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14 ottobre 2024

Inaugurato il Polo Sociale integrato di Catania del progetto Su.Pr.Eme.2


POL.I.F.EM.O, questo il suo nome, intende creare sul territorio provinciale una rete di uffici di prossimità

È stato inaugurato oggi con una conferenza al Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Catania il Polo Sociale Integrato di Catania. L’iniziativa rientra all’interno del progetto Su.Pr.Eme. 2, che vede la Regione Siciliana come capofila del partenariato composto dalle Regioni Basilicata, Calabria, Campania e Puglia e da Nova Consorzio Nazionale per l’Innovazione. 

Il polo di Catania è uno dei nove poli sociali integrati previsti su tutto il territorio siciliano nati da un lavoro di co-progettazione tra la Regione Siciliana e gli enti del terzo settore. L’iniziativa è realizzata in continuità con quanto già fatto durante la prima edizione del programma Su.Pr.Eme. Italia, programma che ha ottenuto il riconoscimento come buona pratica nel corso della 21esima edizione della European Week of Regions and Cities, evento annuale dell’Unione Europea dedicato alle politiche di coesione, tenutosi a Bruxelles ad ottobre 2023. 

Il Polo Sociale integrato di Catania della Regione Siciliana, gestito dall’Associazione Penelope Coordinamento Solidarietà Sociale, in ATS con il Centro Astalli Catania ODV, che prende il nome di POL.I.F.EM.O (POLo sociale Integrato Finalizzato all’EMersione e Orientamento) vuole creare, sul territorio provinciale, una rete diffusa di uffici di prossimità, contatto, orientamento e coordinamento che garantiscano ai migranti vittime e potenziali vittime di sfruttamento lavorativo l'accesso ai servizi, ai diritti e alle tutele previste dalla normativa vigente.?

Il Polo Sociale diffuso, che si declinerà in tre sedi di contatto cittadine e due periferiche dislocate nell'area calatina (Scordia) e nella Piana di Catania (Adrano), si organizzerà in task force operative cha garantiranno l'emersione e l'identificazione formale della vittime, l'accompagnamento legale nei percorsi di denuncia e di regolarizzazione, l'attivazione di aiuti e doti personali a supporto della fase di emersione, l'accompagnamento all'accesso ai servizi sociali, sanitari, educativi e formativi, l'attivazione di programmi di protezione sociale, l'accompagnamento all'autonomia sociale, abitativa e lavorativa.

Durante l’incontro Stefania Congia, Direttore Generale dell'Immigrazione e delle Politiche di integrazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha sottolineato come i poli sociali siano uno strumento preziosissimo perché raggiungono e aiutano le persone in modo diretto. La rete e le azioni che si mettono in atto attraverso i poli sono centrali anche alla luce del nuovo DL 145/2024, che interviene per la tutela dei lavoratori stranieri vittime di sfruttamento, di caporalato e di tratta attraverso uno speciale permesso di soggiorno per casi specifici.  

Michela Bongiorno, Dirigente Servizio 3 del Dipartimento Famiglia e Politiche Sociali della Regione Siciliana, ha ricordato come il nuovo programma Su.Pr.Eme. e il lavoro dei poli estendano il loro intervento alle vittime di sfruttamento lavorativo non solo in agricoltura ma anche negli altri settori. I poli saranno il centro delle azioni che si metteranno in campo nei prossimi anni.  

Giuseppe Bucalo dell’associazione Penelope ha ribadito che il Polo Sociale Integrato vuole caratterizzarsi per la sperimentazione e l’innovatività, partendo dall’esperienza e dal lavoro condotto in questi anni sul campo. Il polo vuole dare certezza di un aiuto concreto ai migranti che nella provincia di Catania vengono sfruttati. 

Durante la mattinata si sono alternati gli interventi di Federica Nicolosi, Viceprefetto di Catania, Bruno Brucchieri, Assessore ai Servizi sociali del Comune di Catania, Saverino Richiusa della Regione Siciliana, Elio Tozzi del Consorzio Nova, Deborah De Felice, Presidente Cdl interclasse Sociologia e Servizio Sociale dell’Università di Catania,l’Ispettorato territoriale del lavoro, FLAI Cgil e le testimonianze di stakeholder, operatori sociali e mediatori culturali.