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31 gennaio 2024

Francia, respinto più di un terzo della nuova riforma dell’immigrazione


Il Conseil Constitutionnel si è espresso negativamente su buona parte della “Loi Immigration” approvata lo scorso 19 dicembre

 

È arrivata il 25 gennaio scorso, l'attesa risposta dei “nove saggi” incaricati di verificare la legittimità costituzionale del disegno di legge Pour contrôler l’immigration, améliorer l’intégration, che introduce sostanziali cambiamenti nella normativa francese, inasprendo le misure che regolano i flussi migratori e la regolarizzazione dei migranti nel paese transalpino.
La legge, i cui contenuti avevano destato non poche perplessità anche all'interno dell'Esecutivo, era stata approvata qualche giorno prima di Natale. È stato quindi lo stesso Presidente della Repubblica, Emmanuel Macron, a decidere di interpellare il Consiglio per assicurarsi che la riforma potesse essere promulgata nella sua interezza. Poco più di un mese più tardi è giunto il responso: degli 86 articoli, 32 sono stati respinti. Di questi, 28 sono stati rigettati per “ragioni procedurali”, poiché giudicati “non attinenti all'oggetto della legge”, una decisione che non preclude la possibilità che possano essere approvati in futuro all'interno di una diversa riforma normativa. Due articoli sono stati provvisoriamente respinti in attesa di chiarezza sull'interpretazione che ne è stata data, mentre tre sono stati giudicati inammissibili per ragioni di merito, impedendone di fatto la riproposizione in futuro. Tra questi, la possibilità di scattare fotografie o prendere le impronte digitali di stranieri senza il loro assenso, e soprattutto la discussa istituzione di quote migratorie triennali, volte a limitare il numero di ingressi per motivi diversi dalla richiesta di asilo.

Tra le misure respinte, anche la modifica della durata del soggiorno necessaria affinché gli extracomunitari regolari possano beneficiare di alcune prestazioni sociali, l'inasprimento dei criteri per il ricongiungimento familiare (aumento della durata minima del soggiorno da 18 a 24 mesi), l'istituzione di un "cauzione di ritorno" per gli studenti stranieri o la fine dello ius soli automatico per chi nasce in Francia da genitori stranieri.

Il testo della sentenza