"Le politiche del lavoro non possono che orientarsi verso una riduzione degli squilibri. Non possiamo ignorare le aree di marginalità e di sofferenza: ne va della pienezza della cittadinanza". Così il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che oggi ha visitato il distretto agroalimentare di Cosenza (qui il discorso integrale) per le celebrazioni della Festa del Lavoro. "Nella filiera agricola - ha ricordato il Capo dello Stato - riveste grande incidenza il tema dell’immigrazione. I lavoratori migranti sono parte essenziale della produzione agricola e delle successive trasformazioni dei suoi prodotti. Ma, in alcuni casi, aree grigie di lavoro - che confinano con l’illegalità, con lo sfruttamento o addirittura se ne avvalgono – generano anzitutto ingiustizia e, inoltre, insicurezza, tensioni, conflitti. E offrono spazi alle organizzazioni criminali". "Vigilare - ha aggiunto Mattarella - è un preciso dovere. Sulle delinquenziali forme di caporalato. Sulle condizioni inumane in cui vengono, in alcuni casi, scaraventati lavoratori stagionali, talvolta senza nome né identità. Siamo una Nazione che ha conosciuto i drammi e le sofferenze degli emigranti e avvertiamo il dovere di rifiutare di riviverli al contrario".
"La gestione legale dell’immigrazione rappresenta una priorità. L’Italia e l’Europa hanno la forza per affrontarla compiutamente. Purtroppo, fin qui è mancata, tra i Paesi dell’Unione, la lungimiranza e la necessaria solidarietà", ha sottolineato il Presidente della Repubblica. "L’auspicio – e, in parte significativa, anche la constatazione - è che stia maturando una maggiore consapevolezza. Le recenti decisioni assunte in sede di Unione Europea, ancorché incomplete, hanno segnato l’avvio di un nuovo percorso, con il risultato di grande rilievo di aver finalmente superato l’insostenibile accordo di Dublino".