L'8 e il 9 giugno 2025, i cittadini italiani saranno chiamati alle urne per esprimersi su cinque quesiti referendari, tra cui uno di particolare rilevanza per le comunità migranti: la modifica delle norme sulla cittadinanza. Questo referendum propone di ridurre da 10 a 5 anni il periodo di residenza legale in Italia necessario per richiedere la cittadinanza italiana, estendendo automaticamente questo diritto anche ai figli minorenni dei richiedenti.
La proposta mira a facilitare l'integrazione dei cittadini stranieri che risiedono stabilmente nel nostro Paese, riconoscendo il loro contributo alla società italiana. Attualmente, la legge richiede una permanenza ininterrotta di 10 anni per poter presentare domanda di cittadinanza; la riduzione a 5 anni rappresenterebbe un significativo passo avanti verso una maggiore inclusione sociale.
È importante sottolineare che, oltre al requisito temporale, restano invariati gli altri criteri previsti dalla normativa vigente, come la conoscenza della lingua italiana, un reddito adeguato, l'assenza di precedenti penali e il rispetto degli obblighi fiscali.
La decisione di accorpare i referendum con il secondo turno delle elezioni comunali, prevista per le stesse date, è stata presa dal Consiglio dei Ministri il 13 marzo 2025, con l'obiettivo di favorire una maggiore partecipazione elettorale.
Per garantire il diritto di voto anche a studenti, lavoratori e pazienti fuori sede, è stata introdotta una misura che consente a coloro che si trovano lontano dal proprio comune di residenza per almeno tre mesi prima del referendum di votare in una sezione diversa, presentando apposita domanda entro il 5 maggio.