Il Festival Sabir nasce nel 2014 dopo la strage di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e quest’anno compie 10 anni. Con Sabir si vuole dare voce a quel Mediterraneo che non vuole arrendersi alle morti di frontiera e alla criminalizzazione delle persone in movimento e della solidarietà.
Dopo Lampedusa (2014), Pozzallo (2016), Siracusa (2017), Palermo (2018), Lecce (2019 e 2021), un’edizione online (2020), Matera (2022) e Trieste (2023), quest’anno, in occasione del decimo anniversario, il Festival Sabir ha raddoppiato l’appuntamento: ad aprile a Prato, e ora a Roma, dal 10 al 13 ottobre.
La visione culturale di Sabir è quella che permette di tradurre la critica del presente e la visione per il futuro in diversi linguaggi e forme. Sabir parte da un’idea di mediterraneo culturale in movimento, in transizione, di contaminazioni, di idiomi differenti senza retoriche o nostalgie, racconta l’urgenza di ricercare attraverso la musica e l’arte, l’urgenza di sentirsi parte di una comunità con un’eredità culturale comune e in dialogo per costruire futuri senza barriere.
Il programma artistico musicale di Sabir viene curato in collaborazione con Roma Incontra Il Mondo: quattro serate di musica indipendente e internazionale, per un festival che metterà in scena la musica del presente nel Mediterraneo.
Le giornate saranno animate da presentazioni di libri, mostre cinema e musica; dialoghi tra artisti e chi, parte delle nuove generazioni di italiani, costruisce nuovi immaginari tentando di ribaltare la prospettiva in una società attraversata da continue trasformazioni sociali e culturali.
Il programma completo si può consultare sul Portale del Festival Sabir a questo link
Fonte: Associazione Carta di Roma