• Tre rifugiati o sfollati su quattro vivono attualmente in paesi esposti a rischi climatici da elevati a estremi.
• 250 milioni di movimenti forzati interni causati da disastri meteorologici nell'ultimo decennio, circa 70.000 al giorno (2 movimenti ogni 3 secondi).
• 1,2 milioni di rifugiati sono tornati a casa all'inizio del 2025, metà dei quali in zone vulnerabili al clima.
• Il 75% del territorio africano sta subendo un deterioramento e oltre la metà degli insediamenti di rifugiati si trova in zone ad alto stress.
• Quasi tutti gli attuali insediamenti di rifugiati dovranno affrontare un aumento senza precedenti di ondate di calore pericolose. Entro il 2050, i quindici campi rifugiati più caldi del mondo, situati in Gambia, Eritrea, Etiopia, Senegal e Mali, dovranno affrontare quasi 200 giorni o più di stress da ondate di calore pericolose all'anno.
• Entro il 2040, il numero di paesi che dovranno affrontare rischi climatici estremi potrebbe aumentare da 3 a 65.
• Da aprile 2023, quasi 1,3 milioni di persone in fuga dal conflitto in Sudan hanno cercato rifugio in Sud Sudan e Ciad, due paesi tra i meno attrezzati per far fronte alla crescente emergenza climatica.Mentre il mondo si riunisce per la COP30, l'UNHCR esorta i governi, le istituzioni finanziarie e la comunità internazionale ad agire con decisione. Includendo le persone costrette alla fuga e le comunità ospitanti nella pianificazione e nel processo decisionale in materia di clima, investendo nell'adattamento e nella costruzione della resilienza e garantendo che i finanziamenti per il clima raggiungano coloro che sono in prima linea.