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30 ottobre 2023

Istat: cresce la povertà assoluta a causa dell'inflazione


Fra gli stranieri incidenza oltre quattro volte e mezzo superiore a quella degli italiani

Nel 2022 sono in condizione di povertà assoluta poco più di 2,18 milioni di famiglie (8,3% del totale da 7,7% nel 2021) e oltre 5,6 milioni di individui (9,7% in crescita dal 9,1% dell’anno precedente). Sono i dati diffusi da Istat nel report “Le statistiche dell’Istat sulla povertà | Anno 2022”. Questo peggioramento è imputabile in larga misura alla forte accelerazione dell'inflazione, il cui impatto è risultato particolarmente elevato per le famiglie meno abbienti.

La povertà assoluta continua a colpire in modo marcato i minori Sono 1 milione 269 mila i minori in povertà assoluta nel 2022 (13,4%, rispetto al 9,7% degli individui a livello nazionale).

Ancora molto elevata la povertà assoluta tra gli stranieri che sono oltre un milione e 700mila, con un’incidenza pari al 34,0%, oltre quattro volte e mezzo superiore a quella degli italiani (7,4%). Tuttavia, per questi ultimi si registra un incremento della povertà assoluta a livello nazionale (7,4% dal 6,9% del 2021), ma anche nel Nord e nel Mezzogiorno (rispettivamente 5,4% e 11,4%, da 4,9% e 10,6% dell’anno precedente).

Le famiglie in povertà assoluta sono nel 70,0% dei casi famiglie di soli italiani (quasi 1 milione e 526mila, incidenza pari al 6,4%) e per il restante 30% famiglie con stranieri (661mila, incidenza pari al 28,9%), pur rappresentando queste ultime solamente l’8,7% del totale delle famiglie.
Per le famiglie con almeno uno straniero l’incidenza di povertà assoluta è pari al 28,9% (28,1% nel 2021); è al 33,2% per le famiglie composte esclusivamente da stranieri (stabile rispetto al 32,8% del 2021) e al 6,4% per le famiglie di soli italiani (5,8%, in crescita rispetto al 2021). La criticità per le famiglie di soli stranieri è più marcata nei comuni centro dell’area metropolitana: 34,4%, contro il 5,1% delle famiglie composte da soli italiani.

L’incidenza più elevata si registra nel Mezzogiorno, con quote di famiglie con stranieri in povertà quasi quattro volte superiori a quelle delle famiglie di soli italiani (rispettivamente 35,7% e 9,5%). Al Centro le famiglie con stranieri mostrano l’incidenza di povertà più contenuta, pari al 26,5%, simile al Nord (27,8%).

Nelle famiglie con stranieri in cui la persona di riferimento è in cerca di occupazione, l’incidenza della povertà assoluta è pari al 40,5% (per le famiglie composte solamente da italiani tale incidenza è pari al 18,8%). Se la persona di riferimento è occupata, la condizione di povertà riguarda invece poco più di una famiglia su quattro (28,3%). Per le famiglie di soli italiani con persona di riferimento non occupata, si registra una crescita dell’incidenza di povertà assoluta (8,1% dal 7,3% del 2021); stessa dinamica per le famiglie di soli italiani con persona di riferimento ritirata dal lavoro (5,8% dal 4,5% del 2021). Le famiglie di soli stranieri con persona di riferimento non occupata raggiungono nel 2022 valori dell’incidenza pari al 35%, stabile rispetto al 2021.

Le famiglie con almeno uno straniero in cui sono presenti minori mostrano un’incidenza di povertà pari al 30,7% (322mila famiglie). Il sottoinsieme delle famiglie di soli stranieri con minori presenta maggiori segnali di disagio (36,1%), oltre quattro volte e mezzo superiore a quello delle famiglie di soli italiani con minori (7,8%).
Nel Mezzogiorno e nel Nord l’incidenza della povertà nelle famiglie con stranieri dove sono presenti minori supera il 30%, rispettivamente 37,6% e 30,8%, contro il 12,6% e il 4,5% delle famiglie di soli italiani con minori.

Fonte:Istat

 

 

         

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