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24 giugno 2024

Contrasto allo sfruttamento lavorativo: il seminario organizzato dal Ministero del lavoro


A Roma un’occasione di confronto fra tutti i progetti attivi sul territorio nazionale

Favorire il confronto e lo scambio di esperienze tra i diversi territori su obiettivi, metodologie e pratiche di intervento per il contrasto allo sfruttamento lavorativo e il caporalato: questo l’obiettivo della giornata seminariale dal titolo "Contrasto allo sfruttamento lavorativo e al caporalato: condividere per crescere - Strategie, strumenti ed esperienze regionali a confronto" che si è svolta a Roma il 18 giugno scorso, presso la sede del Goethe Institut. L’evento, organizzato dalla Direzione Generale dell’Immigrazione e delle politiche di integrazione del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, ha coinvolto Regioni, Ispettorato Nazionale del Lavoro e Associazione Nazionale Comuni Italiani che, insieme a un’ampia varietà di enti partner, stanno lavorando sul tema, con iniziative finanziate da risorse comunitarie e nazionali.

Al seminario hanno partecipato anche rappresentanti della Commissione Europea, dell'Autorità di Gestione Fondo Asilo Migrazione Integrazione, nonché dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro.

L'evento si è articolato in diverse sessioni di lavoro: la mattinata, dedicata alla presentazione dei singoli progetti, ha permesso di evidenziare le caratteristiche peculiari degli interventi e di approfondire pratiche, strumenti ed esperienze, anche al fine di capitalizzare le lezioni apprese e promuovere cooperazione e contaminazione far i diversi territori. Il pomeriggio ha visto i partecipanti impegnati in un laboratorio di confronto e discussione, che - a partire da specifiche domande di stimolo – ha messo al centro i temi dei modelli territoriali di governance e dei sistemi di referral e la costruzione di reti di servizi integrati orientati ai bisogni dei destinatari.

I progetti in corso di realizzazione hanno dei denominatori comuni. Innanzitutto, il passaggio da un focus esclusivo sul settore agricolo all’estensione degli interventi a tutti i settori economici, in coerenza con le caratteristiche che il fenomeno dello sfruttamento lavorativo assume nei diversi territori. Molto ampia è la variabilità dello stato di avanzamento dei diversi progetti, così come estremamente ricca è la tipologia delle azioni messe in campo. Sia che si tratti di azioni di sistema - che riguardano principalmente i temi della governance, della capacity building e della strutturazione di un sistema di servizi integrati – sia che si tratti di azioni mirate a fornire risposte territoriali ai bisogni di persone vittime e potenziali vittime di sfruttamento, l’architettura degli interventi prevede una complementarità tra tutte le misure e la sinergia tra attori e competenze diverse. Questo consente di condividere un linguaggio comune e garantire capillarità agli interventi, oltre che di accrescere la consapevolezza sul fenomeno dello sfruttamento e promuovere il mutuo apprendimento fra organizzazioni profondamente diverse per natura e mission.

A conclusione dell’incontro, è stata sottolineata l’importanza di incoraggiare ulteriori occasioni di dialogo e confronto per sollecitare la creazione di comunità di pratiche e definire strumenti per affrontare, nel rispetto delle specificità dei diversi territori, sfide comuni, fra cui quella di garantire meccanismi di protezione e inclusione delle persone vittime o potenziali vittime di sfruttamento lavorativo.

 

 

         



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