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29 settembre 2023

Profughi dall'Ucraina, protezione temporanea sarà prorogata a marzo 2025


La decisione del Consiglio "Giustizia e affari interni" (Affari interni) dell'UE per "dare certezza a oltre 4 milioni di rifugiati "

Il 28 settembre, il Consiglio "Giustizia e affari interni" (Affari interni) dell'UE ha prorogato fino al 4 marzo 2025 la protezione temporanea per le persone fuggite dall'Ucraina dopo l'invasione russa. Di seguito, il comunicato del Consiglio: 

"Al fine di dare certezza a oltre 4 milioni di rifugiati ucraini che vivono attualmente nell'UE, il Consiglio ha convenuto di prorogare dal 4 marzo 2024 al 4 marzo 2025 la protezione temporanea concessa alle persone in fuga dalla guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina.

Il meccanismo di protezione temporanea è stato attivato il 4 marzo 2022, pochi giorni dopo l'inizio dell'invasione su larga scala dell'Ucraina da parte delle forze armate russe, ed è poi stato automaticamente prorogato di un anno.

Cos'è la protezione temporanea?
Il sistema offre protezione immediata e collettiva (senza che debbano essere esaminate le singole domande) agli sfollati che non possono tornare nei loro paesi di origine.

L'obiettivo è alleviare la pressione sui sistemi nazionali di asilo e consentire agli sfollati di godere di diritti armonizzati in tutta l'UE. Tra questi diritti rientrano:

il soggiorno
l'accesso al mercato del lavoro e agli alloggi
l'assistenza medica
l'assistenza sociale
l'accesso all'istruzione per i minori

Contesto e prossime tappe
A seguito dell'accordo politico raggiunto oggi, il Consiglio dovrà adottare formalmente la decisione di prorogare la protezione temporanea, cosa che avverrà appena saranno concluse la revisione giuridica e la traduzione in tutte le lingue dell'UE.

La protezione temporanea è un meccanismo UE di emergenza che viene attivato in circostanze eccezionali di afflusso massiccio. La direttiva dell'UE sulla protezione temporanea è stata adottata nel 2001, a seguito degli sfollamenti su larga scala verificatisi in Europa a causa dei conflitti armati nei Balcani occidentali, in particolare in provenienza dalla Bosnia-Erzegovina e dal Kosovo.