
La Commissione Europea ha avviato ieri il primo ciclo annuale di gestione della migrazione.
Il ciclo annuale fornisce una panoramica completa della situazione in materia di asilo e migrazione nell'UE, individua le situazioni migratorie che gli Stati membri si trovano ad affrontare e propone una riserva annuale di solidarietà, che dovrà essere adottata dal Consiglio. L'avvio del ciclo annuale è una tappa fondamentale per garantire l'effettiva attuazione del patto a partire dal giugno 2026.
Prima relazione annuale europea sull'asilo e la migrazione
La relazione annuale dell'UE sull'asilo e la migrazione fornisce un quadro completo della situazione in materia di asilo, migrazione e accoglienza nell'UE e individua le tendenze e gli sviluppi potenziali per il prossimo anno. Mostra un continuo miglioramento della situazione migratoria durante il periodo di riferimento (luglio 2024-giugno 2025) con attraversamenti illegali delle frontiere ridotti del 35 %, anche grazie a una cooperazione rafforzata con i paesi partner. Allo stesso tempo permangono sfide quali la continua pressione esercitata dagli arrivi irregolari e dai movimenti non autorizzati all'interno dell'UE, l'accoglienza dei rifugiati provenienti dall'Ucraina, la strumentalizzazione della migrazione da parte della Russia e della Bielorussia alle frontiere esterne e la cooperazione in materia di rimpatri e riammissione.
Gli Stati membri continuano a compiere progressi verso l'attuazione del patto e a garantire che i loro sistemi nazionali di asilo, accoglienza e migrazione siano pronti entro giugno 2026. Vi è, tuttavia, la necessità generale di accelerare il ritmo di queste riforme.
Progressi costanti nell'attuazione di tutte le componenti del patto, la tendenza al ribasso degli arrivi irregolari e le proiezioni per il prossimo anno, insieme ai risultati incoraggianti della cooperazione globale con i paesi partner, costituiscono una solida base per una gestione efficace della migrazione e dell'asilo.
Decisione della Commissione che determina il livello di pressione migratoria degli Stati membri
Sulla base delle informazioni e dei dati della relazione annuale europea sull'asilo e la migrazione, la Commissione ritiene che in tutta l'Unione gli Stati membri si trovino ad affrontare varie situazioni e pressioni migratorie. Sulla base dei criteri quantitativi e qualitativi stabiliti nella legislazione del patto, la Commissione ritiene in particolare che:
Grecia e Cipro sono sotto pressione migratoria a causa del livello sproporzionato di arrivi nell'ultimo anno. Anche la Spagna e l'Italia sono sotto pressione migratoria a causa di un numero sproporzionato di arrivi a seguito di operazioni di ricerca e soccorso in mare nello stesso periodo. Questi quattro Stati membri potranno pertanto accedere alla riserva di solidarietà, lo strumento di solidarietà dell'UE per gli Stati membri sotto pressione migratoria, quando il patto entrerà in vigore a metà del 2026.
Il Belgio, la Bulgaria, la Germania, l'Estonia, l'Irlanda, la Francia, la Croazia, la Lettonia, la Lituania, i Paesi Bassi, la Polonia e la Finlandia sono a rischio di pressione migratoria, a causa dell'elevato numero di arrivi nell'anno precedente, delle continue tensioni sui loro sistemi di accoglienza o della minaccia di strumentalizzazione della migrazione che potrebbe creare obblighi sproporzionati nell'anno successivo. Avranno accesso prioritario al pacchetto di strumenti dell'UE di sostegno alla migrazione e la loro situazione sarà riesaminata in modo rapido in funzione dei cambiamenti intervenuti nella loro situazione. Inoltre, per assistere gli Stati membri che si trovano ad affrontare minacce ibride e crescenti incursioni di droni, la Commissione lancerà a breve una gara d'appalto da 250 milioni di EUR a sostegno dell'acquisto di capacità di droni e anti-droni.
Bulgaria, Cechia, Estonia, Croazia, Austria e Polonia si trovano ad affrontare una situazione migratoria significativa a causa delle pressioni cumulative degli ultimi cinque anni. Avranno la possibilità di chiedere al Consiglio di concedere una detrazione totale o parziale dai loro contributi alla riserva di solidarietà per l'anno successivo.
