Venerdì 1° marzo è ufficialmente iniziata l’applicazione della nuova normativa ungherese in tema di immigrazione, la più restrittiva tra tutti i paesi membri dell’Unione Europea. Sostituisce disposizioni risalenti a 16 anni fa, ed era entrata in vigore all’inizio dell’anno, ma rimasta in stand-by per facilitare modifiche e implementazioni.
Lo ha annunciato in una conferenza stampa Bence Rétvári, Segretario di Stato Parlamentare del Ministero degli Interni magiaro. La necessità di aggiornare la legge – ha spiegato Rétvári – nasce nel contesto di un’immigrazione in forte crescita nell’ultimo decennio, e dal desiderio dell’esecutivo che i cittadini ungheresi abbiano accesso prioritario all’impiego, mentre quelli provenienti da paesi terzi “dovrebbero lavorare in Ungheria solo se non ci sono candidati locali disponibili”, requisito che verrà verificato volta per volta da un apposito ufficio.
La precedente legge prevedeva 18 diversi tipi di permessi di soggiorno. La nuova normativa ne individua invece 24, di cui 8 per motivi di lavoro. Il “permesso di soggiorno per altri motivi”, una misura pensata per essere flessibile, è stato abolito. Uno dei maggiori cambiamenti che la nuova legge introduce sono le categorie separate di permessi di lavoro per i lavoratori altamente qualificati e i lavoratori ospiti poco qualificati, e un nuovo permesso per gli investitori.
Il permesso di soggiorno per lavoratori ospiti sarà concesso, per legge, solo a coloro che sono impiegati da datori di lavoro specifici, da paesi specifici e in occupazioni specifiche. Inoltre, il permesso di lavoro ospite può ora essere prorogato solo per un periodo limitato, fino a un totale di 3 anni. Trascorso questo periodo il permesso non può essere prorogato e deve essere presentata una nuova domanda. I lavoratori ospiti non avranno diritto alla residenza permanente in Ungheria, né al ricongiungimento familiare. La proroga di alcuni tipi di permesso di soggiorno è consentita solo ai richiedenti che soddisfano specifiche condizioni di "convivenza sociale", che devono essere dimostrate sostenendo un esame sulla cultura ungherese."
In caso di licenziamento, il lavoratore dovrà lasciare il Paese entro sei giorni, e il datore di lavoro ha il dovere di facilitare il processo, pena una sanzione fino a 5 milioni di fiorini (quasi 13.000 euro).
La nuova legge introduce anche il cosiddetto “Golden Visa”, che entrerà in vigore a luglio e consentirà accesso facilitato a permessi di soggiorno e di residenza per 10+10 anni a fronte di un investimento minimo in fondi immobiliari di 250.000 euro.