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19 luglio 2024

Mattarella: "Facciamo tesoro della nostra esperienza da migranti"


Il Capo dello Stato in Brasile, dove c'è la più grande comunità di italo-discendenti. "Paese capace di rendere cittadini persone venute da tante parti diverse del mondo"

Migrazioni di oggi e di ieri, accoglienza e costruzione delle identità nazionali sono stati tra i temi toccati ieri dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Rio de Janeiro, nel corso di un suo intervento a Centro Brasiliano per le Relazioni Internazionali. 

"Le relazioni d’amicizia che intratteniamo con il Brasile rappresentano un patrimonio condiviso, alimentato dal contributo di oltre ottocentomila italiani qui residenti e dalla più ampia comunità al mondo di italo-discendenti. Questi hanno svolto un ruolo attivo nel costruire il Brasile di oggi, il suo sviluppo e la sua prosperità", ha ricordato il Capo dello Stato.

Mattarella ha ringraziato il Parlamento brasiliano per l'istituzione della "Giornata del migrante italiano”, che si celebra ogni 21 febbraio in ricordo dello sbarco a Vitória nel 1874 di un centinaio di italiani partiti da Genova a bordo del vapore “La Sofia”. "Portavano con sé pochi beni ma li spingeva l’aspirazione di voler prendere parte all’impresa di plasmare un Paese, disposti a integrarsi, e recavano la determinazione a raggiungere, con il proprio lavoro, una vita migliore. Questa terra generosa ha offerto loro accoglienza e opportunità e questo alimenta la riconoscenza da parte dell’Italia".

Il 150° anniversario dell’inizio della migrazione italiana in Brasile, ha sottolineato il Capo dello Stato, "sollecita a riflettere sulla indivisibilità dei destini umani, ricordando questa pagina che ha segnato la nostra identità e la nostra storia recente. Una esperienza di cui siamo chiamati a far tesoro - unitamente ai nostri partner europei - nell’affrontare a nostra volta la sfida dell’accoglienza che l’attuale fenomeno migratorio pone alle nostre società".

Nelle sue considerazioni conclusive, Mattarella è tornato sul tema, dicendo che "il Brasile dà una lezione di civiltà non soltanto con l’accoglienza e crescita sociale ai migranti, ma anche con la capacità di saper fare e rendere suoi cittadini persone venute da tante parti diverse del mondo. Tutti brasiliani, autenticamente e orgogliosamente brasiliani, pur sapendo di origini, di antenati di altri Paesi".

Ha quindi raccontato che qualche tempo fa un altro Presidente di Repubblica europea gli ha detto: "Noi stiamo difendendo la genuina identità, autentica degli europei". Mattarella gli ha risposto: "Dall’epoca dell’Impero romano abbiamo subito immigrazioni, anche invasioni; lo stesso Impero romano era frutto della comunanza di etnie, di popolazioni, di realtà differenti. Tutto questo è avvenuto nel corso del tempo e dei secoli. E il risultato finale non ci dispiace affatto, perché questa percezione della capacità di identità nazionale - che è forte, che prevale - è di grande rilievo. E il Brasile in questo è un esempio, straordinariamente un patrimonio – davvero - della storia.