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24 gennaio 2024

Tratta di esseri umani, accordo tra Parlamento e Consiglio Ue per nuove norme


Amplierà il campo di attuazione della direttiva e offrirà più sostegno alle vittime

I negoziatori del Parlamento e del Consiglio europeo hanno raggiunto ieri un accordo provvisorio per la revisione delle norme sulla prevenzione e la lotta alla tratta di esseri umani. L'obiettivo è ampliare il campo di applicazione dell'attuale direttiva per includere il matrimonio forzato, l'adozione illegale, lo sfruttamento della maternità surrogata e un migliore sostegno alle vittime.

Inoltre, come si legge in una nota del Parlamento Europeo, l'accordo:

- assicurerà che le autorità antitratta e quelle preposte all'asilo coordinino le loro attività in modo che le vittime della tratta, che hanno anche bisogno di protezione internazionale, ricevano un sostegno e una protezione adeguati e che il loro diritto di asilo sia rispettato;

- criminalizzerà l'uso di servizi forniti da una vittima di un reato di tratta di esseri umani, se l'utente sa che la vittima è sfruttata, per ridurre la domanda di sfruttamento;

- introdurrà sanzioni per le aziende condannate per traffico di esseri umani, tra cui l'esclusione dalle gare d'appalto e dal rimborso di aiuti o sovvenzioni pubbliche;

- garantirà che i pubblici ministeri possano scegliere di non perseguire le vittime per reati che sono state costrette a commettere e che ricevano sostegno indipendentemente dal fatto che collaborino o meno alle indagini;

- garantirà il sostegno alle vittime utilizzando un approccio sensibile al genere, alla disabilità e ai minori e basato su un approccio intersezionale;

- garantirà i diritti delle persone con disabilità e un sostegno adeguato, compresa la nomina di tutori o rappresentanti, ai minori non accompagnati;

- consentirà ai giudici di considerare la diffusione non consensuale di immagini o video sessuali come una circostanza aggravante al momento di emettere le sentenze

Il Parlamento e il Consiglio dovranno ora approvare formalmente l'accordo. Le nuove norme entreranno in vigore venti giorni dopo la loro pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell'UE e gli Stati membri avranno due anni di tempo per recepirle.

Fonte: Parlamento Europeo