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23 dicembre 2024

"Così lontani, così vicini”


Nel nuovo Rapporto Unicef gli atteggiamenti di adolescenti e giovani nei confronti dei loro pari con background migratorio

In occasione della Giornata Internazionale del Migrante,  celebrata lo scorso 18 dicembre, l’UNICEF ha presentato il rapporto “Così lontani, così vicini. Gli atteggiamenti di adolescenti e giovani nei confronti dei loro pari con background migratorio in Italia”.
L’indagine, commissionata dall’UNICEF e realizzata dal consorzio IPSOS-Lattanzio-KIBS, analizza gli atteggiamenti di 1.000 adolescenti e giovani tra i 15 e i 24 anni residenti su tutto il territorio, nei confronti della migrazione, della discriminazione e del razzismo, con particolare attenzione alle percezioni verso i/le coetanei/e con background migratorio.
Dall’indagine emerge che la Generazione Zeta appare più aperta alle differenze e sensibile ai temi sociali, anche se una parte degli adolescenti e giovani ascoltati esprime significativi sentimenti di lontananza, isolamento e non appartenenza, da qui il titolo del report.
Tra i principali risultati del questionario, somministrato attraverso la metodologia CAWI, emerge che:

-        Circa 7 persone su 10 conoscono almeno una persona proveniente da un altro Paese europeo, 6 su 10 almeno una proveniente dall'Africa, e in oltre la metà dei casi sono state strette relazioni d’amicizia.

-        Se l’85% dei rispondenti dichiara di voler fare la propria parte nel mondo, solo il 19% è impegnato/a in maniera attiva, mentre il 29% si sente escluso/a e non si riconosce nella comunità in cui vive.

-        Il 93% dei rispondenti riporta di aver subito o assistito direttamente ad atti discriminatori. Tra i/le rispondenti con background migratorio, il vissuto di discriminazione ha riguardato fattori come la religione (36%), il colore della pelle e/o l’etnia (17%) e la condizione di migrante (31%).

-        Sulla percezione del fenomeno migratorio, l’87% degli intervistati sovrastima la presenza di persone migranti sul totale della popolazione residente in Italia.Tra questi, un/a giovane su 4 pensa che le persone migranti in Italia rappresentino oltre il 50% della popolazione, a fronte di una presenza reale dell'8,7%.Emerge, inoltre, una diffidenza – espressa da circa il 60% del campione - nei confronti dei media e dei social media per la qualità di informazioni condivise relative al tema migrazione.
Nonostante la “lontananza” dovuta alla persistenza di alcuni pregiudizi nei confronti del fenomeno migratorio e dei/delle pari con background migratorio, l’85% degli adolescenti e giovani in Italia considera le occasioni di scambio e interculturalità come arricchenti per la capacità di rendere più vicine persone diverse tra loro.  
Le evidenze raccolte offrono quindi un quadro più complesso della Generazione Z, e forniscono evidenze utili per sviluppare politiche e programmi efficaci a favore dell’inclusione e della coesione sociale.
Alla luce delle osservazioni rilevate, il rapporto rivolge una serie di raccomandazioni alle autorità italiane, al mondo della scuola, della formazione e del lavoro, ai media e a tutti gli attori sociali coinvolti.
Tra queste, l’importanza di misure e interventi volti alla prevenzione e al contrasto del razzismo e delle discriminazioni e alla promozione dell’ascolto e del dialogo inter e intragenerazionale, con particolare riferimento a adolescenti e giovani svantaggiati/e.

Per leggere il rapporto e le raccomandazioni in versione integrale: https://www.unicef.it/cosilontanicosivicini