legittime delle imprese che oggi evidenziano una forte difficoltà nel reperire manodopera, italiana e straniera, attraverso i canali legali. Sono le aziende agricole a chiedere di migliorare la gestione dei flussi per assicurare la copertura dei fabbisogni di lavoro, in particolare nelle fasi di picco della raccolta. Bisogna fare in modo, sostiene la Ministra, che per ogni ingresso regolare ci sia un contratto di lavoro regolare. L'obiettivo è rendere più semplice il reperimento dei lavoratori anche attraverso l'utilizzo della tecnologia, creando sistemi di incontro della domanda e offerta di lavoro agricolo più efficienti che in passato.
È' necessario investire nelle filiere produttive. Per questa ragione il MIPAAF sta lavorando ad una rapida attuazione della Direttiva europea sulle pratiche sleali, che completerà il lavoro iniziato in Italia con l'articolo 62 del Decreto legge 1 del 2012. Il piano prevede anche il rilancio, la semplificazione e il rafforzamento della Rete del lavoro agricolo di qualità e delle sue articolazioni territoriali che, come prevede la norma, dovranno sempre di più essere motori di nuove forme di intermediazione legale del lavoro nei territori. L'iscrizione alla Rete poi dovrà costituire effettivamente un pre-controllo, in modo che i controlli sul campo siano prioritariamente indirizzati sulle aziende che non sono iscritte.
Link dell'audizione: https://webtv.camera.it/evento/15260