Per preservare l'equilibrio tra solidarietà e responsabilità, il patto garantisce che gli Stati membri che contribuiscono alla riserva di solidarietà non siano tenuti ad attuare i loro impegni di solidarietà nei confronti di uno Stato membro sotto pressione migratoria se la Commissione ha individuato carenze sistemiche in tale Stato membro per quanto riguarda le nuove norme in materia di responsabilità. La Commissione valuterà tale situazione nel luglio 2026 e di nuovo nell'ottobre 2026.
Proposta relativa a una riserva di solidarietà
La Commissione propone inoltre oggi l'istituzione della prima riserva di solidarietà per rispondere alle esigenze degli Stati membri sotto pressione migratoria. In linea con le norme del patto, la presente proposta non è pubblica.
Spetta ora al Consiglio adottare la proposta della Commissione e concordare le dimensioni della riserva di solidarietà e il modo in cui ciascuno Stato membro contribuirà in base alla propria quota equa. Una volta che il Consiglio avrà adottato la decisione sulla riserva di solidarietà, i contributi di solidarietà degli Stati membri saranno pubblici e giuridicamente vincolanti.
Gli Stati membri sono liberi di scegliere la forma dei loro contributi di solidarietà tra la solidarietà delle persone (delocalizzazione o compensazioni di responsabilità, se del caso), il sostegno finanziario e le misure alternative o una combinazione di tali misure.
Contesto
La relazione annuale dell'UE sull'asilo e la migrazione si basa sulle informazioni fornite dagli Stati membri, dal dipartimento statistico dell'UE (Eurostat), dalle agenzie dell'UE e dal Servizio europeo per l'azione esterna. Le prove raccolte nella relazione sono alla base dell'individuazione della situazione migratoria negli Stati membri e della proposta relativa alla riserva annuale di solidarietà per far fronte a tale situazione migratoria.
La Commissione valuterà ogni anno la situazione migratoria generale nell'UE. Ciò garantisce che il meccanismo di solidarietà permanente istituito dal patto riequilibri le sfide e le responsabilità poste ai vari Stati membri.
La relazione annuale comprende il secondo stato di avanzamento dell'attuazione del patto sulla migrazione e l'asilo (allegato I).
Per maggiori informazioni
Domande e risposte sul primo ciclo annuale di gestione della migrazione
Primo ciclo annuale di gestione della migrazione
Primo stato di avanzamento dell'attuazione del patto sulla migrazione e l'asilo - giugno 2025
Piano comune di attuazione del patto sulla migrazione e l'asilo - Migrazione e affari interni
Nota esplicativa sul patto sulla migrazione e l'asilo
La CommissioneEuropea ieri ha anche proposto il piano dell'Unione per il reinsediamento e l'ammissione umanitaria 2026-2027.
Il regolamento quadro sul reinsediamento e l'ammissione umanitaria fornisce agli Stati membri un quadro per ammettere le persone bisognose di protezione attraverso percorsi sicuri e legali.
Sulla base dei contributi volontari degli Stati membri, il piano delinea i reinsediamenti e le ammissioni umanitarie nei prossimi due anni, con particolare attenzione alle principali rotte migratorie. Il piano semestrale può essere adattato per rispecchiare l'evoluzione della capacità degli Stati membri e in considerazione dell'evoluzione delle esigenze e delle circostanze sia nell'UE che nei paesi terzi.
Il reinsediamento è una componente fondamentale dell'approccio globale dell'UE in materia di migrazione. Offre percorsi sicuri e legali verso l'UE a coloro che necessitano di protezione e rafforza il partenariato dell'UE con i paesi terzi, anche per sostenere la lotta contro il traffico di migranti e la cooperazione in materia di rimpatri.
I candidati al reinsediamento sono sottoposti a controlli di sicurezza e screening e possono beneficiare di misure di orientamento prima della partenza per facilitare l'integrazione nei paesi ospitanti.
Dal 2015 i programmi di reinsediamento sponsorizzati dall'UE hanno aiutato oltre 135 000 persone vulnerabili bisognose di protezione internazionale a trovare rifugio nell'UE.
Spetta ora al Consiglio esaminare la proposta della Commissione e adottare il piano dell'Unione.
Per maggiori informazioni
Piano di reinsediamento e di ammissione umanitaria per il periodo 2026-2027
reinsediamento e ammissione umanitaria – DG HOME
Regolamento (UE) 2024/1350 che istituisce un quadro dell'Unione per il reinsediamento e l'ammissione umanitaria
Fonte: Commissione Europea