In occasione della Giornata Internazionale del Migrante, celebrata lo scorso 18 dicembre, l’UNICEF ha presentato il rapporto “Così lontani, così vicini. Gli atteggiamenti di adolescenti e giovani nei confronti dei loro pari con background migratorio in Italia”.
L’indagine, commissionata dall’UNICEF e realizzata dal consorzio IPSOS-Lattanzio-KIBS, analizza gli atteggiamenti di 1.000 adolescenti e giovani tra i 15 e i 24 anni residenti su tutto il territorio, nei confronti della migrazione, della discriminazione e del razzismo, con particolare attenzione alle percezioni verso i/le coetanei/e con background migratorio.
Dall’indagine emerge che la Generazione Zeta appare più aperta alle differenze e sensibile ai temi sociali, anche se una parte degli adolescenti e giovani ascoltati esprime significativi sentimenti di lontananza, isolamento e non appartenenza, da qui il titolo del report.
Tra i principali risultati del questionario, somministrato attraverso la metodologia CAWI, emerge che:
- Circa 7 persone su 10 conoscono almeno una persona proveniente da un altro Paese europeo, 6 su 10 almeno una proveniente dall'Africa, e in oltre la metà dei casi sono state strette relazioni d’amicizia.
- Se l’85% dei rispondenti dichiara di voler fare la propria parte nel mondo, solo il 19% è impegnato/a in maniera attiva, mentre il 29% si sente escluso/a e non si riconosce nella comunità in cui vive.
- Il 93% dei rispondenti riporta di aver subito o assistito direttamente ad atti discriminatori. Tra i/le rispondenti con background migratorio, il vissuto di discriminazione ha riguardato fattori come la religione (36%), il colore della pelle e/o l’etnia (17%) e la condizione di migrante (31%).
- Sulla percezione del fenomeno migratorio, l’87% degli intervistati sovrastima la presenza di persone migranti sul totale della popolazione residente in Italia.Tra questi, un/a giovane su 4 pensa che le persone migranti in Italia rappresentino oltre il 50% della popolazione, a fronte di una presenza reale dell'8,7%.Emerge, inoltre, una diffidenza – espressa da circa il 60% del campione - nei confronti dei media e dei social media per la qualità di informazioni condivise relative al tema migrazione.
Nonostante la “lontananza” dovuta alla persistenza di alcuni pregiudizi nei confronti del fenomeno migratorio e dei/delle pari con background migratorio, l’85% degli adolescenti e giovani in Italia considera le occasioni di scambio e interculturalità come arricchenti per la capacità di rendere più vicine persone diverse tra loro.
Le evidenze raccolte offrono quindi un quadro più complesso della Generazione Z, e forniscono evidenze utili per sviluppare politiche e programmi efficaci a favore dell’inclusione e della coesione sociale.
Alla luce delle osservazioni rilevate, il rapporto rivolge una serie di raccomandazioni alle autorità italiane, al mondo della scuola, della formazione e del lavoro, ai media e a tutti gli attori sociali coinvolti.
Tra queste, l’importanza di misure e interventi volti alla prevenzione e al contrasto del razzismo e delle discriminazioni e alla promozione dell’ascolto e del dialogo inter e intragenerazionale, con particolare riferimento a adolescenti e giovani svantaggiati/e.
Per leggere il rapporto e le raccomandazioni in versione integrale: https://www.unicef.it/cosilontanicosivicini