Annunciata ieri, lunedì 6 novembre, la firma di un protocollo d'intesa tra Italia e Albania in materia di gestione dei flussi migratori.
L’accordo, come dichiarato dalla premier in conferenza stampa, persegue sostanzialmente tre obiettivi: contrastare il traffico di esseri umani, prevenire i flussi migratori illegali e accogliere solamente chi ha davvero diritto alla protezione internazionale.
In base a quanto previsto dall’accordo, l’Albania darà la possibilità all’Italia di utilizzare alcune aree in territorio albanese nelle quali l’Italia potrà realizzare, a proprie spese, sotto la propria giurisdizione, due strutture dove allestire centri per la gestione dei migranti arrivati via mare. Queste strutture potranno accogliere inizialmente fino a tremila persone, che rimarranno in questi centri il tempo necessario a poter velocemente espletare le procedure per la trattazione delle domande di asilo ed eventualmente ai fini del rimpatrio.
Secondo le stime di palazzo Chigi, in base a questo progetto, a regime, i centri potranno accogliere 3000 migranti al mese, con un flusso complessivo annuale che potrà arrivare fino a trentaseimila persone.
La giurisdizione all’interno dei nuovi centri sarà italiana. Nel porto di Shengjin, l’Italia si occuperà delle procedure di sbarco e di identificazione. Qui realizzerà un centro di prima accoglienza dove operare una prima attività di screening, mentre in un’altra area più interna si realizzerà una seconda struttura (modello Cpr) per le procedure che invece sono successive. L’Albania collaborerà, con le sue Forze di polizia, sul fronte della sicurezza e sul fronte della sorveglianza esterna delle strutture.
Nelle intenzioni del Governo i centri dovrebbero essere operativi entro la la primavera del 2024.