Il decreto flussi 2023-25 ha previsto una quota specifica pari a 9.500 ingressi l'anno per l’assunzione di lavoratori stranieri residenti all’estero nei settori dell’assistenza familiare e socio-sanitaria. Per tutti i dettagli vai al focus dedicato
Il privato che intende assumere un collaboratore domestico nell'ambito delle quote previste dal decreto flussi, deve efettuare attraverso il Centro per l’impiego, la preventiva verifica di indisponibilità di lavoratori già presenti sul territorio nazionale?
Sì, anche per il settore domestico occorre effettuare il preventivo passaggio al Centro per l’impiego prima dell’invio della domanda di assunzione.
Il datore di lavoro prima dell’invio della richiesta di nulla osta al lavoro deve verificare presso il Centro per l’Impiego competente che non vi siano altri lavoratori già presenti sul territorio nazionale disponibili a ricoprire il posto di lavoro per cui si ha intenzione di assumere il lavoratore che si trova all’estero. Tale verifica va effettuata attraverso l’invio di una richiesta di personale al Centro per l’Impiego, attraverso il modulo predisposto da Anpal.
Alla richiesta di nulla osta, pertanto si potrà procedere solo se:
a) il Centro per l’impiego non risponde alla richiesta presentata, entro quindici giorni lavorativi dalla data della domanda;
b) il lavoratore segnalato dal centro per l’impiego non è per il datore di lavoro idoneo al lavoro offerto;
c) il lavoratore inviato dal centro per l’impiego non si presenta, salvo giustificato motivo, al colloquio di selezione, decorsi almeno venti giorni lavorativi dalla data della richiesta.
Il verificarsi delle suddette circostanze dovrà risultare da un’autocertificazione (qui il modello) che il datore di lavoro dovrà allegare alla domanda di nulla osta al lavoro.
Il privato che intende assumere un collaboratore domestico deve produrre l’asseverazione?
Sì, anche per il settore domestico è necessario produrre l’asseverazione ovvero il documento attraverso il quale professionisti (consulenti del lavoro, commercialisti, avvocati...) o organizzazioni datoriali certificano il rispetto dei presupposti contrattuali richiesti dalla normativa vigente ai fini dell'assunzione di lavoratori stranieri.
Si ricorda, che in base alle ultime modifiche normative, fatti salvi i controlli a campione da parte dell’Ispettorato nazionale del lavoro in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate, la verifica dell’osservanza dei presupposti contrattuali richiesti dalla normativa vigente ai fini dell'assunzione di lavoratori stranieri viene demandata a professionisti e organizzazioni datoriali.
Se al momento della compilazione della domanda non fossero disponibili tutti i documenti originali, dovranno essere caricate altrettante dichiarazioni di impegno a consegnare gli originali stessi dei documenti mancanti; in tal caso, l’acquisizione di tale documentazione in originale sarà richiesta in fase di istruttoria da parte dello Sportello Unico per l’Immigrazione.
L’asseverazione non è richiesta nel caso in cui le domande siano inviate, in nome e per conto dei propri associati, dalle organizzazioni di categoria firmatarie dei Protocolli d’Intesa col Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali .