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03 agosto 2023

Ingresso fuori quota per chi ha già lavorato all’estero per imprese italiane


La novità nella conversione in legge del decreto P.A. bis, approvata oggi in Senato

Stamattina l’assemblea del Senato ha rinnovato la fiducia al Governo con l'approvazione definitiva, nel testo identico a quello licenziato dalla Camera, del ddl di conversione, con modificazioni, del d-l n. 75 su pubbliche amministrazioni, agricoltura, sport, lavoro e per il Giubileo 2025, il cosiddetto “Decreto P.A. bis”.

Tra le novità introdotte nel corso della conversione in legge, c’è una modifica al Testo Unico dell’Immigrazione che introduce una nuova tipologia di ingresso "fuori quota”. Prevede che i lavoratori extra Ue che hanno già lavorato all’estero per imprese italiane o partecipate da imprese italiane, possano venire a lavorare anche in Italia per quelle stesse imprese, indipendemente dal “decreto flussi”. Ecco il testo:

“All'articolo 27 del testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, sono apportate le seguenti modificazioni:

a) al comma 1, dopo la lettera i) è inserita la seguente:
« i-bis) i lavoratori che siano stati dipendenti, per almeno dodici mesi nell'arco dei quarantotto mesi antecedenti alla richiesta, di imprese aventi sede in Italia, ovvero di società da queste partecipate, secondo quanto risulta dall'ultimo bilancio consolidato redatto ai sensi degli articoli 25 e seguenti del decreto legislativo 9 aprile 1991, n. 127, operanti in Stati e territori non appartenenti all'Unione europea, ai fini del loro impiego nelle sedi delle suddette imprese o società presenti nel territorio italiano »;

b) al comma 1-ter, le parole: « lettere a) e c) » sono sostituite dalle seguenti: « lettere a), c) e i-bis) ».